Nuovi antibiotici e diagnosi più rapide contro i batteri resistenti

Un tempo la penicillina ha salvato milioni di vite umane. Oggi l’uso spesso inappropriato ed eccessivo degli antibiotici, ha creato invece il fenomeno della resistenza batterica: un problema mondiale che rischia di rendere mortali infezioni che si curavano con gli antibiotici. In Europa sono 4 milioni le persone colpite ogni anno da queste infezioni; in Italia 500-700 mila che causano tra i 5 e i 7mila decessi. E si stima che nel 2050 potrebbero causare nel mondo anche 10 milioni di morti l’anno.

Secondo l’Istituto Superiore di Sanità, nel nostro Paese il livello di antibiotico-resistenza è tra i più elevati in Europa. Per arginare questa situazione, è stato redatto il Piano Nazionale per il Contrasto dell’Antibiotico Resistenza (PNCAR), valido per il triennio 2017-2020, per diffondere regole di prevenzione, di diagnosi e di trattamento, utilizzando antibiotici mirati per ridurre il fenomeno dell’antibiotico-resistenza. La prima Regione ad aver recepito queste linee-guida è stata la Campania. In occasione del convegno “Scenari, priorità e obiettivi, secondo un approccio One Health”, promosso da MSD Italia, che si è tenuto i giorni scorsi a Roma presso la Biblioteca Angelica, abbiamo intervistato la dottoressa Carla Fontana, dell’Associazione Microbiologi Clinici Italiani.

Cosa significa esattamente “resistenza antimicrobica”?
«L’antimicrobico-resistenza è un fenomeno noto e antico. I batteri sono presenti sulla terra da miliardi di anni e sono dotati di incredibili possibilità di adattamento. Tra queste la capacità di resistere agli antimicrobici, sia attraverso mutazioni spontanee, sia mediante acquisizione di elementi genetici trasferibili. L’abuso degli antibiotici ha accelerato e amplificato il fenomeno. Anche l’uso indiscriminato di antibiotici in zootecnia e in agricoltura ha fatto sì che la circolazione di batteri resistenti sia un fenomeno comune nell’ambiente che ha assunto dimensioni globali. Gli ospedali, ove si parla molto di infezioni da germi resistenti agli antibiotici, fanno solo da cassa di risonanza, ma nella comunità il problema è serio e richiede di essere affrontato con determinazione».

Il ruolo della microbiologia è fondamentale, non solo in termini di ricerca, ma anche riguardo alla diagnosi. Perché la diagnostica è cosi importante nella lotta alle resistenze?
«Negli ultimi anni la Microbiologia Clinica ha assistito a una vera rivoluzione tecnologica che ha reso possibile il perfezionamento delle procedure di coltura tradizionali, con metodologie che hanno consentito di produrre risultati microbiologici in tempi molto contenuti. Si è passati da un tempo medio di alcuni giorni a poche ore, con quelli che oggi chiamiamo Rapid Diagnostic Tests (RDTs). Considerando che l’impatto dei risultati sulle scelte cliniche è inversamente proporzionale al tempo della diagnosi, questo si traduce nel fatto che l’utilizzo dei test di ultima generazione consente al clinico di impostare con estrema precocità una terapia mirata. Ciò significa salvare vite, ridurre l’uso inappropriato di antibiotici, contrastare la resistenza, in breve significa “difendere la nostra difesa”: gli antibiotici. I nuovi farmaci ancora di più richiedono una diagnostica rapida perché l’uso, in molti casi, è vincolato all’assenza di marcatori genici che, identificati precocemente, consentono di mirare la scelta terapeutica. Stiamo cioè passando dall’antibiogramma tradizionale (che richiede almeno 18 ore) a quello molecolare/genetico (che richiede poche ore)».

Se potesse fare una proposta per migliorare questa situazione, quale sarebbe?
«La Microbiologia, pur nel suo ruolo imprescindibile nel sistema sanitario, è solo uno degli attori assieme a clinici, infettivologi, farmacologi e infermieri. Per vincere questa lotta dobbiamo fare sistema, e il “sistema” ha un costo, umano e tecnologico. Occorrono, quindi, investimenti. Purtroppo, la Microbiologia è uno dei primi settori dove si operano i tagli. Quello che non si comprende è che in questo modo, forse nell’immediato, ogni singolo ospedale porterà a casa un risparmio di qualche decina di migliaia di euro, ma nel lungo periodo il costo sanitario e sociale di un fenomeno non contrastato e su cui non si è investito, sarà molto pesante per tutti noi e per le generazioni future, senza esclusione e senza distinzioni».

di Paola Trombetta

 

Premiato lo spot del Supervampiro per l’uso corretto degli antibiotici

Doppio Premio della Pubblicità Mediastars per Il Supervampiro, lo spot di sensibilizzazione sociale con protagonista Ricky Tognazzi, realizzato per promuovere il corretto uso degli antibiotici. Nell’ambito della 22a edizione del Premio, uno dei più autorevoli riconoscimenti a livello nazionale per la realizzazione di campagne di ADV, Corporate Design e Comunicazione Multimediale, allo spot della campagna “Antibiotici – La nostra difesa numero 1”sono state assegnate le Special Star per la Direzione Creativa e la Fotografia, sezione Tecnica Audiovisiva. «Siamo molto orgogliosi per questo doppio riconoscimento – dichiara Claudio Viscoli, Presidente Società Italiana di Terapia Antinfettiva (SITA) – che va esteso a tutti i professionisti che hanno contribuito alla creazione di un prodotto di successo come Il Supervampiro: lo spot ha ottenuto, fin dal lancio nel 2016, ottimi riscontri ed è stato molto apprezzato dal pubblico. E questo è un punto chiave, perché significa aver raggiunto l’obiettivo di informare quante più persone possibili sul corretto uso degli antibiotici e sulla problematica dell’antibiotico-resistenza».

Lo spot Il Supervampiro, girato nel borgo medievale di Sermoneta (LT), è il fulcro della campagna “Antibiotici – La nostra difesa numero 1”, promossa dalla SITA e resa possibile grazie ad un’erogazione di MSD Italia, con l’obiettivo di diffondere le 4 regole fondamentali per il corretto uso degli antibiotici:

  • assumere gli antibiotici solo dietro prescrizione medica;
  • usare l’antibiotico nel modo giusto, senza aumentare o diminuire le dosi indicate dal medico;
  • completare il trattamento prescritto dal medico, anche se ci si sente meglio;
  • non usare gli antibiotici per curare raffreddore e influenza virale.                                                  Inoltre, per prevenire le infezioni, una regola fondamentale è quella di lavarsi spesso le mani, specie dopo essere stati a contatto con le persone malate.

Il Supervampiro è visibile al link https://www.antibioticilanostradifesa.it/cose-il-supervampiro/  P.T.

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