VULVODINIA….QUELLA SCONOSCIUTA, IN MOSTRA A PARMA

E’ un percorso per immagini, ma simbolicamente rappresenta anche un percorso terapeutico, quello proposto dalla mostra: “Lei… una sconosciuta” (www.leiunasconosciuta.it), ideata da Cinzia Tognocchi, ostetrica e consulente sessuale, che sarà allestita l’8 e il 9 marzo al T Caffè di Palazzo Della Rosa Prati di Parma. L’iniziativa è promossa dall’Associazione Italiana Vulvodinia Onlus (www.vulvodinia.org) che organizza questo evento per far conoscere un disturbo, spesso non riconosciuto o sottaciuto per vergogna, e raccogliere fondi per favorire l’accesso alle cure. 
«Si tratta di una vera e propria patologia, un’ipersensibilità dell’ingresso della vulva (vestibolo vaginale) che provoca dolori anche intensi durante i rapporti sessuali, o semplicemente assumendo particolari posizioni, come andare in bicicletta o stare sedute per lungo tempo», spiega il dottor Filippo Murina, responsabile dell’Ambulatorio di Patologia vulvare dell’Ospedale Buzzi di Milano e direttore scientifico dell’Associazione. «Tra le cause: infezioni genitali e alle vie urinarie, traumi durante il parto vaginale». Ne soffre l’8-15% delle donne, soprattutto tra i 16 e 40 anni. Oggi esistono cure efficaci. «Buoni risultati si ottengono con l’elettrostimolazione per controllare l’iperattività muscolare e nervosa. Si possono anche utilizzare farmaci come amitriptilina, per il controllo delle alterazioni delle terminazioni nervose. Di supporto a queste terapie e molto utile si è rivelata la ginnastica per la rieducazione della muscolatura pelvica, per far rilassare i muscoli del pavimento pelvico».
 
(Paola Trombetta)