DIABETE: PIU’ ATTENZIONE ALLE DONNE E AI BAMBINI, CON I NUOVI MICROINFUSORI

Il diabete al centro di due importanti eventi: l’uno milanese, con un focus al femminile sui dati ricavati da “Le monografie degli annali – Differenze di genere nel diabete tipo 1”, promosso dall’Associazione Medici Diabetologi (AMD) in cui sono state presentate le modalità, l’accessibilità al trattamento e alla qualità delle cure in un confronto uomo-donna di pari età, tipologia di malattia e durata di monitoraggio. L’altro evento, romano, è il convegno al Senato della Repubblica “Diabete l’era della tecnologia intelligente: stato dell’arte e prospettive per un approccio d’avanguardia verso il pancreas artificiale”, dove è stata presentata un’innovazione terapeutica nel controllo delle ipoglicemie, soprattutto notturne: MiniMed 640G, frutto della tecnologia Medtronic, disponibile nei prossimi giorni anche in Italia. Si tratta di un nuovo dispositivo, che si avvale di un glucometro per la misurazione della glicemia, e “comunica” direttamente con l’infusore di insulina, erogando la giusta dose, in base alle necessità del paziente, e sospendendone l’infusione in caso di ipoglicemia, soprattutto notturna. Per queste caratteristiche il dispositivo potrebbe essere particolarmente indicato in tutti i casi di frequenti ipoglicemie, nei pazienti che non riescono a ottenere un buon controllo glicemico e, in particolare, nei bambini.
«Negli ultimi anni stiamo assistendo a un aumento dei casi di diabete tipo 1 nei bambini sotto i 4 anni con un incremento annuo del 3%», puntualizza il dottor Riccardo Schiaffini, pediatra-diabetologo presso il servizio di Diabetologia pediatrica dell’Ospedale Bambino Gesù di Roma. «Questo fenomeno ci pone sempre più in contatto con le famiglie, coinvolte in un maggior controllo glicemico dei propri figli, per evitare soprattutto le crisi ipoglicemiche che, se si presentano di notte, possono rivelarsi particolarmente pericolose. La terapia con microinfusori può contribuire a ridurre i rischi, perchè questi dispositivi sono provvisti di una “alert” che sospende in automatico il rilascio di insulina in caso di ipoglicemia. La novità è rappresentata da questa funzione di sospensione che addirittura previene l’episodio di ipoglicemia. Se il sistema prevede che il livello di glicemia si sta abbassando eccessivamente, con rischio di possibile ipoglicemia, sospende l’erogazione di insulina, scongiurando così pericoli e paure».
Questo  nuovo dispositivo è indicato in tutti i casi in cui non c’è un buon controllo della glicemia ed è alto il rischio di incorrere in episodi ipoglicemici.
Dall’indagine dell’Associazione Medici Diabetologi sulle differenze di genere si è visto che, per quanto riguarda il raggiungimento del compenso metabolico, solo un quinto della popolazione diabetica in rosa raggiunge un livello adeguato, ovvero l’emoglobina glicata inferiore a 7%, contro un quarto degli uomini. Un controllo particolarmente importante nella donna in cui le alterazioni del metabolismo glucidico associate a ipertensione, raddoppiano le probabilità di incorrere in un evento di cuore. «Questa maggiore variabilità si riscontra per le donne in tutte le fasce di età e indipendentemente dal tipo di trattamento, sia che si segua una terapia insulinica multi-iniettiva, sia che si utilizzi microinfusore, benché quest’ultimo in generale aumenta del 6% la quota di persone con diabete di tipo 1 che raggiungono il target del trattamento», spiega Valeria Manicardi, coordinatrice del Gruppo Donna AMD.
Qual è la ragione di questo fenomeno? «Il succedersi di pubertà, gravidanza, menopausa con le variazioni ormonali può spiegare questa variabilità metabolica tra uomo e donna ed è anche possibile supporre che influenzi una diversa risposta di genere al trattamento insulinico». Un problema che, nella donna, potrebbe essere controllato anche con una maggiore attenzione allo stile di vita: «All’alimentazione e all’attività fisica innanzitutto. Le donne che si fanno sempre carico di tutta la famiglia, devono invece prendersi maggiore cure di se stesse. Cercare di ritagliarsi degli spazi per andare a camminare e selezionare meglio ciò che portano in tavola, prediligendo frutta e verdura, riducendo i carboidrati e i dolci, aumentando il consumo di pesce rispetto a quello di carne». Seppure la percentuale di donne diabetiche fumatrici sia inferiore rispetto agli uomini, andrebbero ridotte o eliminate anche le sigarette che danneggiano ulteriormente le arterie, già compromesse dalla malattia, aggravando le probabilità di rischio cardiovascolare».
Migliorare lo stile di vita consente di controllare anche altri fattori: riduce i trigliceridi, la pressione e migliora il compenso del diabete, ovvero la glicemia, che viene controllata nella donna soprattutto con una terapia multiniettiva (80%) e solo nel 20% dei casi (vs il 14% degli uomini) con microinfusore, una percentuale destinata comunque ad aumentare con l’arrivo di nuovi modelli, tecnologicamente sempre più avanzati.     

di Paola Trombetta e Francesca Morelli

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