“Cecità clandestina: come ho recuperato la vista”

«È una domanda che mi viene rivolta in modo ricorrente: “Ma allora sei proprio guarita?” Purtroppo però non è facile rispondere, perché la risposta dipende dal punto di vista. In termini empirici sono guarita: ora ci vedo e la malattia che mi affliggeva, il blefarospasmo, che blocca il movimento delle palpebre, sembra per il momento risolta. Ma per la medicina occidentale questa guarigione è impossibile, mentre secondo la medicina cinese, a cui dopo anni di cure mediche tradizionali mi sono rivolta, lo squilibrio energetico che aveva causato il disturbo si è risolto». Così Paola Emilia Cicerone, giornalista scientifica, racconta la sua malattia in un libro “Cecità Clandestina” (Maria Margherita Bulgarini Editore, 96 pagine, 13 euro), che verrà presentato a Milano, giovedì 25 maggio alle 18, in Sala Stampa Nazionale, via Cordusio 4, con la partecipazione della dottoressa Mara Tognetti, docente di Politiche della Salute all’Università Milano Bicocca. E parlerà del calvario delle consulenze mediche, dall’oculista, al neurologo, allo psichiatra, che non hanno approdato a nulla di concreto, ma hanno anzi accentuato l’ansia di un problema che non sembrava potersi risolvere. Finchè la decisione di rivolgersi alla Medicina Cinese: un approccio olistico, ma soprattutto di ascolto del paziente, quasi di empatia con il medico che condivide i disagi e alla fine, nel caso di Paola, li ha effettivamente risolti. E dopo anni di buio, causato dal disturbo, ma anche dall’atteggiamento chiuso e intransigente dei molti specialisti consultati, ecco uno spiraglio di luce che le permette finalmente di “vedere il mondo con occhi nuovi!”. Un insegnamento per tutti noi che testimonia come la salute “non è un bene che si acquista premendo un bottone, ma una strada da percorrere insieme a chi ci prende in cura”.

Paola Trombetta

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