TUMORI DELLA PELLE: E’ ARRIVATA UNA TERAPIA PREVENTIVA

Giornate di sole, non ancora caldo come quello estivo, incoraggiano a uscire all’aperto. E le pur brevi vacanze del 25 aprile e 1° maggio potrebbero essere state l’occasione di un assaggio di “tintarella”. Ma non si pensa ancora di proteggere la pelle con i solari, usati invece durante le vacanze estive. E il rischio di scottature è in agguato. Come pure il pericolo, sempre più diffuso, di sviluppare tumori alla pelle. Non solo il melanoma, che indubbiamente è il più conosciuto. I dati dello studio AIRTUM (Associazione Italiana Registro Tumori) registrano un aumento di incidenza del melanoma, passato da 4 a 14 nuovi casi su 100 mila abitanti, più frequente nella fascia d’età tra 25 e 50 anni. Ma ancora più diffusi sono i tumori della pelle non melanocitari (carcinoma basocellulare, squamocellulare e cheratosi attinica) che interessano da 40 a 140 persone ogni 100 mila, dopo i 40 anni, soprattutto con pelle chiara. Per far conoscere queste malattie partirà nel mese di maggio una Campagna di prevenzione che avrà il momento più importante nello Skin Cancer Day (5 maggio). «Il progetto Euromelanoma (www.euromelanoma.org) coinvolgerà 29 Paesi in tutta Europa e avrà l’obiettivo di informare il maggior numero di persone sull’importanza della prevenzione e della diagnosi precoce», spiega la professoressa Ketty Peris, direttore della Clinica Dermatologica dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma. «Troppe volte i cambiamenti che avvengono sulla nostra pelle vengono sottovalutati. La diagnosi precoce, che si avvale oggi di strumentazioni molto sofisticate come la Videodermatoscopia Digitale Computerizzata, possono individuare lesioni cutanee allo stadio iniziale, sulle quali si può intervenire prima che diventino tumori». E’ il caso della cheratosi attinica, per la quale è stato approvato di recente un nuovo gel, a base di ingenolo mebutato, che ha ottenuto l’indicazione e la rimborsabilità dal Sistema Sanitario Nazionale.
«Si tratta di una forma di carcinoma allo stadio iniziale, solitamente ben localizzata, che presenta lesioni squamose multiple, di piccole dimensioni (da qualche millimetro a 1-2 centimetri), di colore rosa-bruno, con squame bianco-grigiastre, dure al tatto e difficilmente asportabili, particolarmente antiestetiche, soprattutto per le donne, che possono comparire sul viso, sul dorso delle mani, sul labbro inferiore, più colpito dalle radiazioni solari, sul décolletè», spiega la professoressa Ornella De Pità, Past President ADOI (Associazione Dermatologi Ospedalieri Italiani), membro del Direttivo e dermatologa presso il Laboratorio di Immunologia e Allergologia dell’IDI di Roma. «Chi è affetto da cheratosi attinica ha una possibilità dieci volte superiore di sviluppare un tumore della pelle nei 12 mesi successivi rispetto alla popolazione generale. La cute che circonda la lesione si presenta apparentemente sana, ma potrebbe già presentare mutazioni a carico dei cheratinociti : per questo è necessario estendere l’area da trattare anche a queste zone ed eventualmente identificare le lesioni precancerose non visibili con la microscopia confocale che aiuta a definire i margini dell’area da trattare (campo di cancerizzazione):  nel  5-25% dei casi queste lesioni degenerano in una forma tumorale. A differenza del melanoma, però, che di frequente genera metastasi, questo tipo di tumore può andare in profondità e creare ulcere a livello della pelle che si infiammano».
E’ possibile curare queste lesioni ed evitare che degenerino in forme tumorali? «I trattamenti finora disponibili sono la crioterapia, il laser, la diatermocoagulazione, l’escissione chirurgica, la terapia fotodinamica», spiega il professor Giampiero Girolomoni, direttore della Clinica Dermatologica all’Università degli Studi di Verona. «Di recente è disponibile un gel, a base di ingenolo mebutato, che può essere applicato direttamente dal paziente, una volta al giorno per tre giorni di seguito, se le lesioni colpiscono le mani o il décolletè, per due giorni sul viso. Pratico da usare, si è rivelato particolarmente efficace e rapido e sembra aver ridotto anche le recidive».

di Paola Trombetta

 

LA PRIMA APP ANTI-UV PER AVVISARE SE I RAGGI SOLARI DIVENTANO PERICOLOSI

E’ la prima applicazione che permette di conoscere l’intensità dei raggi solari ed evitare scottature pericolose. Si chiama “Salvati la pelle”, è realizzata dalla Fondazione Melanoma e si può scaricare gratuitamente dall’Apple Store su Iphone e Ipad (nei prossimi mesi è prevista anche per Android).
«L’eccessiva esposizione ai raggi solari raddoppia il rischio di sviluppare il melanoma e i tumori alla pelle», puntualizza il professor Paolo Ascierto, presidente della Fondazione Melanoma. «Con l’arrivo della primavera, il sole va evitato, soprattutto nelle ore centrali della giornata (tra le 12 e le 16). Strumenti come smartphone e tablet possono diventare un mezzo per trasmettere alle persone regole di prevenzione fondamentali per prendere il sole senza rischi». Questa applicazione, grazie a un dispositivo di localizzazione GPS, è in grado di individuare la posizione della persona e confrontarla con i dati provenienti dai satelliti dell’ESA (Agenzia Spaziale Europea) , rilevando l’intensità dei raggi UV nel luogo esatto dove si trova l’utente.  (P. T.)

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