CONTRO CANDIDOSI E DERMATITI, LA FIBROINA DI SETA “MEDICATA”

Prurito e bruciore vaginale, perdite giallastre e dolore durante i rapporti: sono i sintomi tipici della Candida Albicans, una delle più frequenti infezioni ginecologiche. «Il 70% delle italiane in età fertile e il 28% delle adolescenti ne ha sofferto almeno una volta», conferma il professor Paolo Scollo, presidente della Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia (www.sigo.it) che proprio in questi giorni ha avviato una Campagna di informazione sulle micosi rivolta alle donne, ai ginecologi e medici di famiglia. Quali cure consigliare? «Se da un lato le tradizionali terapie antimicotiche non sempre danno risultati duraturi, dall’altro possono, se utilizzate per lungo tempo, addirittura peggiorare i sintomi».

Un rimedio tutto naturale, che sembra dare grandi benefici nella Candidosi, ma anche nelle dermatiti e in alcune infezioni cutanee, è un tessuto: la fibroina di seta “medicata” (DermaSilk). Lo conferma un recente studio italiano che ha valutato due gruppi di donne di età compresa tra 20 e 50 anni affette da vulvo-vaginite recidivante da Candida. Nel primo gruppo le donne utilizzavano slip di cotone, mentre nel secondo indumenti intimi di fibroina di seta medicata. Dopo 6 mesi il 60% delle donne del secondo gruppo ha avuto un solo episodio di Candida rispetto ai 4 episodi che presentava in media nei sei mesi precedenti. Come spiegare questi benefici? «La fibroina di seta ha una struttura molto simile a quella dello strato corneo della nostra pelle», spiega il dottor Giuliano Freddi, della Innovhub-Stazione sperimentale della Seta di Milano. «Grazie a una particolare lavorazione, chiamata “finissaggio”, si ottiene uno speciale tessuto di fibroina purissima che viene trattata con un agente antimicrobico a base di ammonio quaternario. E proprio quest’ultimo composto ha uno spiccato effetto antinfiammatorio che lo rende particolarmente adatto per confezionare slip e biancheria intima».

L’utilizzo di questo particolare tessuto, oltre alla Candida e alle infezioni vulvo-vaginali, trova applicazione anche nelle dermatiti e, di recente, anche per il trattamento delle infiammazioni cutanee nelle pazienti che utilizzano terapie oncologiche. «I nuovi farmaci biologici anti-tumorali sono molto efficaci sulle cellule neoplastiche, ma hanno spesso effetti devastanti sulla cute, generando eritemi più gravi di quelli solari», conferma la professoressa Maria Concetta Pucci Romano, docente di Terapie dermatologiche all’Università Tor Vergata di Roma, vice-presidente Skineco (www.skineco.org) e presidente dell’Associazione “Il Corpo ritrovato” (www.ilcorporitrovato.org). «Di recente abbiamo presentato al Congresso di Dermatologia di Istanbul uno studio, condotto su 25 pazienti oncologiche con evidente tossicità cutanea, realizzato in collaborazione con l’Istituto di Dermatologia dell’Ospedale San Filippo Neri di Roma». I risultati? «L’utilizzo di questo particolare tessuto, a contatto diretto con la pelle, ha ridotto l’infiammazione e il rossore, migliorando la cicatrizzazione e la secchezza della pelle. E questo si è verificato anche nel caso di danni provocati da radioterapia e nelle dermatiti atopiche, anche nei bambini».

Per maggiori informazioni sull’utilizzo di questo tessuto, di invenzione e produzione interamente italiana, si può consultare il sito: www.dermasilkintimo.com oppure chiamare il numero verde: 800.029354-55.

di Paola Trombetta

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