La lettura: un’esperienza fantastica che “insegna” a crescere

Stimola le regioni del cervello che elaborano il linguaggio, favorisce lo sviluppo cognitivo, l’attenzione e la memoria, riduce l’incidenza di abitudini a rischio, a lungo termine favorisce un adeguato sviluppo cerebrale, cognitivo, sociale, culturale, emotivo/affettivo. Sono solo alcuni dei benefici che offre la lettura, ad ogni età, ma soprattutto ai piccoli aiutandoli a “crescere”. «Mentre si sperimenta il piacere della lettura – spiega il team di neuropsichiatri e psicologi del Bambino Gesù di Roma – si acquisiscono molte competenze: i libri, infatti, stimolano le regioni del cervello che elaborano il linguaggio; sollecitano la costruzione di significati e simboli che sono alla base della formazione dei concetti e del ragionamento; accrescono l‘attenzione e la memoria. La lettura quotidiana, inoltre, diminuisce eventi di iperattività/disattenzione e, soprattutto tra gli adolescenti, riduce l’acquisizione di abitudini a rischio, ad esempio l’uso di alcol e sigarette».

Oggi l’offerta dei libri è molto ampia e innovativa, funzionale alle necessità, anche cliniche: si va dai classici libri, a quelli di “comunicazione aumentativa”, dai silent-book agli audiolibri. A seconda della tipologia, sfruttano e combinano canali diversi – immagini, simboli, testo, voce – per avvicinare (soprattutto) i più giovani ai libri e per stimolare lo sviluppo di nuove competenze. Non mancano, infine, dispositivi per facilitare l’apprendimento in bambini e ragazzi con difficoltà, ad esempio dislessici, che possono contare su software riabilitativi, come sintesi vocale, audiolibri, pen-scan, aiutando il recupero o il miglioramento di alcune abilità come la lettura, la scrittura o il calcolo. È fondamentale educare e avvicinare i bimbi alla lettura fino dalla più tenere età e gli esperti del Bambino Gesù spiegano come fare: «Nella prima infanzia la lettura condivisa e ad alta voce è un importante canale di incontro tra genitori e figli: calma, rassicura e, soprattutto, fornisce al bambino gli strumenti per capire e comunicare. Nel raccontare un libro ai più piccoli, occorre sedersi al loro fianco per guardare le immagini dalla stessa prospettiva, così da favorire la condivisione. Inoltre, è necessario guardarsi negli occhi, così da trasmettere le emozioni suscitate dal racconto e capire cosa sente il bambino. È bene, poi, accompagnare il racconto con gesti che descrivono l’azione, in modo da favorire la comprensione e l’ampliamento del vocabolario dei bimbi. Non ultimo è importante mimare la storia e i personaggi, stimolando così la traduzione in parole di ciò che il piccolo vede e aiutandolo a immedesimarsi nei protagonisti».

Qual è la scelta del libro giusto? Che sia della buonanotte, per giocare o aguzzare la vista, in versi o narrativa, la scelta di un libro deve basarsi sui bisogni personali che variano con l’età. Ad esempio, secondo un’indagine ISTAT, nell’adolescenza– più che nell’infanzia – a orientare il tipo di lettura sono principalmente i bisogni di natura sociale: si predilige il libro consigliato dal gruppo dei pari, amici e coetanei. A prescindere dall’età, invece, la prima ragione di scelta, in circa il 90% dei casi, è sempre l’interesse per l’argomento. Tutto questo è spiegato dagli esperti in una guida digitale nata dalla collaborazione tra l’Istituto per la Salute dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù e il Centro per il Libro e la Lettura, Istituto autonomo del Ministero della Cultura. Il volume, presentato al Salone del Libro di Torino 2022, è a disposizione sul canale Cura la lettura” della piattaforma multimediale “A scuola di salute(www.scuoladisalute.it), consultabile gratuitamente e senza registrazione.

Francesca Morelli

 

 

 

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