“SGUARDI D’ENERGIA” CONTRO IL TUMORE ALL’OVAIO APPRODA ALL’INT

L’Istituto Nazionale dei Tumori ospita la seconda tappa della campagna “Sguardi d’energia” contro il tumore all’ovaio, che prevede un corso di make-up in ospedale, dal 16 al 20 novembre. Promossa da ACTO onlus, Alleanza Contro il Tumore Ovarico, in partnership con Youngblood Mineral Cosmetics e il supporto di Roche, è partita lo scorso mese dall’IEO dove ha avuto grande successo. Le 75 pazienti che hanno aderito e si sono sottoposte alla sedute di trucco, ne sono uscite più belle e cariche di energia, come testimoniano i messaggi e le fotografie pubblicati al link http://www.actoonlus.it/sguardi-di-energia/le-tappe/ieo-istituto-europeo-di-oncologia o sulla pagina FB https://www.facebook.com/sguardidenergia. Sottoporsi a un make-up per farsi più belle è un modo per reagire al tumore e mantenere un’immagine positiva di sé stesse, nonostante la malattia.

<Per sconfiggere il tumore ovarico, tra i più aggressivi e quasi sempre asintomatico, c’è bisogno di tanta energia>, ribadisce Nicoletta Cerana, presidente di ACTO onlus. <Esserne consapevoli può dare una nuova forza alle donne in terapia, insegnare loro a prendersi cura della propria persona anche durante la malattia. Per recuperare autostima e ottimismo servono cure mediche, ma anche supporto psicologico e un’attenzione tutta speciale alla qualità della vita>.

Durante un’intera settimana le pazienti avranno a disposizione i make-up artist di Youngblood Mineral Cosmetics, che offriranno loro un programma personalizzato di cura della pelle e trucco con sedute di un’ora, di cui 15 minuti dedicati alla preparazione della pelle e 45 minuti dedicati al trucco con prodotti della nota azienda americana che utilizza ingredienti minerali e antiallergici. Al termine della seduta ogni paziente riceverà in omaggio un kit composto da un cofanetto contenente i prodotti utilizzati durante la seduta, oltre a informazioni su come prendersi cura della propria pelle durante la malattia.

La campagna Sguardi d’energia tra il 2015 e 2016 sarà ospitata nei maggiori Centri oncologici specializzati nella diagnosi e cura del tumore ovarico in Lombardia, Lazio, Puglia e Campania.

«Purtroppo il carcinoma ovarico è un tumore molto subdolo: non ci sono sintomi caratteristici utili a fare una diagnosi precoce>, afferma Francesco Raspagliesi, Direttore della Struttura Complessa di Oncologia Ginecologica della Fondazione IRCCS Istituto Nazionale Tumori di Milano. «La sintomatologia, con dolori addominali, gonfiore, cambiamento delle abitudini dell’alvo, è altamente aspecifica e per questo responsabile nell’85% dei casi di una diagnosi tardiva, in fase avanzata di malattia. Gli stessi marcatori all’inizio sono negativi, quindi la diagnosi precoce è affidata a un occasionale quanto fortuito riscontro ecografico, che proprio per questo, dovrebbe essere fatto almeno una volta all’anno».

Dal punto di vista della terapia, grandi passi sono stati fatti, e si punta oggi alla cronicizzazione della malattia«Negli ultimi anni il trattamento del carcinoma ovarico ha visto diverse novità e l’arrivo di nuovi farmaci che si stanno rivelando molto utili nel percorso di cura della malattia che va trasformandosi sempre più in patologia cronica», dichiara Domenica Lorusso, Dirigente Medico di primo livello all’Unità Operativa Complessa di Oncologia Ginecologica Fondazione IRCCS istituto Nazionale Tumori di Milano. «Le novità riguardano due tipologie di farmaci: gli antiangiogenici, molecole che agiscono bloccando la capacità del tumore di produrre nuovi vasi sanguigni che gli consentono di crescere, come bevacizumab che ha dimostrato di prolungare la sopravvivenza libera da malattia, con minori effetti collaterali. La seconda categoria sono i PARP inibitori, farmaci orali che somministrati al termine della chemioterapia nelle pazienti con recidive, portatrici di mutazione BRCA 1 e 2, riducono il rischio di progressione di malattia dell’82%. Da qui la necessità di identificare le pazienti con mutazione per offrire loro questa opportunità di cura».  (P.T.)