Scegli il cosmetico giusto per la tua pelle

Può essere paragonata a un abito firmato. Se ben conservato, resterà a lungo perfetto. La pelle.
Per essere giovane e sana, va preservata dal tempo e dalle aggressioni climatiche (inquinamento, smog, raggi solari). Non solo perchè è il… biglietto da visita estetico che presentiamo al mondo. Ma anche per le funzioni svolte a favore della salute dell’organismo. In realtà la pelle è un organo vitale a tutti gli effetti, che funge da “barriera” protettiva nei confronti dell’ambiente. I più recenti studi scientifici le attribuiscono, inoltre, il ruolo di “regista”, che presiede il corretto funzionamento di organi e apparati del corpo. Produce, infatti, le citochine, molecole proteiche che, per esempio, accelerano la cicatrizzazione di vasi sanguigni e tessuti, in caso di ferita. Ne consegue la necessità di riservarle tutte le attenzioni necessarie per preservarla giovane e in buona salute. A cominciare dalla scelta dei cosmetici.

Sicurezza innanzitutto
Ogni giorno, infatti, la pelle viene a contatto con almeno 500 sostanze presenti nei cosmetici: in un balsamo ne compaiono, per esempio, circa 31; 45 in una crema da giorno; 28 in un bagnoschiuma; ben 40 in una lacca per capelli. Ma siamo proprio certi che ogni ingrediente sia sicuro?

«Il sicuro per legge non esiste – risponde la professoressa Pucci Romano, presidente Skineco, Associazione internazionale di dermatologia ecologica –: dobbiamo affidarci al principio di precauzione. Nel gennaio 2013 sono entrate in vigore le disposizioni relative alle sostanze MCR (cancerogene, mutagene, tossiche per la riproduzione) e ai nanomateriali, mentre dall’11 luglio 2013 è entrato in vigore il nuovo regolamento sui cosmetici affinché gli Stati membri della Comunità Europea uniformino gli standard di qualità dei cosmetici e le loro procedure di immissione sul mercato». Sicurezza, affidabilità e mancanza di tossicità sono così diventati i parametri richiesti perché un cosmetico possa essere messo in commercio. «Tuttavia – continua l’intervistata – attualmente la legge non prevede che i cosmetici debbano corrispondere ad alcuni standard di ecologicità, sostenibilità ambientale, biodegradabilità e dermocompatibilità, nonostante i dati scientifici confermino che esiste uno stretto legame tra la pelle e l’ambiente. Perciò può accadere che un cosmetico sia poco efficace o addirittura dannoso per la pelle nonostante sia stato approvato dagli organi competenti». Da qui la messa a punto, da parte di un team di specialisti, del cosiddetto decalogo del cosmetico consapevole e sostenibile. Eccolo in sintesi.

Il cosmetico deve essere:

  1.  Eco-dermo-compatibile
    Per essere davvero utile, efficace e non dannoso un cosmetico deve rispondere non solo alle normative, ma anche essere compatibile con l’ecosistema cutaneo e rispettare l’ambiente, curando tutta la filiera produttiva.
  2.  Rispettoso del principio di precauzione
    È opportuno leggere sempre l’Inci sulla confezione, ossia la lista degli ingredienti contenuti, elencati in ordine di quantità dalla percentuale più elevata, controllando che tra i primi componenti dell’etichetta non figurino sostanze come siliconi e petrolati, poiché alcune di queste sostanze sono state catalogate come cancerogene di tipo 2 e dunque non possono essere presenti nei cosmetici in una percentuale maggiore del 3%.
  3.  Attento all’uso di emulsionanti
    Alcune sostanze, come il Polyethyleneglycole, utilizzate per ottenere un effetto viscoso o emolliente, nascondono il reale stato di salute della pelle, altre, come l’ethylene glycol, invece, oltre a essere dannose per la salute rappresentano un rischio anche per l’ambiente, poiché danneggiano l’ozono.
  4.  Privo di conservanti allergenizzanti
    Occhio alla presenza di conservanti aggiunti, talvolta, ai solari e in generale ai cosmetici, per impedirne l’inquinamento microbico, ma che possono creare irritazioni, eczemi, prurito e dermatiti da contatto.
  5.  Senza perturbatori endocrini
    Il regolamento europeo datato 2009 proibisce l’uso di estrogeni, ma non norma gli interferenti endocrini, anche detti perturbatori, perché in grado di alterare il sistema endocrino, legandosi come agonisti o antagonisti ai recettori di vari ormoni, con conseguenze sulla salute di una persona o sulla sua progenie. Perciò alcune aziende cosmetiche hanno scelto di non utilizzare gli interferenti endocrini, presenti soprattutto nei filtri solari chimici.
  6.  Con DEA e varianti sotto controllo
    Queste sostanze sono usate per controllare la viscosità o come stabilizzanti della schiuma. Se nel prodotto, però, sono presenti anche nitrosanti, si possono generare nitrosammine, dal noto potere cancerogeno. Il loro utilizzo è dunque normato.
  7.  Ben formulato, ma non necessariamente “naturale”
    Fatta eccezione per gli oli vegetali puri, il cosmetico 100% naturale non esiste, quindi non facciamoci condizionare dal marketing degli “eco furbetti”. Pertanto l’utilizzo del termine “naturale” è corretto se si vuole esprimere una filosofia di vita che includa soprattutto il rispetto per la natura.
  8.  Formulato con la chimica “amica”
    Ossia con componenti di sintesi che rispettano i canoni dell’eco-dermo-compatibilità e tengono conto delle affinità e della compatibilità con le strutture della pelle.
  9.  Sostenibile
    Un cosmetico si definisce tale quando crea valore reale per il consumatore, ne rinforza l’autostima, non procura danni alla salute né all’ambiente, espone con chiarezza le sue caratteristiche e gli effetti desiderati, non distorce la concorrenza con azioni commerciali scorrette, né con pubblicità ingannevole.
  10.  Sistemico
    Uomini, animali e natura: siamo tutti interconnessi. Per questo, quando si parla di dermo-compatibilità, non ci si riferisce solo all’utilizzo dei cosmetici, ma anche dei tessuti. Pensiamo ai perturbatori endocrini. Sono presenti non solo in cosmetici e alimenti, ma anche, per esempio, nei tessuti dei divani, alterando la “pelle delle case”, che ci avvolge come un vestito quotidiano. Ed è composta da tessili, pitture, mobili, rivestimenti, parquet, isolanti e non solo. Meglio preferire, quindi, fibre da fonti rinnovabili, sia vergini sia provenienti dal recupero di sottolavorati o scarti. E per scegliere il cosmetico giusto? Al momento dell’acquisto, si può ricorrere, per esempio, all’app, presentata di recente da Skineco – EcoBio Control, gratuita per iOS e Android – che cataloga oltre 17 mila sostanze a uso cosmetico. Grazie a un semaforo rosso, giallo o verde, indica se una componente è rischiosa o meno.

di Monica Caiti

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