CELLULITE? BYE BYE

Le star giurano di non averla mai vista! Ma poi, di nascosto, sperimentano le tecniche più all’avanguardia per sconfiggerla. Le donne “normali”, invece, le dichiarano guerra aperta, disposte a tutto pur di averne la meglio. Parliamo della cellulite o, più propriamente, PEFS, pannicolopatia edemato-fibro-sclerotica. Che colpisce qualunque donna – famosa e non – dai 16 ai 60 anni: solo in Italia almeno 14 milioni, pari all’80 per cento della popolazione femminile (dati Istat). Senza differenze tra pigre e attive, magre o “in carne”. Compare tra muscoli e pelle: all’inizio solo un’alterazione del microcircolo dei tessuti sottocutanei, che degenera rapidamente nella famigerata pelle a “buccia d’arancia”. Acqua e grasso in eccesso si infiltrano progressivamente nella zona sottocutanea, comprimendo i vasi sanguigni, con la conseguente insufficienza venosa e linfatica. Talvolta, subentrano alterazioni del tessuto connettivo, che racchiude le cellule adipose, e si formano noduli di diverse dimensioni. Varie le cause che la provocano: familiarità, squilibri ormonali, fumo, cattivo funzionamento dell’intestino, stress… Le soluzioni “intelligenti” si sprecano. Ma per vincere la cellulite, bisogna aggredirla su più fronti, con costanza esemplare. A partire da… subito. Adottando una strategia a 360°, che abbina cosmetici, dieta sana ed equilibrata e fitness. E, quando serve, trattamenti ad hoc. Il primo step? Una diagnosi mirata. Per farla, provate a rispondere al seguente test. Per poi scegliere il programma su misura.

 

TEST

 

1) Osservate le gambe, premendo la pelle

Notate che:

a) la cute si infossa, si sbianca e torna normale dopo alcuni secondi

b)con la mano piatta, avvertite diversi granuli. In più la pelle è fredda e qua e là si avvertono gonfiori localizzati

c) si formano veri e propri “buchi”, mentre i gonfiori sono duri, dolenti, con la formazione di frequenti ematomi.

 

2) Provate a pizzicarvi la pancia

Notate che:

a) è piatta e asciutta, senza apparenti irregolarità

b)è abbastanza piatta, ma la pelle è lassa e poco tonica

c) tende a gonfiarsi e al tatto si avverte un pannicolo adiposo.

 

3) Guardate i glutei di profilo

Notate che:

a) i contorni sono ancora ben delineati. Solo a tratti, si avverte al tatto qualche piccolo nodulo

b)i contorni sono piatti, la muscolatura priva di tonicità e la pelle, poco elastica, tende a desquamarsi

c) i tessuti sono molli e cianotici, percorsi qua e là da smagliature più o meno vistose.

 

4) Analizzate con sincerità le vostre abitudini di vita

Notate che:

a)  siete stressate, fumate parecchie sigarette al giorno e bevete meno di un litro d’acqua al giorno

b)siete soggette a sbalzi di peso e a disturbi intestinali

c) mangiate parecchio, prediligendo alimenti ricchi di zuccheri e grassi. Indossate, spesso, pantaloni stretti e tacchi molto alti.

 

Risposte:

 

Se avete dato più risposte a)

Il bilancio non è ancora drammatico. La cellulite c’è, ma è ancora “giovane” e può essere debellata. Quel che prevale, fino a questo momento, è la ritenzione idrica.

 

Se avete dato più risposte b)

Non c’è dubbio, la conclusione è una sola: pelle a “buccia d’arancia”. Di certo più ispessita della precedente, può essere notevolmente attenuata. L’importante è combattere anche la perdita di tonicità dei tessuti e il rilassamento muscolare, che spesso accompagnano questo inestetismo.

 

Se avete dato più risposte c)

La cellulite è fibrosa e compatta, specie nei punti in cui si localizzano i noduli, mentre la pelle cede dove prevale il ristagno dei liquidi. Si accompagna spesso ad accumuli adiposi. È il momento di correre ai ripari con una strategia urto.

 

 

1° PROFILO

 

La cellulite leggera ed edematosa è dovuta soprattutto al ristagno di liquidi, genera gonfiori e piccoli cuscinetti alle gambe. Ecco il da farsi per tenerla sotto controllo. Innanzitutto, prendersi cura della pelle di queste zone.

Per restituirle tono e turgore alla cute, una volta al giorno, stendete su cosce, glutei e addome, un’emulsione idratante e ristrutturante arricchita con acido jaluronico e NMF (principio idratante naturale), “omega 3” e “omega 6”. Da alternare con una crema rassodante, a base di terproline, una sostanza composta da precursori che stimolano la produzione di acido jaluronico e collagene, e da estratti dell’acido asiatico, dalle proprietà cicatrizzanti. Un paio di volte la settimana, massaggiate queste zone con olio alle mandorle dolci, che restituisce elasticità ai tessuti. Anche i cosmetici con formulazioni arricchite di ingredienti marini e termali, sono consigliabili per rivitalizzare la pelle e mantenerla più tonica e luminosa.

È poi la volta, dei trattamenti specifici, da usare in sinergia con i precedenti. Per una cellulite ancora “giovane”, può bastare un ciclo di almeno di tre mesi, con creme ad azione drenante, a base di estratti di rusco, edera e ippocastano che, nello stimolare la microcircolazione, attenuano gonfiore e senso di pesantezza. Vanno applicate quotidianamente due volte al giorno, massaggiandole con movimenti lenti e rotatori di entrambe le mani, a partire dalla caviglia verso il ginocchio fino all’inguine.

Ma qualsiasi trattamento rischia di non sortire effetti, se non viene abbinato ad alcuni accorgimenti alimentari, che facilitano l’eliminazione di liquidi in eccesso e scorie. Bevete almeno due litri di acqua oligominerale al giorno: solo così, si abitua l’organismo a drenare tossine e liquidi in eccesso. E al mattino, per favorire la diuresi, prendete 10-20 gocce di tarassaco. Via libera alla verdura, meglio se cruda, e alla frutta: ricche di vitamine, sali minerali e soprattutto fibra, danno un senso di sazietà, senza troppe calorie. Alternando, nel corso della settimana, carne, uova e pesce, senza farsi tentare da snack, patatine, salatini, dolci e cioccolato. Attenzione al sale, responsabile della ritenzione idrica: si nasconde anche nei dadi, nel formaggio stagionato e nei salumi. Meglio sostituirlo con erbe aromatiche

Vietati, infine, alcolici e cibi con conservanti.

Il consiglio in più – Un ciclo di sedute di agopuntura. Secondo la medicina tradizionale cinese, il nostro corpo è attraversato da canali in cui scorre l’energia indispensabile alla vita, il “qi”. Quando si diffonde senza intoppi, siamo in perfetta salute. Altrimenti si possono creare squilibri, che generano malattie e inestetismi. Cellulite compresa. Per ridurla, l’agopuntore infigge degli aghi sottilissimi nei punti – dietro il ginocchio per esempio – in grado di stimolare la funzionalità renale – o sulla caviglia, che hanno un diretto collegamento con la circolazione linfatica. In media sono consigliate due sedute la settimana per almeno due mesi.

Massaggi & Co.

Forse il rimedio più noto e diffuso per combattere la cellulite, specie se agli stadi iniziali. È il massaggio linfodrenante, che prevede tocchi, pressioni e movimenti circolari lenti e delicati in punti precisi del corpo. Serve a riattivare l’eliminazione naturale dei liquidi che ristagnano nei tessuti adiposi e svolge un’azione disintossicante e stimolante. Se ben eseguito, sgonfia visibilmente le gambe già al primo trattamento. Ideale nelle fasi iniziali di questo inestetismo, perché delicato, dunque, non rischia di compromettere ulteriormente la fragilità capillare. Come strategia d’attacco, è bene effettuare due massaggi la settimana per un ciclo di 2/3 mesi. Altrettanto benefico un ciclo di idromassaggi o di elettrostimolazione, che è alla portata di tutte, specie delle… più pigre. Una decina di sedute a giorni alterni e già si notano i primi risultati. La prima volta, meglio rivolgersi a un centro estetico, per imparare a posizionare correttamente gli elettrodi.

E le patite del fitness, convinte di avere la meglio sulla cellulite solo puntando sull’attività fisica? Un promemoria anche per loro: la betaossidazione (cioè la rottura della lunga catena di acidi grassi) si ottiene dopo 30-40 minuti di esercizi. Smettere prima significa bruciare zuccheri e non… ciccia!

 

 

2° PROFILO

 

Passando con la mano piatta, avvertite tanti piccoli granuli? È la seconda fase: a causa del ristagno dei liquidi, le cellule di grasso tendono a distanziarsi tra loro, mentre si forma una sorta di rete fibrosa che aggrega i piccoli nodi. Segno che il microcircolo difettoso ha già alterato il metabolismo del tessuto adiposo. Guardandola allo specchio, la pelle è diventata opaca e giallognola e ha assunto il caratteristico e sgradevole aspetto a “buccia d’arancia”.

Ogni giorno, massaggiate le zone critiche con un guanto di crine per accelerare il distacco delle cellule morte, stimolare la circolazione, favorendo al massimo l’assorbimento dei principi attivi dei trattamenti applicati successivamente. I cosmetici ideali? Quelli idratanti, rassodanti e drenanti della fase precedente vanno alternati a prodotti arricchiti con sostanze lipolitiche come caffeina (contenuta anche negli estratti di cola e guaranà), tè, cacao, estratti di alghe. Per potenziarne gli effetti, una o due volte alla settimana, sono utili anche gli impacchi con un fango specifico a base di alghe, con sostanze iodate e oligoelementi, che ammorbidiscono la pelle, svolgendo un’azione detossinante profonda. Dopo averne steso uno strato abbondante, indossate gli appositi calzoncini di plastica, lasciando in posa per 30-40 minuti. Niente bagni caldi e ambienti surriscaldati. Il caldo sfianca ulteriormente i capillari già dilatati e, aumentando l’edema, peggiora la cellulite.

Il consiglio in più – Anche gli oli essenziali possono essere di notevole aiuto nel combattere la ritenzione idrica, alla base di qualunque forma di cellulite. Il modo più facile di usarli è diluirne qualche goccia nell’acqua del bagno e poi restare immerse per una decina di minuti. In genere, i più indicati sono: rosmarino (3 gocce), cipresso (da 6 a 8) o cumino dei prati (6).

Anidride alleata

La soluzione Sos contro la pelle a materasso? La carbossiterapia. Le irregolarità dei pannicoli adiposi sono provocati dall’alterazione del microcircolo, la rete di piccoli vasi arteriosi, venosi e linfatici, che attraversano il connettivo. Se questi funzionano male, i tessuti si alterano e le scorie si accumulano con la formazione di edemi, noduli e buccia d’arancia. L’anidride carbonica inverte questo processo. Iniettata localmente, svolge una duplice azione: da un lato, vasodilata facendo scorrere nuovamente il sangue nei capillari, dall’altro, aumenta il drenaggio veno-linfatico e inizia la rottura delle cellule adipose rimaneggiando il grasso in eccesso. Il sangue scorre così più velocemente, i tessuti ricevono più ossigeno, le tossine vengono smaltite e il gonfiore si riduce. Dopo 3-4 sedute le gambe sono più leggere, la pelle più compatta e i cuscinetti ridotti. Per consolidare i risultati sono necessari 10-15 trattamenti.

 

 

3° PROFILO

 

Cuscinetti estesi, noduli consistenti e cute “a materasso”: la cellulite è diventata sclerotica. Anche i capillari, dilatati e compressi tra cellule e liquido, sono a rischio e si rompono facilmente. Persino le terminazioni nervose restano “intrappolate” e, di conseguenza, si può avvertire dolore pizzicando la pelle nei punti critici. A questo stadio, la sinergia tra prodotti drenanti e lipolitici non basta più. Bisogna integrarli con rimedi più incisivi. Dopo la doccia, massaggiate la pelle con un esfoliante.

E poi applicate, un paio di volte al giorno, un trattamento anticellulite urto, in fiale o patch che, grazie a un rilascio continuo dei principi attivi, assicura un’azione continua. Anche una dieta generica non basta più. Meglio consultare lo specialista, verificando l’opportunità di adottare una dieta “proteinata” – o iperproteica – molto efficace nell’attenuare la cellulite anche avanzata e ridurre, in modo selettivo, le adiposità localizzate. Senza mai intaccare la massa muscolare, resa, anzi, più tonica ed elastica. Rispetto a un’alimentazione ipocalorica tradizionale, che comporta un dimagrimento generale (con coinvolgimento anche della parte superiore del corpo), in questo caso, si verifica una riduzione dei grassi di deposito, più lenta, ma solo nelle zone desiderate. Infatti, questa dieta riduce fortemente il tenore di glucidi, ma rispetta i fabbisogni proteici, vitaminici, di minerali e acidi grassi essenziali.

Il consiglio in più – L’automassaggio con olio alle mandorle dolci. Mescolate 1/2 tazza d’olio di mandorle dolci di base con i seguenti oli essenziali: 3 gocce di cipresso, 3 di incenso, 6 di geranio, 2 di pompelmo, 4 di ginepro e di sandalo. E stendete la soluzione con lievi movimenti circolari, specie in prossimità delle zone colpite da cellulite e accumuli adiposi, procedendo dalle caviglie verso l’alto.

Microvibrazioni e sfere di silicone

Se i cosmetici da soli non bastano, per combattere questo stadio della cellulite, ci si può rivolgere al dermatologo o al medico estetico. Puntando sull’Endosphères Therapy, una sofisticata soluzione bioingegneristica, che esegue la “microvibrazione compressiva”. Ribalta completamente il principio di “massaggio con aspirazione e trazione” comune a tutte le metodiche anti-cellulite oggi utilizzate, sfruttando il potere di speciali sfere di silicone, fatte ruotare e scorrere sulle aree interessate da cuscinetti e pelle a “buccia d’arancia”. Un mix di vibrazioni e impulsi stimolano particolari recettori (detti “corpuscoli di Merkel”) situati negli strati più profondi del derma, favorendo la disgregazione delle cellule adipose e, nel contempo, l’accelerazione della micro-circolazione e la rigenerazione dei tessuti. 

 

di Monica Caiti

con la consulenza di Magda Belmontesi, dermatologa a Milano e a Vigevano e Maria Gabriella Di Russo, medico estetico a Milano e a Formia

 

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