UN DECALOGO PER GESTIRE IL DIABETE NEI BAMBINI

“Non aver paura di dire ai tuoi amici che hai il diabete e spiega loro cos’è. Tieni in tasca delle zollette di zucchero o delle caramelle in caso di ipoglicemia. Fai sempre la prima colazione e ricordati di mangiare uno o due frutti tutti i giorni. Fai bene l’iniezione di insulina (non aver fretta!)”. Sono alcuni dei consigli contenuti nel decalogo per una corretta gestione del diabete pediatrico di tipo 1, messo a punto dall’Associazione Diabetici Uniti Varese (ADIUVARE onlus), insieme agli esperti della Clinica pediatrica universitaria varesina, con l’obiettivo di favorire una maggior capacità di autocontrollo della patologia da parte del bambino. Le 10 regole d’oro sono state presentate durante l’incontro “Arte&Natura, a Villa Panza a Varese. L’iniziativa, promossa da ADIUVARE in collaborazione con il FAI di Villa Panza e la Delegazione FAI di Varese, con i patrocini dell’Ospedale di Circolo e Fondazione Macchi, dell’Università degli Studi dell’Insubria e il contributo non condizionato di Ypsomed, ha visto la partecipazione di oltre 30 bambini con diabete tipo 1 e delle loro famiglie. Presente anche la diciannovenne campionessa di pallavolo Alice Degradi, giocatrice della UNENDO YAMAMAY di Busto Arsizio e diabetica di tipo 1, che ha spiegato ai bambini come sia possibile conciliare terapia e attività fisica, perché il diabete non deve essere vissuto come un limite alla passione per lo sport. L’evento ha segnato l’inizio di un progetto nazionale che nei prossimi mesi farà tappa in altre Regioni, con il coinvolgimento di Associazioni pazienti e clinici locali: l’obiettivo sarà quello di far scoprire ai bimbi diabetici i tesori naturalistici e artistici e promuovere una migliore gestione della patologia.

<L’iniziativa conferma l’impegno della nostra Associazione nell’occuparsi delle problematiche del diabete con particolare attenzione ai bambini, ai giovani e alle loro famiglie>, ha affermato Alessandro Pascucci, presidente di ADIUVARE. <Il decalogo risponde a uno dei nostri obiettivi più importanti: garantire un’educazione terapeutica costante al diabetico e, nel caso di pazienti pediatrici, anche ai genitori, fornendo loro un adeguato supporto psicologico, affinché il bambino possa raggiungere e mantenere un buon autocontrollo della propria condizione. A questo proposito organizziamo regolarmente diversi eventi formativi rivolti agli under 18, come il campo scuola che anche quest’anno abbiamo in programma nel mese di luglio>.

Proprio nell’età evolutiva, l’incidenza del diabete tipo 1 registra annualmente un aumento del 3%. Così anche la tecnologia si sta evolvendo per rispondere con maggior efficacia alle esigenze terapeutiche di questa tipologia di pazienti. <In Italia sono 300.000 le persone con diabete tipo 1: di queste, 20.000 hanno meno di 18 anni. Ogni anno in tutto il Paese vengono diagnosticati 1.500 nuovi casi pediatrici>, ha puntualizzato Alessandro Salvatoni, professore associato di pediatria, Università degli Studi dell’Insubria, Ospedale Filippo del Ponte Varese. <Oggi l’innovazione tecnologica, grazie a strumenti sempre più precisi e poco invasivi per la misurazione della glicemia e la somministrazione di insulina, sta facilitando un miglior controllo metabolico nei giovani diabetici. Tra le principali novità ci sono i sensori sottocutanei che, programmati dal medico, suggeriscono la corretta dose di insulina e microinfusori di nuova generazione, come le pompe cerotto senza cateteri esterni che, al contrario, potrebbero  impigliarsi, strapparsi, limitare i movimenti>.

Oltre all’aiuto fornito dalle moderne tecnologie, l’incontro di Varese ha anche posto l’accento sugli accorgimenti che gli stessi pazienti possono mettere in atto per migliorare i propri parametri glicemici, l’alimentazione e la qualità di vita. La dietista Claudia Maffoni ha presentato i risultati di un progetto per testare il conteggio dei carboidrati quale strumento efficace per permettere al paziente di adattare la terapia insulinica al comportamento alimentare, senza troppi divieti o rinunce. Il conteggio dei carboidrati è stato insegnato a pazienti tra gli 8 e i 18 anni con diabete di tipo 1 e ai loro genitori, tramite la partecipazione a un corso intensivo svoltosi durante un weekend.  (P.T.)