RAFFREDDAMENTI DI STAGIONE: SI’ ALL’AUTOMEDICAZIONE

Sono donne, tra 35 e 44 anni, che pur di non fermarsi di fronte ai malanni di stagione, mal di gola e raffreddamenti, causati dai forti sbalzi termici di questi primi giorni autunnali, cercano ogni possibile soluzione su internet o ricorrono addirittura agli antibiotici (35%) senza neppure consultarsi col medico. Rientrano nella categoria delle “ansiose”, così definite da un’indagine condotta on-line su un campione di popolazione tra 18 e 64 anni, per conto di Assolute (Associazione nazionale farmaci di automedicazione). Le donne, più degli uomini, assumono vitamine, bevono infusi e tisane per rafforzare il sistema immunitario. E ricorrono ai farmaci di automedicazione per se stesse e per i figli. Gli uomini, invece, soprattutto tra i 45 e 54 anni, appartengono alla categoria dei “tranquilli”: fanno poco per curare questi sintomi, affidandosi spesso ai consigli di parenti e amici. Una terza categoria, composta sia da donne che da uomini più avanti negli anni, sono i “razionali” (4 italiani su 7): più della metà di loro (54%) si affida ai farmaci da banco, ma anche ai vecchi rimedi della nonna (39%) e cercano di riguardarsi di più stando a casa. Per questa categoria il medico (49%) e il farmacista (31%) sono i principali referenti. Come affrontare questi primi “malanni di stagione”, accentuati dai forti sbalzi termici, caldo estivo di giorno e freddo autunnale la sera? «In questi giorni stiamo registrando la diffusione di molti virus, (coronavirus, rhinovirus, adenovirus, enterovirus) che provocano soprattutto mal di gola e raffreddamenti, ma non sono ancora i virus dell’influenza che faranno invece la loro comparsa tra novembre e dicembre», precisa il dottor Fabrizio Pregliasco, virologo del Dipartimento di Scienze biomediche per la salute dell’Università degli Studi di Milano. «Per tenere a bada questi virus, si utilizzano soprattutto farmaci di automedicazione (antinfiammatori, mucolitici, antipiretici) che controllano i sintomi (tosse, mal di gola, febbricola). Se il quadro clinico non migliora dopo 4-5 giorni, è opportuno rivolgersi al medico. Occorre comunque ricordare che in termini di prevenzione delle sindromi influenzali, il vaccino, disponibile da metà ottobre, è un’opportunità fondamentale per tutti, in particolare per le persone più fragili, come gli anziani sopra i 65 anni e i bambini (dopo i sei mesi), soprattutto in presenza di malattie croniche (asma, problemi respiratori e cardiaci) e alle donne dopo il terzo mese di gravidanza».

Eppure sei intervistati su 7 dichiarano di non aver mai fatto ricorso al vaccino. Per prevenire l’influenza gli italiani sembrano essere più attenti ai comportamenti e agli stili di vita: il 51% evita di prendere freddo, il 47% si copre con indumenti pesanti; il 42% si lava spesso le mani. Anche le abitudini alimentari cambiano: il 45% assume regolarmente frutta e verdura; il 24% integra l’alimentazione con vitamine; il 30% beve una spremuta d’arancia al giorno. E secondo l’indagine, i due principali responsabili del contagio sono i luoghi pubblici sovraffollati (35%) e i colleghi di lavoro (19%).

«E’ importante mettere in atto queste strategie preventive fin da subito per evitare le infezioni respiratorie da virus parainfluenzali che si stanno diffondendo, soprattutto con gli sbalzi termici d’inizio autunno», raccomanda il dottor Aurelio Sessa, presidente regionale della Società Italiana di Medicina generale. «Se nella scorsa stagione invernale si sono registrati 4,5 milioni di casi di influenza, ben 6 milioni sono stati i casi di infezioni da altri virus, presenti praticamente tutto l’anno, anche nei periodi estivi. Se la prevenzione non basta, un’automedicazione responsabile può risolvere i sintomi ed evitare le ricadute. Sono disponibili farmaci ad ampio spettro: antinfiammatori non steroidei, sciroppi per la tosse, mucolitici, antistaminici, decongestionanti che migliorano la sintomatologia, senza dover ricorrere arbitrariamente agli antibiotici, prescritti dal medico solo in presenza di complicanze o in pazienti a rischio. Da considerare che, comunque, il normale decorso del processo infettivo richiede qualche giorno di pazienza, di cura e di riposo, per evitare complicanze che allungano inevitabilmente il decorso della malattia».

di Paola Trombetta

 

CONSIGLI PER LA PREVENZIONE

Ecco alcuni suggerimenti per gestire l’ondata delle sindromi influenzali e parainfluenzali o quantomeno affrontarle al meglio.

– Riposati! Ogni infezione virale riduce la capacità di risposta del sistema immunitario. Attività fisica eccessiva e sbalzi di temperatura mettono a dura prova il nostro sistema immunitario, rendendolo più vulnerabile alle infezioni.

– Mangia leggero e bevi molto. Le sindromi influenzali generano inappetenza: si consiglia di mangiare meno e più di frequente. Bere è un ottimo modo per ripristinare liquidi e sali minerali persi con la sudorazione.

– Bevi brodo di gallina: aiuta a risolvere l’infiammazione. E’ un alimento particolarmente indicato in caso di inappetenza, soprattutto se assunto caldo. Recenti studi hanno confermato l’importanza di assumere proteine per ricostruire le cellule danneggiate dall’infezione. 

– Non rimanere a lungo con la testa bagnata. Il raffreddamento prolungato facilita le infezioni virali.

– Copriti bene, soprattutto il volto e la testa. Il raffreddamento delle prime vie aeree facilita la penetrazione dei virus, a causa della riduzione dell’effetto barriera delle cellule del tratto respiratorio.

– Pensa al tuo prossimo e metti le mani davanti alla bocca quando fai uno starnuto. Le goccioline emesse da un malato con lo starnuto sono la via di trasmissione delle infezioni. Lo starnuto diffonde, a una velocità di 150 km/h, goccioline che arrivano a 2/3 metri di distanza.

– Affidati a una corretta automedicazione. Si tratta di farmaci sintomatici, che controllano i sintomi (influenzali o parainfluenzali). L’importante è usarli in modo responsabile, non eccedere nei dosaggi e interromperne l’assunzione a sintomi risolti. (PT)

 

 

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