Febbre del Nilo: sintomi, rischi e prevenzione

Una donna di 82 anni residente a Nerola (Roma), è stata ricoverata in stato confusionale all’Ospedale San Giovanni di Dio di Fondi, in provincia di Latina, dove è deceduta per la febbre del Nilo, trasmessa dalle comuni zanzare del genere Culex. L’ISS ha confermato altri 32 casi in Italia (Piemonte, Emilia-Romagna, Veneto, Lazio, Campania), di cui gran parte nella zona di Latina. Le persone decedute ad oggi sono sette. Per il Ministero della Salute non c’è però allarme: i dati sono in linea con quelli del 2024. «Non bisogna però abbassare la guardia. L’80% dei soggetti sono asintomatici o presentano una sintomatologia lieve, con malessere generalizzato e dolori muscolari; attenzione se si presentano sintomi come febbre, dolore muscolare, rush cutaneo e confusione mentale: in questi casi è opportuno rivolgersi subito a un medico», puntualizza il Professor Fabrizio Pregliasco, virologo e docente di Igiene Generale e Applicata presso l’Università di Milano, Direttore scientifico di Osservatorio Virusrespiratori.it.

Di quale malattia si tratta? Come è arrivata in Europa?
«Il West Nile o Febbre del Nilo occidentale, è una vecchia conoscenza: è una malattia che in passato era considerata solo una delle tante di origine tropicale, come la Dengue, la Malaria e altre malattie a trasmissione vettoriale. Oggi sembra arrivata anche in Europa e in Italia. Il cambiamento climatico gioca un ruolo centrale nell’aumentata circolazione di questo virus. L’innalzamento delle temperature e la “tropicalizzazione” delle città italiane creano condizioni favorevoli per la proliferazione delle zanzare vettore, estendendo così il rischio di infezione a nuove aree del Paese. Alcune specie di uccelli sono serbatoi del virus e in diversi casi si sono riscontrate infezioni anche in cavalli, cani e gatti».

Come viene trasmessa e quali sono i sintomi?
«È una malattia infettiva trasmessa all’uomo dalla puntura di zanzara (più frequentemente del tipo Culex) e non si trasmette da persona a persona. La maggior parte dei soggetti infetti dal virus non manifesta sintomi o si ammala in maniera lieve: solo il 20% presenta disturbi leggeri come febbre, mal di testa, nausea, vomito, linfonodi ingrossati, sfoghi cutanei. Negli anziani e nelle persone immunodepresse però la sintomatologia può essere più grave e arrivare a colpire anche il sistema nervoso centrale con forme di meningite o encefalite, riscontrate comunque molto raramente. Al momento, non parlerei però di allarme, ma è sicuramente una situazione che merita attenzione sia da parte del personale sanitario che delle istituzioni, nonché dei cittadini».

Esistono farmaci o vaccini per contrastarla? Quali misure di prevenzione adottare?
«Al momento non esistono vaccini o medicinali che trattino in modo specifico il virus. L’unico modo per proteggersi è pertanto la prevenzione, ovvero ridurre l’esposizione alle punture di zanzare. In proposito, fondamentali sono le misure di protezione individuale, come l’uso di repellenti e zanzariere, insieme alla disinfestazione delle aree verdi e alla rimozione dei ristagni d’acqua, soprattutto nei sottovasi dei balconi, dove le zanzare si riproducono. Anche perché le zanzare, possono trasmettere non solo il West Nile, ma anche altri virus pericolosi, come la Dengue».
Per maggiori informazioni, consultare il sito: www.virusrespiratori.it

di Paola Trombetta

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