Il 30% dei diabetici corre il rischio di sviluppare la retinopatia diabetica, una patologia che interessa oltre un milione di persone in Italia e può portare, nei casi più gravi, alla cecità. Solo il 37% dei diabetici però si sottopone ogni anno alla visita oculistica per la diagnosi precoce. L’allarme è stato dato in occasione del 2° Forum nazionale “Retinopatia diabetica: una lotta possibile”, che si è tenuto di recente in Senato, promosso dall’Agenzia Internazionale per la Prevenzione della Cecità (IAPB ItaliaOnlus) e dalla rivista di politica sanitaria Public Health & Health Policy (PH & HP), con il patrocinio del Senato, del Ministero della Salute e dell’Istituto Superiore di Sanità. <La comparsa di questa patologia oculare dipende molto dal controllo e dagli anni di malattia e può interessare anche persone giovani, nel pieno dell’attività lavorativa>, puntualizza la dottoressa Simona Turco, oculista presso il Polo Nazionale di Riabilitazione Visiva IAPB Italia Onlus. <Ad essere colpita può essere la parte centrale dell’occhio (macula), e questo compromette la visione centrale, oppure la parte periferica. Per individuarla precocemente e poterne rallentare la progressione è importante sottoporsi a visite oculistiche periodiche, almeno una volta all’anno, e, in caso di sospetto, ad esami specialistici quali la fluorangiografia, in grado di evidenziare la vascolarizzazione della retina ed evidenziare eventuali lesioni. In questi casi si può intervenire con il laser focale per eliminare le lesioni ischemiche e con farmaci intravitreali, in grado di limitare l’eccessiva produzione di VEGF (Vascular Endotelial Grown Factor) che accresce la produzione di vasi sanguigni anomali. Prima si interviene e più efficacemente si rallenta la progressione della malattia>.
Per questo motivo è stata presentata in Senato, su iniziativa di alcune associazioni di pazienti, tra cui Diabete Italia, una mozione per la richiesta dello screening annuale per la retinopatia nei pazienti diabetici. In attesa dell’approvazione è stata messa a punto anche un’App per la valutazione del fondo oculare, le cui immagini possono essere trasmesse per via telematica.
Paola Trombetta