Asma Zero Week: attivo il numero verde per prenotare consulenze gratuite

Cure costanti e controlli periodici per i pazienti asmatici: con questo obiettivo, torna la 5a edizione di ASMA ZERO WEEK, evento nazionale dedicato alle persone con asma che dal 7 all’11 giugno metterà a disposizione consulenze specialistiche gratuite in oltre 50 Centri specializzati in tutta Italia, prenotabili, da oggi 18 maggio, al Numero Verde 800.628989 dal lunedì al venerdì, dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 14.00 alle 18.00. Tutte le informazioni sui centri e le modalità di prenotazione sono disponibili sul sito: https://www.asmazeroweek.it/. La campagna promossa da FederASMA e ALLERGIE Odv – Federazione Italiana Pazienti, con il patrocinio della Società Italiana di Allergologia, Asma ed Immunologia Clinica (SIAAIC) e della Società Italiana di Pneumologia (SIP/IRS), in partnership con AstraZeneca, intende sensibilizzare gli oltre 3 milioni di pazienti in Italia, sull’importanza della prevenzione degli attacchi d’asma e la possibilità di ridurne l’impatto sulla vita quotidiana con l’adozione di corrette strategie terapeutiche, informando sui rischi connessi all’abuso dei broncodilatatori a breve durata d’azione (SABA).

Sono 300 milioni le persone nel mondo che convivono con l’asma, 1 ogni 20. In Europa circa 30 milioni di bambini e adulti di età inferiore ai 45 anni soffrono di questa impattante malattia infiammatoria cronica delle vie aeree. Dispnea, sensazione di costrizione toracica, tosse e broncospasmo sono i sintomi principali che richiedono l’attenzione dello specialista. Un problema diffuso nell’approccio dei pazienti alla malattia è l’uso eccessivo dei SABA, broncodilatatori beta-agonisti a breve durata d’azione, che può diventare abitudine, se non dipendenza e abuso. Attualmente la comunità scientifica tende a prendere le distanze dall’uso dei soli SABA, che agiscono sui sintomi e non sull’infiammazione sottostante, il cui uso frequente può essere un segno di scarso controllo della malattia, con il rischio di riacutizzazioni. Per aumentare la consapevolezza del paziente asmatico sul tema è stato sviluppato uno strumento di autovalutazione: il Questionario SABA Reliance, concepito dal professor Rob Horne, University College London. I pazienti possono fare questo breve test sul sito www.asmazero.it per rilevare la propria percezione sull’uso dei farmaci e valutare un eventuale uso improprio di SABA. In base alle risposte, il test indica se il paziente è a rischio basso, medio o alto di fare un eccessivo affidamento sull’ “inalatore blu” ed è invitato a cogliere subito l’occasione offerta da ASMA ZERO WEEK per parlarne con un medico specialista.

<Si ritiene che nell’asma un aumento dell’infiammazione delle vie aeree contribuisca al peggioramento dei sintomi e della funzione polmonare>, fa notare Paola Rogliani, Professore Associato di Malattie dell’Apparato Respiratorio, Dipartimento di Medicina Sperimentale, Università di Roma Tor Vergata. <Le raccomandazioni della Global Initiative for Asthma (GINA) prescrivono che non si utilizzino più i SABA da soli nel trattamento della malattia, bensì raccomandano che adulti e adolescenti affetti da asma ricevano un trattamento di controllo della patologia con corticosteroide inalatorio (ICS), guidato dai sintomi (nell’asma lieve) o quotidiano, per ridurre il rischio di riacutizzazioni e per controllare i sintomi>.

Il trattamento costante dell’asma e la prevenzione dei sintomi acuti non devono essere trascurati o messi in discussione dai pazienti in tempo di pandemia Covid-19: diversi studi indicano dati rassicuranti per chi, come gli asmatici, fa uso di corticosteroidi inalatori. <La suscettibilità degli asmatici all’infezione Covid appare ridotta>, sottolinea Giorgio Walter Canonica, Professore di Medicina Respiratoria, Humanitas University. <Un recente editoriale del British Medical Journal ha evidenziato come ci sia stata un’importante riduzione delle riacutizzazioni severe d’asma a livello della medicina territoriale e di accessi ospedalieri, probabilmente per un aumento dell’utilizzo da parte dei pazienti asmatici di corticosteroidi inalatori in funziona di una maggiore sensibilità verso la patologia indotta dalla pandemia e a una migliore aderenza terapeutica>. Un recente studio curato dalla professoressa Paola Rogliani mostra che i pazienti con asma o broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) sono a minor rischio di ospedalizzazione in caso di Covid-19. <Questo risultato all’apparenza “paradossale” potrebbe essere correlato all’effetto protettivo dei corticosteroidi inalatori (ICS) somministrati alla maggior parte dei pazienti asmatici e con BPCO>, spiega la Professoressa Rogliani. <Ciò sosterrebbe indirettamente l’evidenza che gli ICS possono migliorare il decorso clinico del Covid-19, probabilmente modulando l’espressione dei recettori che facilitano l’ingresso del virus nelle cellule ospiti>.

Paola Trombetta

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