GIORNATA DEL NEONATO PRETERMINE

<p> Meno della metà delle mamme di bambini nati prematuri hanno ricevuto, o cercato, informazioni sulla prevenzione di infezioni respiratorie nei propri bambini. Lo rivela una ricerca presentata in occasione della Giornata Mondiale del Neonato Pretermine (17 novembre).</p> <p> I risultati mostrano che l’85% delle mamme di neonati prematuri ritiene che l’informazione relativa alle complicanze, associate alla nascita pretermine, sia molto preziosa e il 62% ha espresso il desiderio di ricevere maggiori informazioni sulle potenziali rischi ai quali sono esposti questi bambini, che riguardano soprattutto l’apparato respiratorio. Nei neonati prematuri, i polmoni e il sistema immunitario non sono pienamente sviluppati e perciò sono esposti a un maggior rischio di malattie respiratorie infettive, quali il virus respiratorio sinciziale (VRS).</p> <p> La ricerca ha inoltre evidenziato che in Italia solo il 50% delle mamme di neonati prematuri sapeva che l’età gestazionale alla nascita fosse un potenziale fattore di rischio; solo il 37% riteneva che la presenza di fratelli o sorelle in età scolare potesse essere un fattore di rischio; solo il 30% riteneva che la presenza in casa di oltre quattro persone, residenti o visitatori, potesse esporre il neonato a un rischio di infezioni respiratorie. Tali risultati indicano la necessità di aumentare la consapevolezza delle mamme di neonati prematuri riguardo ai fattori di rischio di complicanze respiratorie.&nbsp;</p> <p> &lt;Il personale sanitario che assiste le mamme di neonati prematuri, negli ospedali e sul territorio, deve svolgere un ruolo formativo, spiegando loro come fare per prevenire le infezioni respiratorie. Possono ricordare alle mamme quanto sia importante lavarsi le mani, assicurarsi che il bambino sia in un ambiente senza fumo ed evitare di incontrare amici e parenti che potrebbero avere un’infezione respiratoria&gt;, puntualizza il <strong>professor Costantino Romagnoli, Presidente della Società Italiana di Neonatologia.&nbsp;&nbsp;&nbsp; </strong></p> <p> La ricerca indica come una grave infezione respiratoria abbia un maggior impatto sulle mamme di neonati &nbsp;pretermine rispetto a quelle di neonati a termine. Esaminando un gruppo di mamme i cui figli avevano avuto una grave infezione respiratoria nell’ultimo anno (158 mamme di bambini nati prematuri e 77 a termine), è stato rilevato che il 57% delle mamme di bambini prematuri indica il tempo passato in ospedale come la conseguenza più grave di una forte infezione respiratoria, rispetto al 47% delle mamme di bambini nati a termine. Inoltre, lo stesso gruppo di mamme indica come anche lo stress derivante da problemi economici abbia un forte impatto (47% e 26%).</p> <p> &lt;Le associazioni di pazienti possono svolgere un ruolo importante nel supportare le mamme di bambini prematuri attraverso i loro siti internet, call center dedicati, oppure con la loro presenza presso le cliniche pediatriche dove possono ribadire ai genitori le informazioni ricevute dal personale medico. Tali gruppi sono composti e spesso diretti da genitori di bambini prematuri che possiedono un prezioso patrimonio di esperienze nella gestione delle complicanze dovute alla nascita pretermine&gt;, ha dichiarato <strong>Martina Bruscagnin, Presidente di Vivere Onlus (<a href=”http://www.vivereonlus.com/”>www.vivereonlus.com</a>). (P.T.)</strong></p> <p> &nbsp;</p>