Non è affatto rosea la situazione delle Breast Unit italiane

Bilancio in rosso per le Breast Unit a un anno dalla scadenza di legge che prevedeva, entro il 31 dicembre 2016, secondo le direttive della Conferenza Stato-Regioni, l’attivazione di oltre 200 Centri di senologia specializzati sull’intero territorio nazionale. Invece ancora oggi in metà delle Regioni, le Breast Unit non sono operative o efficienti. «Questi centri – commenta Rosanna D’Antona, Presidente di Europa Donnaassicurano invece alle donne 18% di sopravvivenza in più dal tumore al seno». Allo scarso servizio si aggiunge poi la non conoscenza delle donne riguardo le Breast Unit: il 92%, ad oggi, non sa ancora di cosa si tratti, ne è a conoscenza del diritto a potervi accedere, con importanti ripercussioni sulla salute. «Questo significa che le donne non sono curate come prevede la legge, soffrono di più e guariscono di meno, mentre l’incidenza della malattia non smette di aumentare».

Lo confermano anche i dati di una indagine SWG, condotta su un campione rappresentativo di oltre mille italiane nella fascia più a rischio, tra i 40 e i 70 anni, di contrarre un tumore. Di queste solo l’8% è correttamente informata, con una prevalenza tra le 40-50enni: una conoscenza che passa per lo più dal passaparola di amiche e conoscenti e, fra le più giovani, dal web. Dalle Breast Unit le donne si aspettano di ricevere diagnosi molto accurate e cure secondo in più alti livelli standard europei come si richiede a unità iper-specializzate e di essere seguite da équipe multidisciplinari e coordinate e da oncologi specializzati nelle mammella.

Eppure queste aspettative ancora sono disattese. «La situazione “a macchia di leopardo” del nostro Paese – ha dichiarato Corrado Tinterri, coordinatore del Comitato tecnico-scientifico di Europa Donna Italia e membro del Gruppo di Lavoro ministeriale per il coordinamento della Rete delle Strutture di Senologia – rivela la necessità di un effettivo monitoraggio dell’operato delle Regioni». E di una migliore azione di sensibilizzazione: «Proseguiremo nella nostra azione di ricognizione territoriale  – ha concluso D’Antona – e moltiplicheremo il nostro impegno nel sollecitare le Istituzioni perché si giunga al più presto alla completa applicazione della legge», affidando un accorato appello alla testimonial Marisa Laurito, visibile al link:  https://mega.nz/fm 

Francesca Morelli

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