Il 3 febbraio vestiti di rosso: difendi il tuo cuore!

Venerdì 3 febbraio indossa qualcosa di rosso: ti unirai così all’impegno del Centro Cardiologico Monzino che in Italia sostiene #GoRed, il movimento americano che “celebra” l’attenzione al cuore delle donne. Il Wear Red Day, nome originario della giornata statunitense, invita ogni anno il primo venerdì di febbraio a indossare un capo di abbigliamento rosso: un gesto simbolico – una sorta di Alert! – a prestare più attenzione al cuore, organo tanto prezioso ma trascurato dalle donne e che esprime i suoi malesseri e problematiche in maniera diversa rispetto all’uomo. Ma al riguardo ancora si sa e si agisce poco. «In Italia si parla molto di Medicina di genere – spiega Daniela Trabattoni, Direttore di Unità di Cardiologia Interventistica Coronarica e Difetti Cardiaci al Monzino e ideatrice e Responsabile di Monzino Women, l’unica struttura clinica e di ricerca dedicata specificamente alle malattie cardiovascolari femminili in Italia – ma si fa ancora troppo poco per sensibilizzare le donne e i loro medici al problema, ancor meno per risolverlo concretamente. È ormai noto che le donne ricevono minore attenzione in tema di prevenzione e trattamento delle malattie cardiovascolari: sono sottoposte meno, rispetto al genere maschile, a screening riguardanti l’assetto lipidico, cioè all’analisi di colesterolo e trigliceridi e, ancor più grave, vengono trattate in minor misura con farmaci ipolipemizzanti, antiaggreganti, beta bloccanti ed eparina in corso di infarto acuto del miocardio». Problematiche che nella donna possono avere sintomi e manifestazioni cliniche “non codificate” e comunque diverse rispetto agli uomini. «Per la cardiopatia ischemica, cioè le coronarie malate che tipicamente possono causare l’infarto – prosegue la dottoressa – le donne hanno fattori di rischio peculiari, quali patologie autoimmuni, endocrinologiche o oncologiche, che solo recentemente sono stati presi in considerazione. O ancora, le donne con dolore toracico, tipico campanello d’allarme di infarto per l’uomo, spesso non hanno una patologia cardiaca acuta; viceversa l’assenza di ostruzione delle coronarie, non significa assenza di ischemia». Solo di recente sono state codificate come INOCA (Ischemia senza malattia coronarica ostruttiva) una serie di disturbi più o meno gravi, più tipici delle donne, ed oggi più facili da diagnosticare rispetto al passato grazie a test non invasivi (PET o Risonanza magnetica) e invasivi (coronarografia) che, con esposizione limitata alle radiazioni, possono misurare la riserva del flusso del sangue nelle coronarie e segnalare un’eventuale ischemia, indotta da disfunzione dell’endotelio (la parete dei vasi coronarici) in assenza di malattia aterosclerotica ostruttiva.

I benefici sono molteplici: una diagnosi accurata di INOCA consente di trattare la malattia in modo specifico e personalizzato, quindi di ridurre anche gli accessi al Pronto Soccorso e di evitare esami diagnostici ripetuti inutilmente. «Spesso la donna che si presenta al Pronto Soccorso con spasmi o dolore  – prosegue la dottoressa – viene rimandata a casa perché non ha segni elettrocardiografici o enzimatici indicativi di un infarto in atto, ma è destinata a tornarci perché, se non trattata, la malattia continuerà a manifestarsi». È dunque importante fare cultura sulle differenze di genere nelle malattie cardiache e delle manifestazioni cliniche delle sindromi coronariche acute, soprattutto fra i cardiologi e i medici di famiglia, ma anche mobilitare la popolazione, non solo femminile. La maggioranza della gente è convinta che l’infarto e le malattie cardiovascolari siano un problema maschile: ogni anno, invece, in Italia 125 mila donne sono colpite da infarto, ictus o altre malattie cardiovascolari e il 35% ne rimane vittima. Molte di queste vite potrebbero essere salvate con prevenzione e trattamenti adeguati. «Per questo il 3 febbraio – conclude Trabattoni – chi si vestirà di rosso e posterà la sua foto sui social su #GoRedMonzino, con un gesto semplice e allegro contribuirà alla lotta contro la prima causa di malattia e di morte delle donne nei Paesi occidentali». Il Monzino Women è in prima linea nell’impegno per la cardiologia femminile, adottando il modello dei grandi Heart Center statunitensi.

Francesca Morelli

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