Si può ringiovanire di 10 anni in 10 minuti. Non è uno scherzo, né un’utopia. Basta eliminare gli zuccheri, simili a tossine, dette AGES. Parola del dermatologo americano Fredric Brandt, autore del libro 10 Minutes/10 Years. Dunque, è ufficiale! Dolci & C. non solo mettono a repentaglio la linea, ma invecchiano la pelle, innescando il cosiddetto fenomeno di glicazione. Il termine non è molto conosciuto. È una reazione chimica che accelera l’invecchiamento cutaneo. Avviene tra zuccheri semplici, come fruttosio e glucosio, e proteine presenti in muscoli e derma. E nel modificare forma e distribuzione dei fibroblasti, cellule produttrici di collagene ed elastina (i “mattoni” dei tessuti), accelera la distruzione e l’irrigidimento di queste fibre da parte dell’organismo. Di conseguenza, la pelle perde tono, compattezza ed elasticità e, con il passare degli anni, tende ad assumere uno sgradevole colorito grigio-giallastro. La ricerca cosmetica mette a punto creme e sieri in grado di prevenire o ritardare la glicazione. Sono formule incentrate su molecole molto piccole di dipeptidi, come la carnosina. Simili a veri e propri “kamikaze”, attirano gli zuccheri “cattivi”, impedendone, così, l’ancoraggio alle fibre elastiche.
Dalle staminali al lipofilling
Ma gli scienziati del beauty non si fermano qui. Realizzando, negli ultimi anni, creme che mimano le performance della medicina estetica: levigano la pelle come i laser o i peeling chimici, colmano le rughe come i filler iniettivi, inibiscono i muscoli d’espressione come il celeberrimo botox. O sfruttando il potenziale delle cellule staminali dell’epidermide per rigenerarla più a fondo. Sempre loro, i ricercatori, arricchiscono i trattamenti con “dermobiotici” che, sulla falsariga dei probiotici per l’intestino, stimolano il sistema immunitario della pelle. Abbattendo persino il confine netto tra cosmetica e chirurgia plastica. Sieri ed emulsioni targati Duemila si ispirano, infatti, alle tecniche più avanzate del lifting. Da un lato, sfoggiano un immediato effetto tensore e riempiono, dall’altro, le zone “svuotate” del viso con microsfere dell’onnipresente acido jaluronico. Molte creme per pelli mature favoriscono lo sviluppo di nuove cellule adipose e il rigonfiamento di quelle già esistenti. Obiettivo: una sorta di “lipo-filling” cosmetico, che ridisegna l’ovale.
Oligoelementi sulla pelle
E in attesa della bio-cosmetica, che proporrà “soin” personalizzati a base di collagene ed elastina proveniente dai nostri tessuti, appaiono già sul mercato altri toccasana anti-age per la pelle: creme e patch con dosaggi (seppur minimi e sotto controllo medico) di ormoni (DEHA,progesterone, estradiolo, melatonina, tiroxina). Senza nulla togliere agli antiossidanti di ultima generazione. I più trendy del momento? Gli oligoelementi. Pur essendo presenti nel nostro corpo in minima concentrazione, svolgono fondamentali funzioni di “starter” su diversi processi biologici. Da soli o in sinergia con alcune vitamine (A, B5, C, E) combattono i processi ossidativi cutanei, arginando la produzione di radicali liberi. E fungono da bio-catalizzatori cutanei. Come? La superficie delle pietre, interagendo con la luce, emette una lunghezza d’onda debole, ma costante, che ha effetti benefici sul microcircolo. A completare i loro effetti contribuisce poi un mix di altri fattori: dalla texture al processo di micronizzazione e lavorazione a cui sono sottoposte le polveri minerali, fino al trasporto negli strati dermici profondi attraverso gli eccipienti giusti.
Le promesse della glicobiologia
Da sempre l’uomo (e ancora più la donna!) sogna di scoprire l’elisir di eterna giovinezza. Una speranza destinata forse a diventare realtà grazie a una scienza relativamente nuova, dagli sviluppi assai promettenti: la glicobiologia. A metà tra biochimica e biologia molecolare, vanta ben 8 premi Nobel, grazie agli studi effettuati per la cura di malattie anche gravi, come il tumore e la malaria. Studia i glicani, ovvero zuccheri a catena ramificata tridimensionale presenti a livello cutaneo, che stimolano le cellule a rigenerarsi, agevolandone la comunicazione. In più, aiutano l’organismo a contrastare virus e batteri, contribuendo a frenare anche l’involuzione maligna dei tessuti. La brutta notizia? Con il passare degli anni, i glicani diminuiscono in modo drastico: a 30 anni ne produciamo una certa quantità (0,92%), che si dimezza e anche più (0,34) a 50. La buona? La ricerca Yves Saint Laurent ha messo a punto la linea Forever composta da 4 trattamenti cosmetici (sul mercato da febbraio 2012), che promettono di riattivare, appunto, le preziose funzioni dei glicani.
Verso la neurocosmetica
Certo, a rendere funzionale una crema non è solo l’alta concentrazione di principi attivi. Sempre di più contano le sue prestazioni sensoriali. In questo ambito, i ricercatori fanno a gara per superarsi. C’è chi lancia formule che utilizzano gli aromi per promuovere la sintesi di acido jaluronico, dalle spiccate virtù idratanti. E chi misura le onde cerebrali, valutando la capacità di un cosmetico di esercitare un’azione calmante o energizzante. Altri, ancora, puntano sull’aromacologia. Sembra che i sentori di particolari mix di oli essenziali contenuti in un trattamento e inalati durante la sua applicazione, accelerino lo smaltimento dei grassi, rafforzandone le proprietà snellenti e rimodellanti. Ma non è finita qui. Dietro l’angolo, fanno capolino i “neurocosmetici”, già presenti sul mercato, ma destinati a evolversi rapidamente. Capaci non solo di regalare un piacere immediato a chi li usa, ma anche a influire positivamente sul sistema nervoso, correggendo “alla radice” inestetismi molto diffusi, come pelle secca, grassa o sensibile, caduta dei capelli, cellulite, invecchiamento cutaneo, iperidrosi, eritema e prurito da raggi UV. Non a caso, uno dei maggiori orizzonti di sviluppo della biologia cutanea è proprio la relazione sistema nervoso e pelle. Vero e proprio organo vitale, ricco di terminazioni, funge da “barriera” protettiva nei confronti dell’ambiente e presiede molte funzioni organiche, come la dilatazione dei vasi sanguigni, la produzione di sebo e sudore, la crescita dei peli. I più recenti studi le attribuiscono, persino, il ruolo di “regista”, responsabile del corretto andamento di organi e apparati del corpo. Dunque, meglio curarla e coccolarla questa pelle. Chissà che un giorno non basti applicare sulla sua superficie un “semplice” cosmetico per sconfiggere ansie e depressione!