Tornano a casa le gemelline siamesi algerine, “separate” al Bambino Gesù di Roma

Oggi possono finalmente ritornare a casa, in Algeria, Rayenne e Djihene, le gemelline siamesi unite per il torace e l’addome, arrivate all’Ospedale Bambino Gesù di Roma un anno e mezzo fa e dimesse i giorni scorsi. Le bambine sono state sottoposte a una serie di accertamenti (radiografia del torace, valutazione broncopneumologica, esami del sangue) per avere un quadro finale della situazione clinica, prima della dimissione e per aggiornare la documentazione da fornire alla famiglia in occasione della partenza per la loro città di origine, Oum El Bouaghi, nel nord-est dell’Algeria. Una volta a casa, le piccole potranno essere seguite in un centro medico a Madaura, a 100 km di distanza.

«Dal giorno del nostro arrivo a Roma sono cambiate tantissime cose», ha raccontato emozionato Athmane Mebarki, il papà delle bimbe algerine. «Ora le bambine si alzano in piedi da sole, sono aumentate di peso e stanno bene. Molto meglio rispetto a prima. Fino a poco tempo fa io e mia moglie proprio non immaginavamo cosa ci potesse riservare il futuro, ma ora è arrivato il momento di tornare a casa». Alcune settimane dopo l’intervento di separazione, le gemelline erano state trasferite nella sede del Bambino Gesù a Palidoro per seguire le sedute di fisioterapia e riabilitazione neuromotoria. Genitori e bambine sono stati ospitati a Casa Ronald, una delle strutture che accolgono le famiglie dei pazienti ricoverati presso l’Ospedale della Santa Sede. Le piccole, che oggi compiono 2 anni, muovono i primi passi. Il loro cammino riabilitativo, tuttavia, sarà piuttosto articolato: nei prossimi anni, infatti, dovranno essere sottoposte ad altri interventi correttivi.

«Rimandiamo a casa le bambine in una condizione clinica stabile», ha commentato il professor Alessandro Inserra, direttore del Dipartimento di Chirurgia dell’Ospedale Bambino Gesù di Roma, alla guida del team multidisciplinare di 40 persone che ha operato le piccole lo scorso ottobre. «In futuro dovranno essere controllate perché hanno un’importante asimmetria della gabbia toracica. Prevediamo che torneranno al Bambino Gesù fra un anno circa. Per quanto riguarda la capacità di camminare, l’essere state costrette al letto fino a poco tempo fa ha comportato un certo ritardo. Oggi riescono a mantenere la posizione eretta e camminano un po’ disordinatamente, ma il lavoro riabilitativo ha dato grandi risultati».

Paola Trombetta

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