OCCHIO SECCO: NE SOFFRE IL 90% DELLE DONNE IN MENOPAUSA

Anche l’occhio è “vittima” del brusco calo degli estrogeni che avviene in menopausa. Come il tessuto vaginale tende ad atrofizzarsi per mancanza dell’azione lubrificante degli estrogeni, così anche l’occhio diventa secco per mancata lubrificazione da parte del film lacrimale, prodotto in minore quantità dalle ghiandole lacrimali (di Meibonio). E i sintomi possono comparire anche in epoca peri-menopausale. «Già dal periodo pre-menopausale e all’inizio della menopausa, il 45% delle donne lamenta di avere sintomi  come l’occhio arrossato, la difficoltà di messa a fuoco, fenomeni di transitorio offuscamento visivo, la sensazione di “occhio secco”, riduzione della tolleranza alle lenti a contatto», fa notare il dottor Luigi Marino, direttore scientifico del Centro Italiano Occhio Secco (CIOS), la prima struttura dedicata a questa patologia. «Si tratta di sintomi  talmente comuni e persistenti da essere stati classificatI con il nome di discomfort syndrome, a indicare l’aspetto cronico di un persistente fastidio e disagio oculare. Entrambi i disturbi tendono a diventare sempre più frequenti con il passare degli anni, fino a interessare il 90% delle donne in post-menopausa».

Il benessere dell’organo della vista è infatti strettamente correlato al tasso degli estrogeni, ma questo dato lo si è scoperto solo recentemente, poiché i ginecologi non si occupano di occhi, e gli oculisti non si interessano, in genere, dei problemi ormonali delle loro pazienti.  

«Dal punto di vista fisiopatologico, il primo effetto evidente dimostrato in corso di ipoestrogenismo è la progressiva involuzione della ghiandola lacrimale, con conseguente ridotta secrezione di liquido lacrimale», spiega il dottor Lucio Buratto, coordinatore del Centro Italiano Occhio Secco. «Il film lacrimale rappresenta una specie di barriera liquida, che nutre e protegge la superficie dell’occhio dalla polvere, dal vento, dalla disidratazione, dai mille fattori esterni che possono creare problemi.  La ridotta secrezione lacrimale è la causa principale della sensazione di “occhio secco” (xeroftalmia), che a sua volta  provoca maggiore esposizione  nei confronti dell’ambiente  esterno e maggiore predisposizione a contrarre di frequente irritazioni e infezioni come congiuntiviti e cheratiti. L’intolleranza alle lenti a contatto è uno dei primi sintomi di ridotta secrezione lacrimale, assieme all’arrossamento della congiuntiva, fenomeni che si accentuano nel periodo primaverile per la presenza di allergeni nell’atmosfera. Lo smog e l’inquinamento sono fattori aggravanti e interessano anche i bambini che nel 42% dei casi soffrono di questo disturbo. A peggiorare la secchezza oculare concorre l’abuso di alcuni farmaci come ansiolitici e antidepressivi. Un accenno anche al regime alimentare, spesso carente di vitamine, acqua e nutrienti essenziali per l’idratazione dell’organismo e anche dei nostri occhi». Da sottolineare che, se non si interviene in tempi brevi, dopo 7-8 anni dall’inizio della menopausa, l’involuzione delle ghiandole lacrimali diventa irreversibile. «Per questo è  importante fare una diagnosi tempestiva e, soprattutto, iniziare subito le adeguate terapie sostitutive lacrimali a base di acido ialuronico, o altre lacrime artificiali,  per cercare di  ripristinare una normale secrezione lacrimale», conferma il dottor Marino. «Sono in commercio anche spray lacrimali, contenenti liposomi: sono più facili e comodi da usare e hanno il vantaggio di distribuirsi meglio sulla superficie oculare. Si consigliano anche piccoli accorgimenti giornalieri, come il massaggio del contorno occhi con una pomata idratante o con burro di cacao che potenzia la secrezione lipidica o l’applicazione alla sera di piccole bende riscaldate per migliorare l’attività delle ghiandole lacrimali. Nelle donne che fanno terapia ormonale sostitutiva con estradiolo la secchezza oculare è meno accentuata. Le variazioni ormonali legate al periodo menopausale possono facilitare anche l’insorgenza di cataratta, di glaucoma e delle degenerazioni maculari, e rendere clinicamente evidenziabili patologie su base immunologica come alcune infiammazioni della tiroide o tiroiditi autoimmuni».

 

di Paola Trombetta     

 

IL MESE DELLA PREVENZIONE

Dal 21 marzo al 21 aprile è attiva la Campagna di prevenzione e cura dell’occhio secco: “Una visita gratis… se non ti secca”, promossa dal Centro Italiano Occhio Secco (CIOS), con il patrocinio dell’Università degli Studi di Milano, della Regione Lombardia e del Comune di Milano. Si possono effettuare visite gratuite presso il Centro Italiano Occhio Secco (CIOS), il reparto di Oculistica pediatrica dell’Ospedale “Vittore Buzzi” di Milano e presso la Clinica oculistica dell’Università Insubria di Varese. L’occhio secco, oltre alle donne in menopausa, colpisce infatti il 42% dei bambini, a causa soprattutto dell’inquinamento delle auto, a cui i bambini sono più esposti per la bassa statura. Le visite si possono effettuare da lunedì a venerdì e si prenotano al numero: 02/63611970 oppure scrivendo a: info@centroitalianoocchiosecco.it. Durante la Campagna verrà distribuito anche un opuscolo dedicato alla “Sindrome dell’occhio secco”, con le informazioni per la prevenzione e la cura di questo disturbo. (P. T.)

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