UN MIGLIORE CONTROLLO DELLA GLICEMIA… SENZA PUNGERSI

«La diagnosi di diabete è stata un brutto “regalo” per il mio 40° compleanno. Da tempo ero dimagrita, pur mangiando con grande appetito, ma continuavo a bere e urinare». Così Francesca Ulivi, giornalista, direttore di MTV News, ricorda gli esordi della sua malattia, il diabete, a cui è dedicata l’intera settimana, che si concluderà con la Giornata mondiale del 14 novembre. «La diagnosi è stata un fulmine a ciel sereno, anche perché si trattava di una forma di diabete autoimmune. Il mio organismo non riconosceva più e distruggeva le cellule che producono l’insulina, con conseguente carenza di questa sostanza. Ho dovuto subito ricorrere alla misurazione della glicemia,“bucandomi” più volte al giorno, per calibrare la quantità di insulina da iniettare. Una procedura veramente fastidiosa e che, a lungo andare, ti fa sentire come una tossicodipendente. Per fortuna da qualche mese sto utilizzando il nuovo glucometro (FreeStyle Libre) e mi sento veramente libera: ha le dimensioni di una moneta da due euro, provvisto di un sensore che viene applicato al braccio. Con l’ausilio di un lettore ottico, registra i valori della glicemia. E questo senza doversi continuamente pungere».

Come Francesca, tanti pazienti sono passati a questo nuovo sistema di misurazione della glicemia. Che è stato portato persino in viaggio intorno al mondo da Claudio Pelizzeni 32 anni, oggi “a metà percorso” sulle Isole Andamane. E grazie a questo device trasmette i suoi valori di glicemia al centro di Diabetologia Multimedica di Sesto San Giovanni che lo ha in cura. «Si tratta di un dispositivo comodo e sicuro da utilizzare», conferma Stefano Genovese, responsabile dell’Unità di Diabetologia e malattie metaboliche dell’Istituto Multimedica che coordina questa assistenza. «Ogni 15 giorni ci arrivano via skype le diverse misurazioni della glicemia fatte da Claudio con questo nuovo sensore che ha utilizzato anche in immersioni subacquee, senza subire danni. E in base a questo monitoraggio, siamo in grado di calibrare meglio la terapia».

Il sistema FreeStyle Libre rappresenta una nuova era per il monitoraggio della glicemia. «Controlla il glucosio, senza dover pungere il dito più volte al giorno. Si avvale infatti di un minuscolo sensore, grande quanto una moneta da due euro, che si applica sulla parte posteriore del braccio e misura automaticamente il livello di glucosio nei fluidi interstiziali nelle 24 ore», spiega il professor Emanuele Bosi, del Dipartimento di Endocrinologia dell’Ospedale San Raffaele di Milano. «I valori rilevati vengono poi elaborati da un monitor con un software sofisticato che può aiutare il medico a prendere le migliori decisioni sulla terapia e al paziente evita il rischio di crisi ipoglicemiche, frequenti e molto pericolose quando non si ha un ottimale controllo della glicemia».

«In Italia un diabetico su due non misura regolarmente la glicemia, con il risultato di andare incontro a crisi ipoglicemiche tre volte di più di chi si controlla regolarmente e viene ospedalizzato il doppio delle volte, con costi del 60% in più a carico del Sistema sanitario», fa notare il professor Salvatore Caputo, presidente di Diabete Italia Onlus. «Con questo nuovo device, il rischio di crisi ipoglicemiche è più che dimezzato».

Attualmente questo sistema di rilevazione della glicemia è in vendita on-line sul sito: www.freestylelibre.it e il costo del dispositivo (che si cambia ogni 14 giorni) è di 60 euro e solo al primo acquisto vanno aggiunte 50 euro per il rilevatore.

di Paola Trombetta

 

“RELAZIONE PERICOLOSA” TRA DIABETE E UDITO

Dalla cecità, al piede diabetico, all’insufficienza renale alla malattia cardiaca: tante le complicanze del diabete, ma nessuno aveva mai pensato all’ipoacusia. A dare l’allarme è la Società Americana di Diabetologia che include la perdita di udito tra le possibili conseguenze del diabete. E la Consensus Paper “Diabete e udito” curata da Amplifon e presentata i giorni scorsi a Milano lo conferma. Dei 4 milioni di italiani che convivono col diabete, quasi la metà presenta nel corso della malattia un calo, più o meno grave, di udito. La causa? «Indubbiamente è legata al danno vascolare e endoteliale provocati dalla malattia», spiega il professor Francesco Giorgino, ordinario di Endocrinologia e Malattie del metabolismo all’Università di Bari. «Oltre a provocare ispessimento delle pareti dei vasi, il diabete agisce anche sull’indurimento dei nervi, alterando la trasmissione dell’impulso sonoro a livello del nervo acustico».

Per questo gli specialisti auspicano la necessità di inserire un test audiometrico nel controllo annuale del paziente diabetico. «Viceversa anche un deficit uditivo potrebbe essere un campanello d’allarme del rischio di sviluppare la malattia diabetica», fa notare Nicola Quaranta, professore di Otorinolaringoiatria al Policlinico di Bari. <Oltre al test audiometrico per il paziente diabetico, sarebbe dunque importante monitorare le variazioni della glicemia nelle persone con ipoacusia, così da evidenziare precocemente un’eventuale condizione che predispone al diabete». 

(P.T.)

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