MALATTIA RENALE: L’HO VINTA COL TRAPIANTO

Ha solo 23 anni, Valentina, e da sette mesi ha un rene nuovo. Il donatore è il padre, 54 anni, grande sportivo, che non ha esitato a donare il suo organo che ha ridato la vita alla figlia, costretta da più di un anno alla dialisi a causa di una malattia autoimmune, il Lupus eritematoso, che aveva attaccato il suo rene. E le aveva procurato non pochi problemi, come una grave ipertensione che l’ha mandata in coma per 15 giorni.

Valentina è tra le poche “fortunate” che hanno ricevuto in tempi brevissimi un rene nuovo, del tutto “compatibile”, dal padre vivente. Un vantaggio, non solo perché può ridurre la dose dei farmaci per evitare il rigetto, ma perché gli organi che provengono da persone in vita durano in media 10 anni in più di quelli provenienti da persone morte.

«Sono 1.600 i trapiantati di rene in Italia (il 5% con organi da viventi) su 7 mila persone in dialisi che attendono da anni il trapianto», conferma il professor Antonio Santoro, presidente della Società Italiana di Nefrologia e direttore dell’Unità di Nefrologia, Dialisi e Ipertensione del Policlinico Sant’Orsola Malpighi di Bologna. «Il costo della dialisi è di circa 50 mila euro all’anno per paziente. Se ci fosse una maggiore sensibilizzazione alle donazioni di organi, questi costi verrebbero abbattuti, ma soprattutto si restituirebbe la vita a moltissime persone che oggi sono costrette, a giorni alterni, a rimanere mezza giornata in ospedale per la dialisi, con tutti problemi che questo comporta. La malattia renale può portare inoltre a complicanze, come l’ipertensione arteriosa e un aumentato rischio cardiovascolare. Per questo ci stiamo muovendo affinché si crei una rete territoriale di assistenza al malato, capace di garantire l’uniformità delle prestazioni attraverso il potenziamento di percorsi condivisi per la prevenzione, la diagnosi e la cura delle malattie renali. La soluzione a questi problemi potrebbe venire dalla realizzazione di un sistema, su base nazionale, ma articolato a livello regionale, per cui tutti i centri, anche quelli che non sono in grado di fornire prestazioni di terzo livello (biopsia renale, accessi vascolari complessi…), siano collegati a una rete che indirizzi il paziente nel centro più idoneo».

Come prevenire e diagnosticare precocemente la malattia renale? «Una corretta idratazione, con almeno due litri di acqua al giorno (di cui tre bicchieri la mattina a digiuno) è una delle prime regole per una prevenzione efficace», puntualizza il dottor Giorgio Battaglia, primario di Nefrologia all’Ospedale di Acireale. «E poi controllare almeno ogni due anni i valori della creatinemia e un esame completo delle urine».

Per far conoscere alla popolazione le malattie renali e gli accorgimenti per prevenirle è stata siglata, in occasione della Giornata Mondiale del Rene (12 marzo) una partnership importante tra SIN (Società Italiana di Nefrologia), ANED (Associazione Nazionale Emodializzati, Dialisi e Trapianto Onlus) e il Gruppo Sanpellegrino, azienda di riferimento nel mercato delle acque minerali, che ha portato alla realizzazione di un decalogo della prevenzione (vedi box in basso) e alla programmazione di una grande campagna di prevenzione. Partirà nei prossimi giorni la Waterselfie campaign, con la quale, per ogni selfie in cui gli utenti si ritraggono nell’atto di bere acqua, postato su sin.it, aned.it, hydrationlab.it, Sanpellegrino donerà 0,50 euro per sostenere l’ANED che ha in programma per il 2015 di creare una guida educazionale con i principali accorgimenti per mantenere sani i nostri reni: dalla giusta e corretta alimentazione all’idratazione, alla necessità di sottoporsi a esami di base (creatinemia e esame delle urine) ogni due anni almeno. Una guida che permetterà di continuare a parlare di  prevenzione per tutto l’anno, nelle scuole e negli ospedali.

«L’Associazione dei pazienti nefropatici ha conquistato dal 1972 importanti diritti che hanno migliorato la qualità di vita dei dializzati e trapiantati quali: invalidità, esenzione ticket, trasporti gratuiti, campagne per la donazione degli organi, legge 104, spiega la presidente Valentina Paris. «Oggi ANED è impegnata nel promuovere una “rivoluzione culturale” su tematiche quali la donazione di organi o l’adozione di nuovi stili di vita per affermare con successo la prevenzione. Ci stiamo muovendo, ad esempio, affinché venga messa in pratica la Legge che obbliga i Comuni a chiedere l’assenso per le donazioni di organi, una richiesta che quasi mai viene fatta ai parenti del congiunto deceduto. Stiamo anche cercando di diffondere sempre più la cultura della donazione di organi da viventi. Senza trascurare la necessità di difendere i diritti faticosamente conquistati dalle persone malate. Diritti troppo spesso sacrificati dai governi perché soggetti agli interessi speculativi del privato».

di Paola Trombetta

 

IL DECALOGO PER LA PREVENZIONE DELLE PATOLOGIE RENALI

1) Praticare attività fisica con regolarità;

2) Non fumare;

3) Fare attenzione alla gestione del proprio peso;

4) Evitare una alimentazione ipercalorica ad elevato contenuto di grassi;

5) Ridurre il consumo di sale e non eccedere nel consumo di proteine;

6) Evitare l’abuso di farmaci in particolare di anti-infiammatori non steroidei;

7) Sottoporsi periodicamente all’esame delle urine;

8) Conoscere il valore della creatinina contenuta nel proprio sangue;

9) Mantenere il proprio organismo correttamente idratato, bevendo almeno un litro e mezzo al giorno;

10) Ridurre il consumo di bevande diverse dall’acqua.

 

 

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