Un nuovo antibiotico per combattere le infezioni ospedaliere

In Italia si registrano ogni anno circa 500 mila nuove infezioni contratte in ospedale che sono la causa di 5 mila decessi. La maggior parte di queste sono causate da batteri resistenti agli antibiotici.
In occasione della Giornata Europea degli Antibiotici (18 novembre), è stato presentato un nuovo potente antibiotico, che agisce contro i batteri Gram-negativi resistenti alle attuali terapie e implicati nell’insorgenza di infezioni ospedaliere. Nelle scorse settimane la combinazione ceftolozano/tazobactam di MSD ha ottenuto la rimborsabilità in Classe H da parte dell’AIFA per il trattamento di infezioni intra-addominali, pielonefrite acuta e infezioni complicate delle vie urinarie, causate da batteri quali Escherichia coli, Klebsiella pneumoniae e Pseudomonas aeruginosa che rappresentano il 70% di tutti i patogeni Gram-negativi. Il nuovo antibiotico è composto da ceftolozano, una nuova cefalosporina, e tazobactam, un inibitore delle beta-lattamasi dall’uso ben consolidato nella pratica clinica. Ceftolozano colpisce l’integrità della parete cellulare dei batteri Gram-negativi, eludendo i molteplici meccanismi di resistenza messi in atto dai patogeni, mentre tazobactam protegge ceftolozano, facendo sì che non venga inattivato da parte degli enzimi beta-lattamasi prodotti dai batteri Gram-negativi.

«L’antibiotico-resistenza è un fenomeno pericoloso. I batteri sono naturalmente attrezzati per difendersi dagli antibiotici e il contatto con questi farmaci accelera questo processo. Per questo le terapie antibiotiche devono essere aggressive, mirate, prescritte per il tempo necessario e alle dosi corrette» afferma Pierluigi Viale, direttore dell’Unità di Malattie Infettive al Policlinico Sant’Orsola-Malpighi di Bologna e professore ordinario di Malattie Infettive all’Alma Mater Studiorum Università di Bologna. «Ceftolozano/tazobactam è primo di una serie di nuovi antibiotici, con uno spettro d’azione molto mirato, quasi chirurgico, che permette di utilizzarlo nei confronti di specifici profili di resistenza massimizzando l’efficacia della terapia ed evitando cosi l’ulteriore selezione di specie resistenti».

«Ceftolozano/tazobactam rappresenta un’opzione terapeutica innovativa rispetto alle terapie attualmente disponibili ed è un’alternativa valida per evitare un uso eccessivo dei carbapenemici, i selettori più potenti di germi Gram-negativi multiresistenti nell’intestino dei pazienti fragili, ricoverati a lungo in ospedale» afferma Carlo Tascini, direttore della Prima Divisione di Malattie Infettive a indirizzo Neurologico dell’Ospedale Cotugno di Napoli. «Questo farmaco è attivo contro Pseudomonas aeruginosa con percentuali di sensibilità maggiori rispetto agli altri farmaci disponibili in Europa e rappresenta una valida alternativa ai carbapenemici anche per le infezioni da Escherichia coli e Klebsiella, produttori di beta-lattamasi a spettro esteso». 

P.T.

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