Essere “guidati” alla nascita prematura

E’ nata “Prematurità: counseling perinatale per le famiglie”, una guida redatta dagli esperti della SIMP (Società Italiana di Medicina Perinatale) in collaborazione con Vivere Onlus, l’associazione che supporta i genitori dei bambini nati prematuri, AOGOI (Associazione Ostetrici Ginecologi Ospedalieri Italiani), SIN (Società Italiana di Neonatologia), FNCO (Federazione Nazionale Collegi Ostetriche), Istituto IRIS. Il documento propone un percorso di formazione/informazione incentrato su tre ‘A’ – Accogliere, Ascoltare, Accompagnare – doti imprescindibili di corretta comunicazione: parte integrante di ogni cura e terapia, soprattutto in contesti critici e delicati come le nascite premature. «La guida – dichiara il dottor Giuseppe Battagliarin, Presidente della Commissione “Percorso Nascita” regionale Emilia Romagna e coordinatore del Gruppo di lavoro – è finalizzata a colmare i vuoti ancora esistenti nei percorsi assistenziali alla nascita  e in differenti situazioni, in pronto soccorso, in ambulatorio e in ospedale, indispensabili per preparare, supportare e accompagnare i genitori ad affrontare con consapevolezza una nascita pretermine e le incertezze che possono accompagnare il futuro del bambino». Una condizione difficile, quella del parto prematuro, per il genitore anche da punto di vista emotivo, caratterizzata da disorientamento, preoccupazione, senso di impotenza e di colpa, e bisognosa di sensibilità, empatia e chiarezza da parte di medici e operatori anche riguardo a ogni terapia intrapresa. «Tra queste ultime – aggiunge la professoressa Irene Cetin, Past President SIMP e Direttore UOC Ostetricia e Ginecologia dell’Ospedale Buzzi di Milano – è possibile proporre una terapia con Progesterone Vaginale, che assunto quotidianamente nella dose raccomandata, in capsule vaginali da 200mg, a partire dalla diagnosi del rischio, fino alla 34sima settimana di gravidanza, è in grado di ridurre del 34% la possibilità di parti prematuri in gravidanze prima della 34sima settimana con cervice di lunghezza inferiore a 25mm. Mentre la percentuale sale al 44% in caso di donne con cervicometria ridotta a 15mm». Fondamentale è anche il supporto psicologico: «E’ frequente che i genitori, in particolare la mamma – conclude Monica Ceccatelli, Vicepresidente Associazione Vivere Onlus – si sentano responsabili della nascita pretermine, che è invece un evento imprevedibile e non dipendente da loro comportamenti. Ecco perché è importante trasmettere ai genitori la disponibilità dei professionisti ad accompagnarli e sostenerli nelle opzioni di cura prospettate, tenendo conto dei loro bisogni specifici, dubbi e difficoltà».

Francesca Morelli

Articoli correlati