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CAMPAGNA SOLIDALE PER I BAMBINI CON PARALISI CEREBRALE

7 Aprile 2013 ore 7:00 - 22 Aprile 2013 ore 9:59

 

Sono oltre 2.000 le famiglie con bambini affetti da Paralisi Cerebrale  Infantile (PCI) sostenute e aiutate dalla Fondazione Ariel, che compie 10 anni.
Con sede a Milano, Ariel accoglie queste famiglie provenienti da tutta Italia e offre loro assistenza, supporto e formazione psicologica e sociale, ricerca scientifica, orientamento per la scelta dei centri all’avanguardia per le varie necessità mediche, con l’obiettivo di migliorare la vita dell’intero nucleo familiare dei bambini affetti da malattie neuromotorie e in particolare da PCI.  
I numeri che la patologia registra in Italia sono significativi: 50.000 i bambini colpiti, con un’incidenza di 1 su 500 nuovi nati. 
Per questo motivo la Fondazione Ariel mira a potenziare i suoi servizi, avviando il progetto “Un aiuto concreto alle famiglie con bambini affetti da Paralisi Cerebrale Infantile” che sarà possibile realizzare grazie ai fondi raccolti dalla campagna con sms solidale al 45501 attiva dal 7 al 21 aprile. Il progetto permette di offrire un percorso formativo alle famiglie sulla conoscenza della patologia e delle disabilità neuromotorie per poter incrementare le competenze di cura e per stimolare la pro-attività di genitori e parenti, mirando a un fine ultimo: migliorare la qualità di vita non solo del bambino ma dell’intero sistema familiare. In particolare, il progetto prevede un focus sui fratelli e le sorelle dei bambini affetti da disabilità che, non disponendo dell’attenzione di cui necessitano da parte dei genitori, possono nutrire sentimenti contrastanti e dubbi su se stessi e sul fratello disabile che possono essere risolti se affrontati sotto la guida di personale competente e in un’esperienza di gruppo, a contatto con altri fratelli e famiglie nella stessa condizione.
La nascita di un bambino affetto da Paralisi Cerebrale Infantile è infatti un evento improvviso e inaspettato che destabilizza e stravolge tutta la famiglia, anche perché non è possibile parlare di prevenzione, data la poca prevedibilità delle cause (ipossia, emorragia, infezione) che la provocano.
<Si tratta di una patologia dovuta a un danno irreversibile del sistema nervoso centrale, che può colpire il feto o il bambino nei primi anni di vita, e che porta a una perdita parziale o totale delle capacità motorie, oltre a diversi disturbi delle capacità intellettive>, spiega il prof. Nicola Portinaro, fondatore e direttore scientifico di Ariel. <Sono in particolare le ripercussioni sul sistema muscolo-scheletrico ad essere progressivamente invalidanti e ad impedire spesso anche i movimenti più elementari. La chirurgia, pur non risolutiva, è oggi in grado di migliorare notevolmente le capacità motorie di questi bambini; si consideri tuttavia che ogni bambino nella sua vita necessiterà di almeno tre interventi chirurgici per arrivare a un miglioramento significativo>. La terapia per la PCI prevede il coinvolgimento di specialisti diversi a seconda del momento evolutivo del bambino. Per questo motivo è necessario un approccio multidisciplinare alla patologia, in cui il lavoro sinergico permetta la scelta terapeutica più idonea. Per informazioni:www.fondazioneariel.it
 

Dettagli

Inizio:
7 Aprile 2013 ore 7:00
Fine:
22 Aprile 2013 ore 9:59