BAGNI DI SOLE, E FAI IL PIENO DI VITAMINA D

Vacanza è sinonimo di relax, divertimento, ma evoca soprattutto l’immagine del mare e dei “bagni di sole“. Con un’adeguata protezione della pelle, per evitare il rischio di scottature, l’esposizione al sole fa bene all’organismo: tonifica, dà energia, potenzia il sistema immunitario e soprattutto rinforza le ossa. <Il sole favorisce infatti la produzione di vitamina D (calciferolo), un ormone steroideo essenziale per l’assorbimento di calcio nelle ossa>, conferma il professor Andrea Giustina, direttore del Servizio di Endocrinologia e del Centro Osteoporosi degli Ospedali civili di Brescia e presidente del Gioseg (www.gioseg.org), il Gruppo di studio che si occupa delle interazioni tra ormoni e metabolismo scheletrico e che organizzerà a settembre (20-21) un convegno internazionale a Brescia. <Bassi livelli di vitamina D riducono l’assorbimento di calcio nelle ossa e aumentano il rischio di fratture>. Da uno studio internazionale su circa 3.000 donne, presentato al recente Congresso di Reumatologia di Berlino (www.eular.it), emerge un dato allarmante: oltre la metà delle donne di tutto il mondo ha livelli molto bassi di vitamina D. Uno studio italiano su 700 donne sopra i 60 anni, ha confermato che il 76% di loro ha livelli inadeguati di vitamina D. E’ un altro studio nord-americano a dimostrare che il 97% delle pazienti ricoverate per fratture non traumatiche, presenta livelli inadeguati di vitamina D. Non a caso la National Osteoporosis Foundation (NOF) ha differenziato i livelli di assunzione giornaliera di vitamina D: da 400-800 Unità Internazionali (UI) di vitamina D3 fino a 50 anni, a 800-1000 dai 50 anni in su. <Si è visto infatti che l’assunzione di almeno 700-800 UI di vitamina D3 al giorno riduce il rischio di fratture fino al 26%>, puntualizza il professor Giustina. <Purtroppo è difficile procurarsi la quantità sufficiente di vitamina D col cibo: quelli più ricchi sono olio di fegato di merluzzo, ben poco gradito al gusto, e pesce grasso (salmone, sgombro). In quantità inferiore è presente in alcuni alimenti come uova, fegato, formaggio. Soprattutto nelle donne in menopausa con osteoporosi o in chi ha problemi di mancato assorbimento del calcio (celiachia e morbo di Crohn) si consiglia di assumere la vitamina come integratore a base di un precursore della vitamina D che viene trasformato in funzione delle necessità dell’organismo. Si è anche visto che, nelle donne in menopausa, trattate con supplementi di vitamina D, la risposta ai farmaci per l’osteoporosi è maggiore>. La vitamina D ha anche altri vantaggi sulla salute, documentati da studi scientifici ed epidemiologici, tanto che l’autorevole quotidiano britannico “The Indipendent” ha coniato la definizione di “Vitamina delle meraviglie”. Sembra infatti prevenire l’ipertensione, poichè riduce il ritmo cardiaco; potenzia il sistema immunitario, contro raffreddamenti e sindromi influenzali; previene la comparsa di malattie autoimmuni, come l’artrite reumatoide, e riduce l’insorgenza di alcune patologie cutanee (psoriasi e dermatite). Da studi più recenti sembrerebbe addirittura proteggere dallo sviluppo di alcuni tumori (colon, prostata, polmoni, seno, sistema linfatico). Si è visto, infatti, che i soggetti carenti di questa vitamina sono più predisposti a queste malattie. E’ perciò importante valutare eventuali carenze: e per far questo, basta un semplice esame del sangue che rileva la presenza di adeguati livelli di 25 idrossi-vitamina D. Nei casi di carenza, si può ricorrere agli integratori.

di Paola Trombetta

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