I giorni scorsi è stato presentato a Palazzo Pirelli il nuovo Intergruppo consiliare lombardo per la tutela dei diritti dei pazienti che convivono con patologie oncologiche e onco-ematologiche. I dati AIOM (numeri del cancro in Italia 2022) registrano che in Lombardia sono oltre 600 mila le persone vive dopo una diagnosi di cancro e i nuovi casi nel 2019 sono stati circa 60 mila, numeri pesanti che gravano sul sistema sanitario e assistenziale lombardo. L’intergruppo, con la partecipazione di tutte le forze politiche di maggioranza e opposizione, è stato ricostituito per la terza volta nell’ambito del gruppo “La salute: un bene da difendere, un diritto da promuovere”, al quale aderiscono 45 Associazioni di pazienti oncologici e onco-ematologici.
«Siamo molto contenti per la ricostituzione dell’Intergruppo consiliare lombardo e del fatto che molti esponenti, che avevano partecipato al precedente, ne facciano parte anche adesso, perché sono testimoni importanti del lavoro svolto», dichiara Annamaria Mancuso, Presidente di Salute Donna e Coordinatrice del Gruppo “La salute: un bene da difendere, un diritto da promuovere”. «L’Intergruppo consiliare, come quello nazionale, è un tavolo di lavoro dove la politica si confronta e dialoga con le Associazioni dei pazienti attraverso un’attività continuativa di condivisione dei problemi e progettualità per migliorare la vita delle persone affette da tumore. Tante le priorità su cui l’Intergruppo consiliare lombardo sarà impegnato: la realizzazione dei PDTA rispetto a tutte le patologie oncologiche, la garanzia dell’assistenza psicologica, soprattutto nei reparti di oncologia per il malato e il caregiver, l’omogeneità regionale dei trattamenti per tutti i pazienti e il buon funzionamento della rete oncologica. La digitalizzazione sanitaria e la sua semplificazione di accesso, la medicina personalizzata con i test genetici e molecolari, la rivisitazione delle Breast Unit per una valutazione delle performance, le liste d’attesa, la comunicazione con il paziente, sono tutti aspetti che l’Intergruppo dovrà affrontare. Sono convinta che, come abbiamo fatto negli anni precedenti, anche questa volta il lavoro sarà portato avanti con impegno dai politici e dalle Associazioni che sono diventate a tutti gli effetti il barometro di quello che accade nella vita reale, dentro gli ospedali. Per questo, abbiamo proposto alla Regione Lombardia di portare avanti un progetto per misurare il livello di accoglienza e di accompagnamento nei confronti dei pazienti».
L’Intergruppo consiliare verrà coordinato da Gigliola Spelzini, Consigliera regionale della Lega.
«A livello di organizzazione sanitaria servono percorsi di presa in carico ben definiti e continuità assistenziale», sottolinea Nicoletta Cerana, Presidente ACTO Italia – Alleanza Contro il Tumore Ovarico. «Presa in carico significa poter contare su percorsi diagnostici terapeutici condivisi e calati in una rete oncologica regionale attiva ed efficace, per garantire a ciascuno le cure migliori. Continuità assistenziale significa creare connessione con il territorio che permetta ai pazienti oncologici di essere curati vicino casa o attraverso ambulatori virtuali. Soprattutto ora che molte terapie innovative sono orali. A livello di prevenzione, con particolare riferimento al tumore della cervice uterina, sostenere e ampliare i programmi di vaccinazione anti-HPV e di screening (HPV test e Pap test) sia per gli adolescenti maschi e femmine sia per le donne giovani. In questo modo, si potranno raggiungere gli obiettivi della campagna OMS per l’eliminazione di questa neoplasia».
«La regione Lombardia è da sempre un’eccellenza nell’assistenza e la cura dei malati oncologici e onco-ematologici», conferma Filippo de Braud, Direttore Dipartimento di Oncologia Medica Fondazione IRCCS Istituto Nazionale Tumori di Milano. «I progressi che abbiamo ottenuto con la tecnologia e la ricerca nella cura dei tumori hanno portato a un miglioramento della sopravvivenza dei pazienti.Tuttavia le risorse non sono state implementate e si è creata una sorta di competizione tra i pazienti nuovi e “vecchi”. Pur essendo l’assistenza lombarda di qualità può essere ancora migliorata con una maggiore informatizzazione negli ospedali, più servizi e infrastrutture così da ridurre le attese per le visite, le terapie e i controlli».
Paola Trombetta