I pediatri “educatori” contro l’uso delle droghe tra i giovanissimi

Serve più informazione e sensibilizzazione rivolta a giovani e famiglie per contrastare l’uso delle droghe, un fenomeno sempre più precoce e diffuso fra i minorenni e gli adolescenti. Ne è convinta FIMP (Federazione Italiana Medici Pediatri) e, con questo intento, offre le proprie competenze educazionali e professionali facendo alleanza con le forze dell’ordine, le istituzioni, la scuola, l’intera categoria di pediatri e le stesse famiglie. Così ha dichiarato il dottor Giampietro Chiamenti, Presidente Nazionale della FIMP, in occasione della tavola rotonda “Il ruolo della famiglia nella prevenzione dell’uso di droghe“, promossa dal Vicariato di Roma e dal Forum Associazioni Familiari Lazio, il Dipartimento Politiche Antidroga della Presidenza del Consiglio dei Ministri, nell’ ambito della Settimana della Famiglia (Roma, 1-8 ottobre): «Il pediatra nel proprio ruolo di educatore e promotore della tutela alla salute,  soprattutto quando sono in gioco cattive abitudini come l’uso di droghe e psicofarmaci, fumo, alcol e altri tipi di dipendenza, deve essere in grado di dialogare con il preadolescente e adolescente, oltre che con i genitori, usando adeguati strumenti di comunicazione e counselling. Intessendo, da un lato, un rapporto fiduciario, che favorisca nel giovane l’abbandono di comportamenti scorretti e l’adozione di stili di vita sani, e dall’altro fornendo  a famiglie/genitori strumenti per riconoscere campanelli d’allarme e informazioni utili per intervenire adeguatamente in quell’arco di tempo definito “finestra evolutiva del neuro-sviluppo”, il periodo di vita, nell’età adolescenziale, in cui è ancora possibile intervenire e modificare il processo di plasticità del sistema neurofisiologico». Mettendo così un barriera tra il giovane e la droga, prima che la dipendenza si strutturi e si consolidi definitivamente.

Francesca Morelli

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