Come affrontare al meglio la “dolce attesa” in estate

Accidenti al caldo! Se le alte temperature diventano uno spettro insopportabile per chiunque, lo sono ancora di più per le donne in dolce attesa. Infatti, i tipici sintomi della gravidanza, come ipotensione (pressione bassa), spossatezza e stanchezza, cali di umore, gambe gonfie e ogni altra conseguenza possono acuirsi. Accettare queste conseguenze senza battere ciglio? Evitare i disagi, certo, non è possibile, ma attenuali o prevenirli, sì. Seguendo, ad esempio, i buoni consigli della Federazione Nazionale degli Ordini della Professione Ostetrica (Fnopo) che ha messo a punto uno speciale vademecum di consigli utili per vivere in sicurezza e con serenità la gravidanza anche nei mesi più caldi.

«La gravidanza è un periodo di per sé delicato – spiega Letizia Carotenuto, consigliera Fnopo – ma in estate può diventare ancora più faticoso, soprattutto se si è nelle ultime settimane o si vive in zone particolarmente afose. Adottare, dunque, pochi ma basilari accorgimenti è fondamentale per le mamme a tutela del proprio benessere e di quello del bambino».

Attenzione al (buon) umore. Il caldo fiacca le energie e può avere un impatto anche su quelle mentali, acccentuando ad esempio i sintomi della depressione o dell’ansia, con conseguenze avvertibili anche sulla qualità del sonno. Inoltre il caldo può favorire la disidratazione e lo stress termico, fattori che possono anch’essi contribuire a sbalzi d’umore, aumentando irritabilità e disagio emotivo, ma anche il rischio di stati depressivi, in particolare di depressione prenatale, tipica del periodo, che può manifestarsi con tristezza persistente, irritabilità, ansia e perdita di interesse per le attività quotidiane.

«Questi effetti in gravidanza possono essere avvertiti maggiormente a causa dei normali cambiamenti ormonali e fisici – aggiunge Silvia Vaccari, Presidente Fnopo –. Il senso di spossatezza e affaticamento può intensificarsi ulteriormente con il caldo, rendendo più difficile affrontare le giornate, l’ipotensione può provocare vertigini e debolezza, che incidono sul benessere mentale. Il gonfiore delle gambe, dovuto alla ritenzione idrica e lo stress termico generale possono contribuire ad aumentare la sensazione di malessere, ansia e irritabilità». Inoltre possono subentrare cambiamenti nell’appetito, affaticamento, pensieri negativi o eccessive preoccupazioni per il benessere del bambino: reazioni a catena che richiedono attenzione, modificando lo stile di vita o ricorrendo al consiglio del medico, secondo la gravità del problema. «Riconoscere tempestivamente questi segnali – prosegue la Presidente – consente di intervenire in modo adeguato. Parlarne con il medico per valutare la necessità di un supporto psicologico o, se necessario, farmacologico, compatibile con la gravidanza, cercare supporto di persone fidate o professionisti della salute mentale, adottare uno stile di vita sano, come mantenere buona idratazione, alimentarsi correttamente, dormire a sufficienza e cercare momenti di relax in ambienti freschi sono misure efficaci».

E nella pratica? Ecco alcuni buoni consigli “di quotidianità”:

  • Prevenire la disidratazione. Parola d’ordine bere molto: almeno due litri d’acqua al giorno, che possono diventare tre nei periodi più caldi.
  • Uscite moderate e controllate. Vale il consiglio “universale”, di sempre: evitare le escursioni fuori casa nelle ore più calde ed approfittare delle ore più fresche della giornata, come la mattina presto o la sera per fare piccole incombenze quotidiane. E soprattutto, ricordarsi di portare sempre con sé una bottiglietta d’acqua.
  • I “benefici” del sole. Per approfittare al meglio dell’influenza dei raggi solari, occorre proteggere adeguatamente (e sempre) la pelle che in gravidanza è più sensibile e soggetta a scottature. La raccomandazione è di usare creme solari ad alta protezione (SPF 30-50) per pervenire il cloasma gravidico, cioè la comparsa di macchie scure soprattutto sul viso, dovute all’aumento di melanina, difficili da trattare anche dopo il parto.
  • Alleviare le gambe gonfie. È un disagio fra i più comuni dell’ultimo trimestre di gravidanza che può essere accentuato ulteriormente dalle alte temperature. È possibile ridurne gli effetti bevendo molto, sollevando le gambe durante il riposo notturno con dei cuscini e continuando ad effettuare una regolare attività fisica che favorisce la circolazione venosa.
  • Per le mamme stacanoviste. Chi decide di lavorare, condizioni permettendo, fino all’ultimo, deve adottare alcune cautele, riducendo ad esempio i carichi e i fattori di stress. Naturalmente in estate serve comunque mettere una pausa e le vacanze estive possono rappresentare un momento prezioso per rallentare, dedicarsi alla relazione col proprio corpo e col bambino, preparandosi alla nuova vita che sta per iniziare. «La raccomandazione è scegliere il luogo giusto delle vacanze. Dal settimo mese in poi – dichiara Letizia Carotenuto – è importante valutare attentamente la destinazione e il mezzo di trasporto, preferendo mete vicine e spostamenti rapidi, per evitare di affaticarsi troppo. L’estate, inoltre, è anche un’occasione per vivere momenti di coppia e costruire insieme il “nido” per l’arrivo del neonato».
  • Ascoltare i segnali del corpo. Questa è la regola più importante. «Se si avvertono stanchezza eccessiva, capogiri, nausea o crampi – conclude l’ostetrica – è bene fermarsi, trovare un luogo fresco per riposare, contattando il pronto soccorso se i sintomi persistono. Affrontare la gravidanza in estate può essere impegnativo, ma giusti accorgimenti aiutano a viverla in modo sereno. Infine, per ogni dubbio o bisogno rivolgersi alla propria ostetrica o al medico di riferimento».

di Francesca Morelli

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