UNO SPORTELLO TELEFONICO AIUTA I GENITORI AD AFFRONTARE I DISTURBI ALIMENTARI DEI FIGLI

E’ nato ‘Teen Nutritional Help’, uno sportello telefonico promosso e realizzato da Nutrimente, associazione per la prevenzione, la cura e la conoscenza dei disturbi del comportamento alimentare, che aiuta mamme e papà attraverso la consulenza gratuita di esperti psicologi e nutrizionisti, a saperne di più sulle molteplici facce del ‘cattivo rapporto’ con il cibo e a migliorare la relazione genitori-figli, utilizzando le parole giuste nei contesti più appropriati. Ecco il “Decalogo del genitore responsabile”, utile a mettere in atto le stretegie protettive nell’ambito familiare.

1) Essere una base sicura per i propri figli che significa accudire e proteggere i figli secondo la loro età. “Sei forte, puoi farcela da solo” è un incoraggiamento positivo, se adeguato all’età,  piuttosto che “Ormai sei grande, devi vedertela tu”.

2) Favorire l’esplorazione, consentire ai figli di scoprire il mondo, senza colpevolizzarli per il minor tempo passato in famiglia, ma lasciando la “porta di casa sempre aperta” nel momento del bisogno. “Divertiti! Starai bene coi tuoi amici!”.

3) Fare attenzione al tipo di relazione. Ovvero non essere genitori ipercritici, ma neppure non attenti ai confini, rischiando di creare un clima di insicurezza e di poca fiducia all’interno della famiglia. “Se ha voglia puoi parlarmene”, ecco cosa aiuta un figlio nel momento della difficoltà e non sentirsi dire “Io voglio essere la migliore amica di mia figlia”.

 4) Alimentare l’autostima. I figli non vanno ritenuti prolungamenti dei genitori, ma individui con intenzioni e desideri che, seppur differenti dalle aspettative di mamma e papà  meritano rispetto e attenzione.

5) Incoraggiare l’autonomia, trasmettendo fiducia ai figli nelle loro capacità, senza essere iperprotettivi. “Coraggio! Puoi farcela, noi crediamo in te e potrai chiedere il nostro aiuto se ne sentirai il bisogno”, piuttosto che “Non fare la mammona, ormai sei grande!”.

6) Affrontare le difficoltà e non evitarle. Creare condizioni di dialogo, in cui il disagio qualora si manifestasse possa essere espresso senza timore. Non è corretto far finta di niente o lanciare accuse, esprimere risentimenti o i suscitare sensi di colpa nel figlio.

7) Ascoltare in modo consapevole. Nel disagio il figlio ha bisogno di sentirsi appoggiato con frasi come: “Ci dispiace molto tu stia male, dacci la possibilità di aiutarti e aiutaci a capire come possiamo farlo”.

8) Demitizzazione dell’immagine corporea, ovvero”Non c’è un corpo giusto o uno sbagliato” oppure “Come stai bene oggi!” senza mai sottolineare un aumento di peso, ad esempio con frasi quali “Guarda come sei diventata cicciottella”.

9) Guardare nel proprio piatto. A tavola va evitato ogni commento sul cibo, chiacchierando invece di come si sono svolte le rispettive giornate.

10) Cercare soluzioni con empatia. Il disturbo alimentare non dipende dalla buona volontà dei figli o dalla sua intelligenza. Perciò sono di aiuto frasi come “Vorremmo trovare con te il modo più adatto affinché tu ti senta meglio” piuttosto che “Non capisco come una ragazza intelligente si possa comportare così”.

È possibile prendere contatto con lo sportello ‘Teen Nutritional Help’, scrivendo alla mail : teenutrihelp@gmail.com o contattando il numero: 333-5600344

 

Francesca Morelli