NUOVO PROGRAMMA DI SCREENING PER L’AUTISMO NELLE SCUOLE MATERNE

La battaglia contro lʼautismo entra negli asili nido e nelle scuole materne italiane. A partire dal mese di gennaio negli istituti delle Comunità Ebraiche di Roma, Milano, Torino, Firenze e Trieste prenderà il via il progetto di prevenzione primaria “La salute psicomotoria”, che prevede lʼindividuazione di eventuali ritardi nello sviluppo del bambino, che possono rappresentare un campanello dʼallarme anche per lʼautismo, attraverso lʼosservazione dei piccoli in età pre-scolare mentre sono in un ambiente ludico.
Lʼiniziativa, frutto del lavoro di Villa Santa Maria, centro con sede a Tavernerio (Como)
specializzato nella cura e riabilitazione di bambini e ragazzi affetti da autismo e patologie
neuropsichiatriche, sarà realizzata in collaborazione con AME (Associazione Medica Ebraica –
Italia) e Sochnut Italia – Agenzia Ebraica per Israele. Il progetto, voluto e finanziato da UCEI
(Unione delle Comunità Ebraiche Italiane) tramite i fondi dellʼ8 per mille, prevede un impegno
biennale per il 2015 e 2016, ed è frutto della collaborazione pluriennale con lʼOspedale
Hadassah di Gerusalemme, lʼUniversità Ebraica di Gerusalemme e il Centro di diagnosi e
riabilitazione pediatrica dellʼOspedale di Beer Sheva (Israele), diretto dal 1990 al 2012 dalla
dottoressa Marina Norsi, tutte realtà allʼavanguardia nei rispettivi ambiti.
Modello per lʼintervento sarà lʼesperienza positiva del primo programma di questo tipo mai
realizzato in Italia, quello condotto da Villa Santa Maria tra il 2012 e il 2013 nella Scuola della
Comunità Ebraica di via Sally Mayer a Milano. Suddiviso in tre fasi, quella di formazione degli
educatori scolastici, quella di osservazione dei bambini e quella dei laboratori ludico-motori, il
progetto utilizza una serie di strumenti di misurazione dello sviluppo psicomotorio, messi in atto
dalle terapiste e psicologhe della clinica comasca per essere utilizzati contestualmente a test
standardizzati già comunemente in uso. In questo modo sarà possibile osservare e valutare in
termini oggettivi i bambini fin dai primi mesi di vita, e individuare eventuali campanelli di allarme
rispetto a ritardi dello sviluppo.
“Lʼaumento impressionante dei disturbi dello sviluppo ha notevolmente innalzato il livello di
allarme nei genitori”, spiega il professor Enzo Grossi, Direttore scientifico di Villa Santa Maria.
“Questo programma consente di fare uno screening sistematico in ambiente scolastico, cogliendo piccoli segnali di allarme che preludono a patologie dello sviluppo infantile nella condotta globale, nella gestualità, nei caratteri della motricità, nella comunicazione nel gioco, nelle difficoltà e, soprattutto, nellʼefficacia delle risposte a determinati stimoli”.
Non solo. Lʼosservazione dei bambini consentirà di cogliere anche capacità particolarmente
sviluppate. Nel corso della prima esperienza di questo tipo, a fronte di un 17% di bambini con
problematiche in una o più aree dello sviluppo, ben il 30% ha mostrato capacità avanzate.
In un caso o nellʼaltro, i risultati saranno un punto di partenza fondamentale per ulteriori
approfondimenti sui bambini, utili soprattutto per affrontare tempestivamente eventuali disturbi
dello sviluppo, la cui diffusione è in forte e costante aumento. Attualmente quasi il 10% dei
bambini è infatti interessato da problemi che possono andare dal semplice ritardo di lettura fino
alle sindromi dello spettro autistico, per le quali un intervento precoce può fare una differenza
enorme per la qualità della vita del paziente.