LE DIECI REGOLE PER UNA TAVOLA SANA E “GIOVANE”

Hanno ancora bisogno di andare a scuola di “vivere sano”. Almeno i giovani studenti italiani che, arrivati all’università, confondono i peccati di gola o le mode alimentari più trendy, con le sane bontà culinarie. «I giovani studenti che, lontani da casa, affrontano per la prima volta il problema della loro alimentazione possono incorrere nel rischio di cattive abitudini», dichiara il professor Lorenzo Morelli, Preside della Facoltà di Scienze Agrarie, alimentari e ambientali dell’Università Cattolica del Sacro Cuore e Presidente della Fondazione Istituto Danone (Fid). Un esempio? Il 10% degli universitari salta la prima colazione e tra quelli che la fanno, solo una minoranza privilegia alimenti salutari come lo yogurt (23%), i cereali (circa 31%) e i succhi di frutta (30%). Non va meglio a pranzo: pochi si siedono a tavola per un pasto regolare, tant’è che il 73% degli universitari, provenienti da Nord o Sud non fa differenza, sceglie la “schiscetta”, mentre alla sera sei universitari su 10 consumano cibi “take-away”, per lo più pizza e kebab, da scaldare al microonde. In un caso su 2, in compagnia di amici e compagni di studio, gli universitari non rinunciano all’economico “happy hour”, accompagnandolo anche ad alcolici, bevuti soprattutto nel weekend (70%) e in percentuale minore anche in settimana (35%).

«Puntiamo ad allevare generazioni di giovani sani e “dieteticamente educati”», continua il professore, sensibilizzandoli all’esempio di coloro che scelgono cibi integrali (33%), fondamentali per l’apporto di fibre, o biologici (24%), ma anche assottigliando la schiera di coloro che si definiscono “allergici per convinzione” ad alcuni alimenti, quali latticini e frutta ad esempio, senza avere eseguito test specifici comprovanti l’intolleranza. E per raggiungere l’obiettivo, gli esperti hanno diffuso per tutti, e particolare per i giovani, un decalogo di “buona alimentazione”, così riassumibile:

1. Tutti i gruppi di alimenti sono importanti e nessuno deve mancare in una corretta alimentazione, secondo una dieta varia, bilanciata, di tipo mediterraneo, e rispettosa dei 5 pasti quotidiani (3 principali + 2 spuntini).

2. Introdurre un giusto (anche abbondante) apporto di vegetali e frutta. Ovvero non solo come contorno o dessert, ma anche come spezzafame mattutini e pomeridiani, a basso costo calorico e utili a fornire all’organismo vitamine, sali minerali, acqua e fibre.

3. Non trascurare il fabbisogno di acqua, pari cioè a 8 bicchieri giornalieri (1,5-2 litri). Posta alla base della piramide nutrizionale, l’acqua va considerata come un “alimento” essenziale all’organismo, da preferire alle bevande alcoliche, zuccherate o gassate.

4. Ridurre il più possibile il consumo di cibi dolci, che favoriscono l’incremento di peso e il rischio di carie. Tanto più che un eccesso di zuccheri potrebbe stimolare un calo di attenzione e ridurre rendimento e performance scolastiche.

5. Meglio fare uso di poco sale. Mangiare troppo sapido non solo stimola la ritenzione idrica, che significa maggiore probabilità di incorrere in pressione alta, ma priva anche le ossa di calcio aumentando il rischio di patologie correlate.

6. Non dimenticare il binomio “dieta equilibrata e attività fisica”. Per la perfetta forma fisica non può esistere l’una senza l’altra.

7. Fare attenzione alla conservazione dei cibi. Ovvero leggere e applicare alla lettera le norme per la corretta preservazione dei cibi, soprattutto dopo l’apertura, evitando la formazione di agenti tossici e rischi per la salute.

8. Dare agli alimenti il loro giusto ruolo. Ovvero giocare con la fantasia culinaria. I legumi come fagioli, lenticchie e ceci ad esempio non sono (solo) un contorno, ma possono accompagnare e condire un primo piatto, una pasta calda o fredda, e rappresentare un secondo in piena regola, da solo o in una insalatona mista.

9. Mai saltare la colazione. Regola infatti il ritmo fame/sazietà dell’intera giornata; dà energia sufficiente per affrontare la mattinata; evita i “buchi allo stomaco” di metà giornata e le abbuffate a pranzo, proteggendo dall’eccedenza ponderale.

10. Sì agli spuntini leggeri, quali uno yogurt intero o della frutta fresca: due alimenti digeribili e sufficienti ad arrivare a pranzo senza i morsi della fame.

di Francesca Morelli

 

GLI UNDER 35 AMANO LA PASTA (RICORDANDO MAMMA’)

Le giovani donne la preferiscono al pomodoro e basilico e alla pasta, meglio corta ma anche lo spaghetto, non si disdegna, non si rinuncia. Anzi la mettono in tavola 6 volte a settimana, dunque almeno una volta al giorno, a pranzo o a cena. Perché la pasta ricorda mammà, si può cucinare da sé, in pochi minuti e a costi modici, nel rispetto anche della convivialità. Perché gli spaghi (53%), assieme alla pizza (56%), sono ad hoc per il sabato sera, a casa, con gli amici. Lo attesta l’indagine “We love pasta”, condotta da Doxa per Aidepi (Associazione delle industrie del dolce e della pasta italiane),  su un campione nazionale di mille giovani tra i 15 e i 35 anni – i cosiddetti “Millenials” e tra i 15 e i 20 anni, la “generazione Masterchef” – distribuiti su tutto il territorio nazionale, residenti in capoluoghi di regione e in piccoli centri. Ma l’indagine rivela anche che per la pasta i giovani, donne comprese, rinuncerebbero a vino (50%), birra (47%) e legumi (30%), ma non a frutta e verdura (45%) o al pane (32%) che si collocano tra i cibi “must” della dieta giovane: e allora chapeau a questa “new generation”!
«Sana, pratica, versatile e veloce da preparare – dichiara la dottoressa Silvia Migliaccio, medico specialista in Endocrinologia e malattie metaboliche e in Scienza della Nutrizione Umana – la pasta soddisfa tutti i palati, anche quelli più esigenti dei giovani, sebbene siano al centro di tutte le nuove mode e sperimentazioni culinarie, ed anche l’attenzione alla linea delle ragazze. È infatti da sfatare il mito che la pasta faccia ingrassare: se consumata nella giusta quantità e con condimenti a bassa densità calorica, ad esempio come piatto unico condito con un cucchiaio di olio, pomodoro o altre verdure e uno-due cucchiai di formaggio, fornisce tutti i nutrienti necessari senza incidere sul peso».
«L’indagine – aggiunge Riccardo Felicetti, Presidente dei pastai italiani – è la riconferma che la pasta è il cibo più amato, a tutte le età e “in tutte le salse”, con una predilezione anche per le lasagne e la pasta al forno in generale, la carbonara e le tagliatelle al ragù». E in barba a tutte le ricette “Masterchef”, agli abbinamenti fusion delle culture multietniche, ai sughi pronti e alla pasta creata con stampante 3D, per il 42% dei giovani under 35 il piatto simbolo del domani e “forever”, sarà sempre uno spaghetto pomodoro e basilico (F. M.)

GLI STUDENTI DEVONO IMPARARE A MANGIARE PIU’ “COLORATO”

Non tutto è perfetto, neanche nell’alimentazione dei giovani. Un’indagine condotta da GfK Eurisko per Menarini, che ha coinvolto oltre 4 mila famiglie italiane, pari a 12 mila persone, rappresentative della popolazione italiana dai 14 anni in su, attesterebbe infatti che le pecche alimentari stanno soprattutto tra gli studenti di 14-24 anni.  I quali, per il 71%, consumerebbero cibi “ready-made” come pizza, salumi, affettati e dolci oltre misura, mentre frutta e verdura – seppure presenti nella dieta – non raggiungerebbero, come raccomandato dall’Oms e dal Ministero della Salute, le 5 pozioni giornaliere mixate con i 5 differenti colori della salute. Ognuno dei quali apporta vitamine, sali minerali, fibre e principi nutritivi, tutti indispensabili e essenziali per l’organismo e il suo buon funzionamento. «La presenza insufficiente di questi micronutrienti – dichiara Giorgio Donegani, direttore scientifico della Fondazione Italiana per l’Educazione Alimentare – impedisce al corpo di esprimere il massimo del benessere, favorendo nel caso di una forte carenza l’insorgenza di disturbi e patologie, anche gravi».
Al fine di evitare questo deficit nutrizionale, dipendente da alimentazione scorretta, ma anche da stress, ritmi frenetici o sregolati, è possibile supplire con degli integratori specifici capaci di riportare in equilibrio il fabbisogno biologico. Tra le più recenti soluzioni c’è Sustenium- I Colori della Salute Mix 5, nato dalla ricerca Menarini: studiato in due formulazioni, per adulti e per bambini, il nuovo integratore multivitaminico e multiminerale, è in grado di fornire l’apporto di 5 porzioni di frutta e verdura dai 5 colori, nel rispetto delle tabelle nutrizionali dell’Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione e in base ai preziosi contenuti dei singoli vegetali. «La formulazione per l’adulto, al sapore di arancia, da sciogliere in acqua – continua Donegani – contribuisce al normale metabolismo energetico e a rafforzare il sistema immunitario grazie alla presenza di vitamine B1 e B2, vitamina C, ferro, zinco e rame, mentre licopene e betacarotene aiutano a proteggere le cellule dallo stress ossidativo, a togliere il senso di affaticamento, a tutelare la funzione cardiaca e il buon funzionamento intestinale. La formulazione Junior, invece, al gusto frutti di bosco, è arricchita da una combinazione di vitamine, minerali e fibre utili a sostenere le funzioni cognitive e psicologiche, il sistema nervoso e quello immunitario, mentre l’apporto di calcio supporta le ossa e favorisce le crescita sana».
Un aiuto, insomma, di energia e benessere per tutta la famiglia. (F. M.)

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