Un “quaderno” per saperne di più sul melanoma

Circa il 90% dei pazienti affetti da melanoma oggi guarisce, l’87% sopravvive a cinque anni dalla diagnosi e uno su due anche con malattia in stadio avanzato. Sono queste le buone notizie che si leggono tra le righe del “Quaderno informativo su Melanoma Cutaneo” a cura della Fondazione AIOM, di recente realizzazione. L’opuscolo presenta ai cittadini lo stato dell’arte della problematica: dai numeri, alle opportunità diagnostiche e terapeutiche, molteplici anche per forme di malattia fino a tempi recenti intrattabili, educando soprattutto a non abbassare la guardia e fare corretta prevenzione, Perché, purtroppo, il melanoma è in aumento nelle fasce più giovani della popolazione: il 20% delle 12 mila nuove diagnosi registrate in Italia nel 2019, ovvero 1 su 5, ha meno di  40 anni. Colpa, soprattutto, delle cattive abitudini e talvolta di diagnosi tardive. «Se riconosciuto presto – afferma Stefania Gori, Presidente di Fondazione AIOM e Direttore del Dipartimento Oncologico IRCCS Sacro Cuore Don Calabria, Negrar (Verona) – il melanoma può essere curato con successo, anche solo con l’intervento chirurgico, invece con il tempo può diffondersi ad altri organi ed essere fatale. È dunque fondamentale osservare la propria pelle e sottoporsi a una visita di controllo dermatologica una volta l’anno e/o alla comparsa di un cambiamento dell’aspetto della cute. Prevenzione significa anche fare più attenzione a un’esposizione solare accorta e protetta: purtroppo i rischi legati alle radiazioni ultraviolette naturali e anche ai lettini abbronzanti sono ancora troppo sottovalutati in particolare dai giovani». Aumentano, ed è un’altra buona notizia, le speranze anche per gli oltre 2 mila pazienti all’anno con diagnosi di malattia avanzata che oggi guariscono nella metà dei casi. «Trattamenti innovativi, con immunoterapia o terapia target – precisa  Paolo Ascierto, Direttore dell’Unità Operativa Complessa di Oncologia Medica e Terapie innovative del Dipartimento melanoma della Fondazione G. Pascale di Napoli e Coordinatore del Gruppo di lavoro Linee Guida AIOM 2020 “Melanoma” – sono in grado di ridurre il rischio di recidive o migliorare la sopravvivenza globale». «Nei casi di melanoma avanzato o operati, con metastasi ai linfonodi loco-regionali o con elevato rischio di recidiva –  aggiunge Alessandro Minisini, dell’Azienda Sanitaria Universitaria del Friuli Centrale (Udine) e Curatore del Quaderno Melanoma di Fondazione AIOM – è possibile dimezzare la probabilità di ricadute con terapie adiuvanti impostate dopo un’analisi dettagliata e multidisciplinare del tumore. Tra queste ci sono farmaci a bersaglio molecolare, mirati a specifici target presenti sulle cellule tumorali, o immunoterapici anti PD-1 che potenziano la risposta del sistema immunitario nei confronti del tumore. Entrambi i farmaci sono efficaci nel migliorare la sopravvivenza libera da ripresa di malattia in pazienti operati radicalmente e con linfonodi interessati dalla malattia, ma anche nell’aumentare la sopravvivenza in caso di melanoma avanzato». Mai, comunque, abbassare la guardia, raccomandano gli esperti; esiste infatti un 10% di tumori che si manifesta in maniera anomala, rendendo più difficile il riconoscimento, come melanomi dal colore rosaceo, rossiccio o perfino di colorazione normale. Forme che possono essere scoperte in tempo con un attento controllo della pelle e una visita annuale dal dermatologo.

Francesca Morelli

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