Audiologia: la ricerca italiana è soprattutto donna

Per il secondo anno consecutivo il Centro Ricerche e Studi Amplifon ha messo a disposizione per giovani specializzandi tre Borse di studio del valore di 7mila euro per lo sviluppo di progetti di ricerca in campo audiologico, da realizzare per un periodo minimo di due mesi presso un istituto estero. Dei tre vincitori, due sono donne e si sono specializzate a Roma. Roberta Anzivino, giovane specializzata in Otorinolaringoiatria al Policlinico Gemelli, metterà a confronto il suo progetto, per perfezionare la sensazione uditiva che si ottiene con gli impianti cocleari, con gli studi del team del professor Mario Svirsky del Langone Medical Center presso la New York University of School Medicine, analizzando un centinaio di pazienti. Il progetto si basa su un fitting personalizzato delle frequenze, ottenuto con la mappatura dell’attività degli elettrodi, confrontata con le sensazioni soggettive dei pazienti. L’obiettivo è quello di rendere il più naturale possibile il messaggio verbale, musicale, sonoro.

Roberta di Mauro, specializzanda a Tor Vergata, è stata premiata per la sua ricerca sul tema “Ipoacusia e declino cognitivo”, in cui ha messo a punto un protocollo per monitorare i miglioramenti a livello del sistema nervoso centrale, sia con esercizi che allenano l’udito e la vista, sia con una valutazione oggettiva, tramite questionari neurologici e esame audiometrico. Il suo progetto verrà realizzato su una trentina di pazienti, reclutati presso il Centro audiologico e neurologico di Francoforte, per monitorare il decadimento cognitivo in presenza di protesi acustiche, che sembrano rallentarlo.

Enrico Muzzi, udinese, specializzato presso l’Ospedale IRCCS Materno e Infantile Burlo Garofalo di Trieste, è stato premiato per una ricerca sugli impianti cocleari, in particolare sulle malformazioni anatomiche presenti fin dall’infanzia che possono rendere necessari gli impianti. Il suo progetto sarà realizzato presso l’Ospedale universitario di Lubiana, un centro d’eccellenza nel settore, e si basa sulla realizzazione di un algoritmo per ottimizzare la scelta del tipo di elettrodo e le modalità di posizionamento. Con semplici accorgimenti: ad esempio variare l’angolo di posizionamento dell’elettrodo nella coclea, sembra migliorare l’apprendimento e l’ascolto. Solitamente gli impianti nei piccoli non vengono posizionati prima dei sei mesi, quando si è completata la formazione del sistema acustico e nervoso.

Chi fosse interessato a concorrere per il prossimo anno 2018 a queste Borse di studio, promosse dal Centro Ricerche e Studi Amplifon, ha tempo fino alla fine di maggio 2018 per rispondere al Bando di concorso, pubblicato sul sito: www.crs.amplifon.com.

Per eventuali approfondimenti si può scrivere a: crs@amplifon.com

 

di Paola Trombetta

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