ANTIBIOTICI AI BAMBINI: USARLI IN MODO SBAGLIATO PUO’ ESSERE DANNOSO

L’Italia è tra i Paesi europei che consumano più antibiotici. Non è però il caso di somministrarli indiscriminatamente ai bambini. La raccomandazione arriva dalla Consensus Conference della Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale (SIPPS), che si è da poco tenuta a Bologna. «Il nostro obiettivo è quello di fornire ai pediatri, ma anche alle famiglie, informazioni adeguate, basate sui più recenti studi scientifici, in modo da utilizzare correttamente gli antibiotici nei bambini (info www.sipps.it area genitori)», dice il Dottor Giuseppe Di Mauro, Presidente della SIPPS.

Secondo i dati emersi al convegno di Bologna, gli antibiotici vengono prescritti ai bambini italiani soprattutto per curare le comuni infezioni respiratorie. Le statistiche parlano del 42% degli antibiotici prescritti ai piccini con meno di un anno, del 66% a quelli di un anno di età, del 65% tra i 2 e i 5 anni, del 41% dai 6 agli 11 anni e del 33% nei ragazzi tra i 12 e 13 anni.

Non sempre, però, gli antibiotici servono davvero. Ci sono situazioni in cui questi farmaci vengono prescritti perché il medico non riesce a capire bene quale sia la causa dell’infezione respiratoria, o perché “pressato” dai genitori. «Utilizzare gli antibiotici nel modo sbagliato, però, può portare alla diffusione di resistenze batteriche, ossia alla comparsa di germi resistenti agli antibiotici che possono provocare infezioni più difficili da curare e che talvolta richiedono il ricovero in ospedale per un trattamento con medicinali più “forti”», dice il dottor Di Mauro.

Il modo migliore per usare questi farmaci correttamente, cioè quando servono davvero, è innanzitutto quello di darli ai propri bambini solo su consiglio del pediatra.

Non bisogna poi utilizzarli per le malattie causate da virus, come raffreddore e influenza, perché gli antibiotici agiscono esclusivamente contro i batteri, mentre sono del tutto inutili per combattere i virus. «Somministrarli in caso di malattie virali non solo non porta alla guarigione in tempi più rapidi, ma fa correre il rischio di sviluppare un’infezione da batteri resistenti agli antibiotici», spiega il dottor Di Mauro. Inoltre, quando si è iniziata una cura con gli antibiotici, bisogna rispettare le dosi e gli orari indicati dal pediatra. Se non lo si fa, o si interrompe la cura prima del tempo, il rischio è che l’infezione non guarisca del tutto.

Infine due suggerimenti pratici. Il primo riguarda le diagnosi fai da te: se il bambino presenta muco verde o giallo non è detto che abbia un’infezione batterica. Si potrebbe infatti trattare di un’infezione respiratoria di origine virale. Il secondo è relativo alla conservazione degli antibiotici: vanno sempre buttati quelli scaduti o già utilizzati in precedenza.

di Stefania Rattazzi

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