UN NUOVO CONTRACCETTIVO INTRAUTERINO PER LE GIOVANI

In passato i dispositivi intrauterini, come la spirale, erano controindicati alle giovani, perché potevano provocare infiammazioni delle tube e causare sterilità. Oggi è arrivato nelle farmacie un nuovo contraccettivo intrauterino (Jaydess), che rilascia il progestinico levonorgestrel: non provoca più questi problemi e sembra anzi proteggere dalle infezioni vaginali, perché rende il muco cervicale più denso, impenetrabile sia agli spermatozoi che ai batteri. Presentato in questi giorni al Congresso europeo sulla contraccezione di Lisbona, questo “sistema contraccettivo” sta riscuotendo grande successo negli Stati Uniti.

«Più piccolo dei precedenti dispositivi intrauterini (30mm anziché 32mm), viene inserito dal ginecologo, è efficace per tre anni e rilascia 13,5 microgrammi (anziché 20) di levonorgestrel», puntualizza la dottoressa Valeria Dubini, consigliere nazionale del Direttivo SIGO (www.sigo.it) e direttore dell’Azienda sanitaria di Firenze. «Questo progestinico, oltre a garantire l’effetto contraccettivo al 99%, provoca ispessimento del muco e crea una barriera alla penetrazione dei germi, causa di vaginiti batteriche, come Candida, ma anche Clamidia che può portare sterilità. Non protegge però dai virus (HIV e HPV) per i quali si consiglia sempre il profilattico. Riduce inoltre il dolore mestruale e ha un effetto positivo sull’endometriosi. Contenendo solo il progestinico, si sta studiando l’utilizzo anche nelle donne che non possono assumere estrogeni (rischio di tromboflebiti e tumore al seno). A differenza della pillola, che è soggetta a dimenticanze, questo metodo, inserito dal ginecologo ed efficace per tre anni, è molto affidabile e potrebbe rappresentare una valida alternativa per le giovani».

www.sceglitu.it), un progetto di educazione sessuale responsabile. E stiamo presentando al Ministro dell’Istruzione un progetto rivolto agli insegnanti delle scuole medie per diffondere l’educazione sessuale tra i ragazzi».

Grazie a una capillare campagna d’informazione nelle scuole, infatti, negli Stati Uniti il nuovo contraccettivo intrauterino sta riscontrando grande successo e in pochi mesi ha quasi raggiunto l’uso della pillola. Negli USA, del resto, i sistemi contraccettivi a lunga durata reversibili (IUD, IUS e filamento sottocute) sembrano essere molto utilizzati, con percentuali
intorno al 40%. In Europa sono ancora in fase di rodaggio e raggiungono il
15% in alcune nazioni come Finlandia, Olanda, Francia, Germania. In
Italia, invece, siamo il fanalino di coda con percentuali del 2-4%. E le
donne, soprattutto le giovani, li conoscono poco, ma vorrebbero saperne di più.

INDAGINE INTERNAZIONALE SULLA CONTRACCEZIONE
Solo il 16% delle giovani si dichiara ben informata su tutti i metodi contraccettivi; il 70% si dice preoccupata di dimenticare la pillola; il 56% delle donne che la utilizza si dimentica, effettivamente, almeno una volta, di assumerla. Il 19% va incontro a una gravidanza indesiderata. Un dato interessante è che l’87% delle donne si dichiara favorevole a una contraccezione “fit & forget”, ovvero “metti e dimentica”. Sono i dati emersi da un’indagine internazionale condotta su circa  9mila donne dai 20 ai 30 anni e presentata al Congresso europeo di Lisbona.
«Se le giovani usano poco la pillola contraccettiva, per il timore di ingrassare e il rischio di dimenticanze, questi metodi a lunga durata, inseriti dal ginecologo ed efficaci per tre anni, potrebbero rappresentare una valida alternativa», commenta il dottor Emilio Arisi, presidente della Soceità Italiana di Medicina della Contraccezione (SMIC). «Questi dati dovrebbero far riflettere in particolare noi ginecologi. E’ infatti nostro compito informare le donne sui metodi contraccettivi che devono essere personalizzati per ogni donna, tenendo conto delle condizioni di salute generali e delle esigenze personali».    

di Paola Trombetta

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