Ictus: bambini sentinelle attive e attente per i loro nonni

Oltre un milione di bambini, “supereroi”, potenzialmente salvatori di nonni colpiti da ictus, capaci di riconoscerne i sintomi e di chiamare tempestivamente i soccorsi. Sono i risultati importanti del programma FAST Heroes che ha coinvolto 30 Paesi, implementato grazie al sostegno di ministeri della salute e dell’istruzione, associazioni dedicate all’ictus, di migliaia di scuole e della World Stroke Organization. In Italia solo nell’ultimo anno l’iniziativa ha contributo a formare e educare oltre 15.000 bambini, di età compresa fra i 5 e i 10 anni, in più di 300 scuole distribuite in tutto il Paese. Attraverso attività didattiche, divertenti, interattive e a tema “supereroi”, condotte in classe, i piccoli studenti hanno sviluppato la capacità di accorgersi di importanti segnali di un ictus nel loro nonno, rendendosi protagonisti e responsabili nel trasferire queste conoscenze anche in famiglia. I piccoli stano così contribuendo a strutturare una catena di sensibilizzazione, consapevolezze e cultura su questa problematica, non solo in Italia, ma nel mondo. Capacità e obiettivo di cruciale importanza, considerando che molti bambini trascorrono gran parte del loro tempo in compagnia degli anziani e che si stima che l’ictus possa colpire 1 persona su 4 nel corso della vita, rappresentando una delle principali cause di morte e disabilità a livello globale.

«Siamo orgogliosi di far parte di questo progetto internazionale che mette i bambini al centro – ha dichiarato Andrea Vianello, Presidente di A.L.I.Ce. Italia Odv (Associazione per la Lotta all’Ictus Cerebrale). La rapidità nel riconoscere i sintomi può fare la differenza e il fatto che i più piccoli diventino messaggeri di questa conoscenza nelle loro famiglie è straordinario. FAST Heroes dimostra che anche un gesto semplice, come una chiamata tempestiva ai soccorsi, può salvare una vita». Parole di gratitudine sono state espresse anche dagli ideatori del programma FAST Heroes: «Siamo orgogliosi di questo traguardo ha concluso Jan Van der Merwe, Co-Fondatore – e grati a tutte le persone che lo hanno reso possibile, insegnanti, professionisti sanitari, genitori, nonni e, naturalmente, gli straordinari bambini. La missione continua e ora guardiamo avanti, verso i prossimi milioni di bambini da educare. Insieme possiamo salvare il mondo, un nonno alla volta»

Francesca Morelli

 

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