QUALI RIMEDI CONTRO LO STRESS “TECNO”

Anche lo stress si fa “tecno”. Perché, nei tempi moderni, assieme all’ansia del tempo che fugge e non sembra mai abbastanza per il lavoro, la famiglia, gli obblighi socio-relazionali e il carico di responsabilità di natura privata e pubblica, si aggiunge la preoccupazione di essere sempre “connessi” con il mondo, dipendendo in maniera incessante da pc, smartphone e tablet.

Lo confessano in una recente indagine condotta da Assosalute, mille italiani tra i 15 e i 60 anni per i quali in otto casi su 10, la vita moderna fa rima con stress. Che, alla fine, si paga a suon di salute, perché se non è riconosciuto, controllato e ben gestito, il rischio, anche di serie implicazioni, è dietro l’angolo. E la motivazione, a questo stato tensivo, c’è: perché il cervello, che comanda un po’ tutto, ha dei ritmi biologici più lenti e diversi da quelli (eccessivi) imposti dalla quotidianità ai quali talvolta si può non reggere. «Lo stress – spiega il professor Piero Barbanti, Primario Neurologo dell’Istituto Scientifico San Raffaele Pisana di Roma – è una risposta che l’organismo attiva di fronte a situazioni insolite e improvvise, per ripristinare un nuovo equilibrio. Quando lo stress è breve, come accade fisiologicamente nelle piccole vicende quotidiane, è “sano”, ma se invece diventa cronico può essere nocivo per la salute ed essere causa di una miriade di disturbi».

A rischio stress è tutta la popolazione cosiddetta attiva, impegnata nello svolgimento di occupazioni fuori e dentro casa, ma alcune categorie sono più a rischio di altre per subirne gli esiti. Fra queste le donne, complice anche il doppio lavoro, professionale e familiare: «Il sesso femminile – continua il professore – è più suscettibile anche in rapporto alla ciclicità ormonale che comporta effetti sulla eccitabilità del sistema nervoso a cui può aggiungersi una predisposizione genetica e familiare».

È infatti proprio il sistema nervoso, quello simpatico, ad avvertire che si è tesi come una corda di violino, mandando segnali chiari: incapacità di rilassare i muscoli, sensazioni sgradevoli a carico dell’apparato digerente, mal di testa, senso di palpitazione, stanchezza, insonnia, dolori muscolari fino a manifestazioni cutanee quali herpes labiale o acne. A questi possono aggiungersi anche disturbi cognitivi: ridotta capacità di attenzione, concentrazione e memoria. «Se volessimo esemplificare al massimo – precisa il neurologo – potremmo dire che siamo stressati nel momento in cui ci rendiamo conto di trasportare, anche nel tempo libero e nello svago, le sensazioni di tensione psichica e fisica che spesso caratterizzano la vita lavorativa o scolastica».

Ma prima di arrivare a questo punto, è meglio fare prevenzione. Correggendo anzitutto lo stile di vita, evitando cioè di vivere ritmicamente sempre sopra le righe e concedendosi i giusti momenti e spazi. Che, con una buona pratica, si traducono in una regolarizzazione dei ritmi sonno-veglia; nella “sconnessione” dalla rete per imparare a godersi più spesso il mondo reale, attraverso la lettura di un buon libro prima di addormentarsi; scaricando la tensione con un po’ di attività sportiva o una passeggiata giornaliera e seguendo un’alimentazione sana con pasti più bilanciati e regolari, pochi alcolici, caffè e bevande energetiche. Il segreto, per allentare stress e tensione, sembra essere anche quello di sfruttare al meglio la vita privata e/o quella sociale e ricaricarsi passando momenti gratificanti in compagnia di familiari, amici e partner.

E se questo vivere “slow”, secondo i ritmi biologici, ancora non bastasse e i sintomi dello stress di quando in quando tornassero a farsi sentire, alla sera prima di rientrare a casa, meglio passare in farmacia e acquistare qualche benefico rimedio di automedicazione (riconoscibili dal bollino rosso che sorride sulla confezione). Ovvero il farmaco giusto per il problema giusto: «Sono indicati – dichiara il professor Barbanti – analgesici, ipnoinducenti e sostanze per il controllo dell’ipereccitabilità nervosa, mentre i più comuni antinfiammatori non steroidei, farmaci ben conosciuti da tutti e verso i quali esiste una discreta confidenza e consapevolezza di impiego, sono utili sia per tenere a bada il mal di testa, in particolare la cefalea di tipo tensivo e l’emicrania, ma risultano efficaci se vengono assunti in tempo, sia per lenire gli effetti dei dolori muscolari». Invece per non passare una notte a contare le pecore (cha alla fine potrebbero stressarsi pure loro), è consigliato ricorrere alla melatonina, unitamente a misure di igiene di vita e del sonno – dall’andare a letto quando veramente calano le palpebre; allo spegnere la luce e svegliarsi a orari il più possibile regolari; al limitare il sonno del mattino e i pisolini durante il giorno, anche se si è dormito poco; al cercare di non addormentarsi sul divano dopo cena; fino al controllare temperatura, rumore, umidità e luminosità della camera da letto che devono essere, tutti, armoniosi – abitudini che possono essere di aiuto per indurre l’addormentamento specie in quella fetta di popolazione che per via dello stress non riesce mai a “staccare la spina”, soprattutto alla sera al momento di coricarsi.

Alla melatonina si può affiancare anche l’acido valerianico, principio attivo della più nota valeriana, in grado di esercitare effetti ansiolitici senza particolari controindicazioni tanto da potere essere utilizzato con sicurezza anche da giovani e adolescenti. Può completare il cocktail dei medicamenti pro-sonno anche il magnesio che è un regolatore fisiologico dell’attività nervosa, prevenendo l’eccesso di eccitabilità e favorendo anche il controllo dell’ansia e la prevenzione dell’emicrania.

E se infine anche lo stomaco si facesse sentire? «Si può optare per degli antiacidi – aggiunge ancora il neurologo – dei procinetici, degli antisecretori e inibitori della pompa protonica che alleviano dolori, acidità e reflusso gastrico».

Insomma lo stress ne può fare delle belle. L’insegnamento che se ne trae non induce a dubbi: occorre ascoltare e prestare attenzione ai segnali iniziali del proprio corpo e della mente, curarsi ai primi sintomi con farmaci adeguati dietro consiglio del proprio medico di famiglia o del farmacista di fiducia, per evitare che lo stress diventi cronico. O semplicemente imponendosi dei ritmi di vita più lenti, che la cultura occidentale sembra invece avere dimenticato.

di Francesca Morelli

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