Scoliosi, ginocchio valgo e piede piatto: la fisioterapia è efficace nei bambini

Scoliosi, ginocchio valgo (o ginocchia ad X), piede piatto. Sono queste le problematiche più frequenti  del sistema scheletrico che possono insorgere nei bambini e ragazzi in età pediatrica e pre-adolescenziale. In particolare la scoliosi, la più comune delle alterazioni che interessano la colonna, colpisce 2 ragazzi su 100 fra i 12 e i 16 anni, più raramente (1-2% dei casi) sotto l’anno di vita. Adeguatamente curata, solo 2 bambini su mille rischiano conseguenze gravi o trattamenti più “aggressivi”, dal busto all’intervento chirurgico correttivo. Fondamentale è dunque la prevenzione e la diagnosi precoce, come sottolineano gli esperti della Società Italiana di Ortopedia e Traumatologia (SIOT) in occasione della Giornata Mondiale della Fisioterapia (8 settembre), con un tempestivo screening ortopedico già in età infantile e adolescenziale che, laddove necessario, consente di impostare programmi riabilitativi spesso migliorativi di tutte e tre le condizioni. «La fisioterapia – spiega Francesco Falez, presidente SIOT – non è una risorsa solo per gli adulti, ma può essere molto efficace anche nei bambini e negli adolescenti. Ad esempio nel trattamento della scoliosi idiopatica, di cui non è nota la causa di insorgenza, forma più comune entro i 10 anni e comunque nel periodo in cui si completa l’accrescimento, un programma fisioterapico con esercizi di ginnastica posturale attuati con varie metodiche consente di correggere curvature così lievi tali da essere rilevate per la prima volta durante uno screening scolastico o durante un controllo regolare con il pediatra, prima che peggiorino prevenendo l’uso del busto, più invasivo e spesso mal accettato dai bambini». Invece il ginocchio valgo, che nel 98% dei casi si autocorregge entro il settimo anno di vita e su cui spesso impatta un fattore genetico che può influenzare sfavorevolmente l’evoluzione naturale di questa deformità, si associa di frequente al piede piatto originato in gran parte dei casi da una componente di familiarità e/o congenita. Sulle due problematiche è possibile agire precocemente impostando un programma riabilitativo che prevede esercizi di allungamento (stretching) e di natura propriocettiva, utili a migliorare la forma delle ginocchia e del piede durante la crescita del bambino, evitando soluzioni più importanti come l’utilizzo di plantari fino a interventi chirurgici, peraltro risolutivi nei casi più gravi.

Francesca Morelli

 

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