CIBI HOT, E LA PASSIONE SI ACCENDE

Lo sapevate? E’ tra i fornelli, e non in camera da letto, che si accende la passione. Perché i profumi e i sapori si intrecciano, attraverso i recettori di naso e bocca, stimolando la produzione di endorfine e quindi il circuito del piacere. Perché ci sono sostanze che fanno bene alla salute, e anche alla sessualità di entrambi i partner. E perché infine se i poteri afrodisiaci di certi cibi sono più leggendari che scientifici, crederci è bello. Così bello che alla fine, al di là della ragione, può funzionare davvero. Volete provare? Ecco qualche idea per la cena di S. Valentino. Mal che vada, avrete messo in tavola piatti sopraffini che sicuramente contribuiranno al successo della serata.

 

Un classico: ostriche e champagne

Scenografiche, raffinate, golose… Le ostriche fanno atmosfera, e coi loro aminoacidi aumentano anche i livelli di dopamina e noradrenalina, i neurotrasmettitori che stuzzicano il cervello predisponendo all’attività sessuale. Come tutti i frutti di mare, inoltre, contengono ferro, sempre utile perché rifornendo il sangue di ossigeno favorisce la performance, e soprattutto zinco, minerale che – oltre ad aiutare la fertilità – riduce i livelli di prolattina, un ormone in grado di interferire negativamente sull’eccitazione. Via libera alle ostriche, allora, e annaffiale di champagne, perché l’alcol rende speciale la serata, euforizza e disinibisce. Attenzione però: solo in piccole quantità. Altrimenti dopo i primi vantaggi ci sarà l’effetto boomerang, con crollo dell’umore, calo di energia e forte rischio di gran “flop” finale (per lui!). Ultima nota: se ostriche e champagne sono una spesa fuori budget, non vi preoccupare, i benefici sono a lungo termine, quindi ripiegate pure su un buon vino rosso e ottimi insaccati, senza rimpianti. Se c’è l’amore, il risultato sarà garantito lo stesso!

 

Per sedurre con gli occhi: sedani e banane

La vista, come tutti i sensi, stimola le aree erogene del cervello, predisponendo all’incontro. Dunque accendete pure candele allusive, avvolgetevi in abiti seduttivi e mettete a tavola cibi dalla forma altrettanto allusiva come le banane e i sedani, non a caso dedicati dai romani a Plutone, dio del sesso. Quanto agli spunti scientifici, sappiate che le banane sono ricche di zuccheri energetici e di potassio salva- muscoli, entrambi utilissimi in ogni forma di prestazione. E il sedano contiene androsterone , un precursore di ormoni sessuali maschili che, rilasciato attraverso il sudore, sembra abbia l’effetto di un feromone. In pratica, raggiunge il cervello attraverso le narici, aumentando l’attrazione reciproca. Naturalmente, come sempre, più ci si crede più funziona. E comunque, anche se non “prenderete fuoco” e la serata non decollerà come sperato, avrete almeno fatto il pieno di vitamine, minerali e fibre.

 

Sempre in forza con l’uovo sbattuto

Quel che importa è “tenersi su”, sostenevano le nostre nonne. E lo pensava anche Casanova, che si racconta mangiasse 12 uova crude prima di ogni incontro per mantenere alti i suoi record da prestazione. Leggenda a parte, il tuorlo d’uovo è di certo ricostituente, ricco di vitamine (A, B, D, E), e unito allo zucchero diventa una bomba di energia. Nella vita normale, tuttavia, meglio limitarsi a 2-3 uova la settimana, uno solo con lo zucchero (molto calorico). Il rosso è pieno di colesterolo, utile all’eros perché fonte di tutti gli ormoni sessuali, ma notoriamente pericoloso per la salute cardiovascolare.

 

Peperoncino, per rendere piccante anche il dopocena

I puritani del XVI secolo lo proibivano: troppo stimolante, dicevano, fonte certa di trasgressione ed erotismo sfrenato. Voi fate finta di crederci, anche se le evidenze scientifiche lasciano a desiderare. Sicuramente il sapore solletica tutti i sensi, la vitamina C “tira su” e la capsaicina, la sostanza che lo rende così piccante, ha (lievissime) proprietà vasoattive e di stimolo per ormoni (vip: vasoactive intestinal polypeptide) favorevoli all’eccitazione. Un pizzico nei piatti, dall’antipasto al dolce (da provare sul cioccolato fondente!), e via via che la cena procede vedrete che il calore aumenta, assieme al battito del cuore, all’euforia e alla fantasia, creando i presupposti per un grande finale.

 

Crema e cioccolato: il dessert fa la sua parte

Grande amore, grande dessert… Al cioccolato, che Montezuma usava come Viagra prima di ogni nuova conquista. Nascoste nel cacao ci sono magiche sostanze: lanandamide, neurotrasmettitore con azione simile al cannabiolo che libera dopamina nei centri di piacere del cervello esaltando i picchi dell’orgasmo; la feniletilamina (proteine del cacao), che imita senza danno gli effetti energetici delle anfetamine e quelli gratificanti delle endorfine; la teobromina, che rende più sensibile alle carezze. E anche l’arginina, un aminoacido che nel corpo si trasforma in ossido nitrico, sostanza in grado di aumentare il flusso del sangue favorendo l’erezione. Per completare, un tocco di panna, che con il triptofano sollecita il rilascio di serotonina (l’ormone della felicità) e un velo di vaniglia: contiene vanillina, sostanza profumatissima che stimolando i neuroni del sistema olfattivo agisce da feromone facendo battere il cuore.

 

PERCHE’ E’ BENE CREDERCI

Prima di tutto sgomberiamo il campo da eventuali equivoci: nei cibi ci sono sostanze che possono, più o meno indirettamente, aiutare il desiderio e la performance con i loro effetti vasodilatatori o di stimolo ormonale. Ma l’effetto è lievissimo e soprattutto distribuito nel tempo, quindi difficilmente in grado di scaldare una serata. Quel che invece funziona, e molto, è l’effetto placebo. L’azione magica dei cibi tradizionalmente afrodisiaci è infatti fortemente biologica: più ci credi, più i pensieri, l’immaginazione, le aspettative legate a quel cibo si trasformano in stimoli per il cervello, la zona più “erogena” che abbiamo, inducendolo a mandare in circolo gli ormoni della sessualità che accendono il desiderio. Dunque imbandite la tavola e credeteci. Fermamente. Se ci crederà anche lui, non ci saranno limiti alle scintille!

 

di Marilisa Zito

 

(Con la consulenza di Giovanni Merone, medico nutrizionista, Roma)

 

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