Presente e futuro della medicina estetica e della cosmetica

È all’insegna dell’eleganza in medicina estetica che si è tenuto a Roma il 39° Congresso Nazionale della Società Italiana di Medicina Estetica (Sime) dal 18 al 20 maggio. «Un concetto, quello dell’eleganza che si riferisce innanzitutto ai risultati ottenuti sulle pazienti da questa disciplina», commenta la dottoressa Gloria Trocchi, vicepresidente Sime. «No agli eccessi artificiosi, spesso sbandierati dai media, a quei visi tutti uguali e completamente levigati. Sì a un viso naturale, non necessariamente perfetto, ma in grado di farti sentire bene con te stessa e con gli altri, senza dimostrare 20 anni in meno. Perché ciò che conta è mantenere la pelle in salute e in buone condizioni, a dispetto degli anni che passano. Inoltre l’eleganza si riferisce ai movimenti dello specialista: anche una semplice iniezione dev’essere fatta bene, in maniera consapevole. E, infine, l’eleganza nella preparazione. Essere un medico estetico non significa buttarsi in un campo con lo scopo di ottenere “soldi facili”. Bisogna, al contrario, affrontare un percorso formativo solido, lontano da qualunque improvvisazione, raggiungere una preparazione completa, che lo renda idoneo a diagnosi globali sul paziente, non a semplici e banali ritocchi. Da qui l’importanza di un evento come quello del congresso annuale della Sime, dall’impronta multidisciplinare e scientifica, dove la formazione dei medici rappresenta l’aspetto più importante».

Non solo ialuronico

Tra le novità più interessanti, i biofiller. «Sono il trattamento ideale per i pazienti di oggi», spiega Antonella Quaranta, medico estetico e chirurgo generale a Firenze. «Prevedono l’utilizzo di acido ialuronico strutturato e dinamico, che si miscela con il grasso autologo prelevato dal paziente e si re-inietta con specifiche micro cannule su tutto il viso». È la tecnica del Biofiller Autologus Fat Filler Injection (Baffi), messa a punto dalla dottoressa Quaranta per eseguire trattamenti full face ambulatoriali dal risultato immediato. «Da un lato, rigenerano i tessuti grazie alle cellule staminali pre-adipocitarie presenti nella frazione stromale vascolare del tessuto adiposo prelevato dal paziente, dall’altro ottengono un effetto riempitivo mediante l’acido ialuronico. Gli effetti, dopo tre mesi dal trattamento, sono sorprendenti e arrivano a perdurare fino a un anno: la pelle rimane idratata, elastica, tesa, le discromie si riducono, le rughe vengono cancellate, le ombre si attenuano».

All’insegna della sinergia

Ma anche la cosmetica non è da meno in quanto a innovazione, con l’apporto di altre materie scientifiche che vanno a integrarla e arricchirla. «Sono in particolare cinque le discipline applicate alla scienza della bellezza a meritare il titolo di “osservato speciale” per la carica innovativa che portano con sé», dichiara Carla Scesa, professore di Chimica dei prodotti cosmetici all’Università Cattolica di Roma e di Cosmetologia all’Università di Siena. «A cominciare dalla Cronocosmesi, una scienza giovane che riscopre i trattamenti antichi su basi scientifiche, tenendo in grande considerazione il “fattore tempo”. Sulla base dei ritmi circadiani della nostra pelle, infatti, bisognerà selezionare le creme da applicare a orari precisi, in modo da stimolarne correttamente i processi di riequilibrio e riparazione. Alla Cosmetologia della Struttura, che si pone l’obiettivo di riequilibrare i volumi, rimodellando il corpo con l’eliminazione degli accumuli adiposi o, al contrario, rimpolpando e rassodando le aree del viso soggette al cedimento strutturale da foto-invecchiamento e, soprattutto, da crono-invecchiamento. Grandi protagonisti, a tale proposito, sono i peptidi che agiscono sui pre-adipociti aumentandone il volume con un’efficacia documentata da studi in vitro su colture cellulari isolate. Dalla Metabolomica, recentissima frontiera di una cosmesi funzionale per riequilibrare il microbiota cutaneo (già in atto nei preparati per il trattamento di aree intime femminili) per potenziare l’autodifesa della pelle attraverso l’inserimento di enzimi probiotici. Alla Neurocosmesi fondata sulla relazione tra pelle e sistema nervoso, che guarda al futuro realizzando una stimolazione biochimica del sistema nervoso attraverso prodotti in grado di attivare neurotrasmettitori cutanei e olfattivi. Fino alla Nutricosmeceutica. Offre trattamenti “in & out” (che agiscono cioè sia all’interno dell’organismo che all’esterno grazie all’azione combinata di integratori alimentari e cosmetici) per molti problemi cosmetologici: idratazione, anti-aging, rimodellamento del corpo, prevenzione della caduta dei capelli. Gli attivi dei trattamenti provengono per la maggior parte dal mondo naturale, che offre sostanze di grande efficacia: vitamine, antiossidanti, probiotici, carotenoidi, oli alimentari, fitoestratti ad azione restituiva e biostimolante».

di Monica Caiti

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