COSMETICA PER… DENTI

Ironico, sfrontato, ammiccante, il fascino di George Clooney continua a mietere vittime in tutto il mondo. Merito (tra l’altro) del suo sorriso smagliante. Un vezzo non più soltanto suo. Per averlo, basta recarsi in una “dental spa”, sempre più diffuse anche in Italia. Qui le tensioni tradizionalmente associate al trapano, si trasformano in una rigenerante pausa di relax, consumata tra agi e coccole polisensoriali. Qui gli specialisti si avvalgono di tecniche soft che sbiancano, ringiovaniscono, allineano e rimodellano i denti.

Bianchissimi
Non c’è dubbio. Il primo step per un sorriso smagliante, è eliminare
la patina ingiallita, dovuta a età, fumo, farmaci o eccessivo consumo di tè
e caffè. “Per sbiancare i denti in modo duraturo, c’è un solo metodo – spiega Rosa Maria Gobbi, specialista in odontostomatologia, docente di Estetica facciale all’Università di Torino e direttore sanitario del Centro medico Polispecialistico Bfs di Milano -. Si tratta di un gel a base di perossido di carbamide (o di idrogeno, meno stabile), che penetra nello smalto fino allo strato di dentina, da cui dipende la colorazione. Dopo aver protetto le gengive con un’apposita vernice e divaricate le labbra, lascia in posa sui denti lo stesso prodotto, ma a una concentrazione più elevata (dal 30 al 38%), per 15-20 minuti. In genere, si ottengono risultati soddisfacenti con una seduta. Che, per eventuali ritocchi, può essere ripetuta dopo 2 settimane e, ancora, a distanza di 6 mesi. Comunque non più di 4 volte. Nessun effetto collaterale: solo, a volte, una momentanea sensibilizzazione dei denti, che si risolve in poche ore, al massimo in un giorno. E – contrariamente a quanto si pensa – diventa meno frequente con il passare degli anni. In più, lo specialista può avvalersi di laser (a oggi, lo strumento più evoluto ed efficace), ultrasuoni, lampade al plasma o alogene che, grazie a raggi, luce o calore, migliorano le performance del gel sbiancante”. Unico problema: le otturazioni. “Niente può sbiancarle, specie se numerose e di vecchia data – aggiunge l’esperta – . L’unico modo per rallentarne l’ingiallimento, è lucidarle un paio di volte l’anno, sostituendole dopo 10-15. Fanno eccezione le otturazioni piccole e sottili,
che possono assumere il colore naturale dei denti”.  

Le metamorfosi del sorriso
E per ringiovanire i denti, messi a dura prova dal tempo? Si può puntare sulla “cosmetologia dentale”. “Si tratta di metodiche non invasive e del tutto indolori (dunque, non richiedono anestesia) che, nel giro di 1-2 ore, consentono di cambiare l’aspetto di una dentatura sana, senza modificarne funzionalità e conformazione – continua Rosa Maria Gobbi -. Mediante il trapano munito di frese speciali, lo specialista rimodella il dente dove serve, colmando fessure, crepe o avvallamenti con un composto adesivo, formato da resine e materiali indurenti. L’esito è eccellente. Il paziente potrà seguire l’intero percorso, sia con le foto del “prima e dopo”, sia valutando il possibile risultato finale grazie a un’impronta di cera della sua bocca, modificata dal medico a seconda degli interventi che prevede di effettuare”. Infine, l’estetica del sorriso non può tralasciare i “dettagli” di contorno. Che poi dettagli non sono. Dalle gengive. “Se sono irregolari e sporgenti, si possono rimodellare con  il laser – chiarisce la specialista -. Bastano pochi minuti e una leggera anestesia locale”. Alle labbra. Che con il tempo diventano più sottili, perdendo turgore, mentre si appiattisce la curvatura centrale, il cosiddetto “arco di Cupido” e gli angoli cadono verso il basso. “Si ridisegna sia il contorno della bocca, sia il “filtro” che la collega alle narici, riempiendo le rughette trasversali (dette “codice a barre”) con filler di acido acido jaluronico o collagene”. E per prevenire questi inestetismi, che colpiscono soprattutto nella zona peri-orale, la più stressata del viso, a causa dei continui movimenti? “Ideale, specie per i fumatori, un ciclo di biorivitalizzazione: una serie di microiniezioni sempre a base di acido jaluronico, ma più fluido – conclude Rosa Maria Gobbi -” .

Con la consulenza di Rosa Maria Gobbi, specialista in odontostomatologia, docente di Estetica facciale all’Università di Torino e direttore sanitario del Centro medico Polispecialistico Bfs di Milano

 
 

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