PARTE UN PROGETTO PILOTA PER EVITARE LE MORTI MATERNE

<p> &nbsp;</p> <p style=”text-align: justify;”> <span style=”line-height: 1.4;”>È partito un progetto pilota di sorveglianza della mortalità materna. Coordinato dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS) e finanziato dal Ministero della Salute, coinvolge sette regioni italiane – Veneto, Piemonte, Emilia Romagna, Toscana, Lazio, Campania e Sicilia – quelle in cui risiede il 65% delle donne in età riproduttiva. Obiettivo dello studio è aumentare la sicurezza del percorso nascite sulla base di dati affidabili e, grazie alla consapevolezza delle cause cliniche associate agli eventi nefasti, studiare strategie efficaci di prevenzione. «Le morti materne – spiega Serena Donati, ricercatrice dell’ISS e coordinatrice del progetto – benché rare nei paesi più avanzati, restano una priorità di salute pubblica sia per la drammaticità dell’evento sia perché, di queste, circa la metà potrebbero essere evitate». È la seconda tappa di un percorso cominciato, sempre nella stessa direzione, nel 2008-2010 con lo “Studio sulle cause di mortalità e morbosità materna e messa a punto di modelli di sorveglianza della mortalità materna”, il quale aveva permesso di evidenziare la sottostima del fenomeno in cinque regioni attraverso il raffronto dei dati delle schede di morte Istat con quelli di dimissione ospedaliera. Nello stesso studio era poi stato dedicato un focus all’identificazione e prevenzione dei gravi eventi morbosi responsabili della fine di vita. Anche in questa seconda tappa, il progetto ambisce ad una visione più ampia. «Intendiamo promuovere una cultura della trasparenza – conclude la ricercatrice – finalizzata al miglioramento dell’assistenza e non alla colpevolizzazione dei professionisti». Modello di riferimento è il Regno Unito, dove il sistema delle “indagini confidenziali” in vigore già dal 1952, ha permesso di ridurre le morti materne evitabili e di promuovere le buone pratiche contestualmente all’aggiornamento dei professionisti sanitari.</span></p> <p style=”text-align: justify;”> Francesca Morelli</p>