Il Natale, per antonomasia, è la festa dei bambini. Un “dono” da dedicare soprattutto a coloro che vivono in condizione di povertà estrema e disagio. Anche quest’anno fai del Natale un’opportunità: regala ai piccoli a cui vuoi bene una Pigotta, la popolare bambola di pezza realizzata dai volontari UNICEF (Fondo delle Nazioni Unite per l’Infanzia) attraverso attività nelle scuole, nei centri anziani o nei comitati locali presenti sul territorio italiano. La tua offerta sarà devoluta a programmi di lotta alla malnutrizione e per le crisi umanitarie, in particolare all’acquisto di alimenti, vaccini e medicine da destinare in tanti Paesi del mondo. Sono oltre 148 milioni i bambini colpiti da malnutrizione cronica, pari a oltre il 22% sotto i 5 anni di età a livello globale; 45 milioni da malnutrizione acuta, di cui 13,7 milioni in forma grave, che rischiano di morire se non ricevono cure immediate. Promotore di un messaggio di solidarietà una testimonial di eccezione: Alessia Marcuzzi, già sostenitrice di diverse campagne UNICEF dimostrando una grande sensibilità verso i più vulnerabili, che per l’occasione ha registrato video e foto, visibili a questo link: https://www.dropbox.com/scl/fo/f2bxuhfhxf4uiazsr8ghq/h?rlkey=j8gzeolefd809ye9hvg2o4uzz&dl=0
Un impegno, che con il claim “Adotta la Pigotta, salva la vita di un bambino”, UNICEF porta avanti da oltre 20 anni. «Ogni Pigotta adottata – dichiara Carmela Pace, Presidente di UNICEF Italia – rappresenta un cerchio di solidarietà che unisce coloro che l’hanno realizzata, le persone che l’hanno adottata e i bambini che grazie alla donazione verranno aiutati». È possibile adottare la Pigotta dell’UNICEF a fronte di un contributo minimo di 20 euro con diverse modalità, acquistandola in una delle tante piazze e presso i comitati provinciali UNICEF, reperibili al sito: https://www.pigotta.it/piazze-unicef/, sul sito: www.pigotta.it/adotta, sulla piattaforma Amazon.
A disposizione per informazioni il Numero Verde 800 76 76 55. L’UNICEF ringrazia Foxy, da oltre 20 anni al proprio fianco.
Francesca Morelli
