Epatite C: dal 5 all’8 giugno a Milano un tram per informare tutti

Dal 5 all’8 giugno nell’ambito della campagna “Epatite C. Mettiamoci un punto”, girerà per le vie del centro di Milano il tram della sensibilizzazione, rivestito di messaggi diretti a promuovere una maggiore conoscenza dell’infezione da Epatite C e dell’importanza del test di screening per la diagnosi che, ancora in pochi, sanno essere presente in alcune Regioni gratuitamente per i nati dal 1969 al 1989 e per alcune categorie di persone (per sapere dove eseguire il test ci si può rivolgere al proprio medico di base). Promossa da Gilead Sciences, l’iniziativa ha il patrocinio di 7 Associazioni di pazienti: Anlaids Sezione Lombarda Ets, Anlaids Onlus, EpaC, Associazione Milano Check Point, Cooperativa Sociale Open Group Bologna, Plus Roma, Fondazione Villa Maraini – CRI, di 3 società Scientifiche  Aisf (Associazine Italiana Studio del Fegato), Simg ( Società italiana di medicina generale e delle cure primarie) Simit (Società italiana di malattie infettive e tropicali) e della Città Metropolitana di Milano.

Precisa Stefano Fagiuoli, Direttore dell’Unità complessa di Gastroenterologia, Epatologia e Trapiantologia ASST Papa Giovanni XXIII Bergamo: <Sebbene l’Epatite C sia oggi una patologia curabile, c’è ancora un’importante quota di sommerso. In parte perché questa infezione può agire silenziosamente anche per decenni, danneggiando progressivamente il fegato e provocando una cirrosi che può trasformarsi in tumore. In parte perché non c’è adeguata consapevolezza sulle modalità di trasmissione del virus. E’ fondamentale dunque informarsi e fare il test. In alcune Regioni è attivo un programma di screening gratuito dell’epatite C per i nati tra il 1969 e il 1989, che sarebbe opportuno allargare alla popolazione generale. Investire in uno screening di tutta la popolazione significherebbe infatti ridurre costi economici e sanitari, oltre a ridurre il carico di malattia e di morte, migliorando la qualità di vita delle persone>.

Sul Tram, che farà tappa nelle fermate di Piazza 6 Febbraio (nelle vicinanze del MiCo, presso Gate 2 dove si sta svolgendo il Congresso EASL, il più importante evento scientifico Europeo di epatologia, dove negli stessi giorni si potrà eseguire gratuitamente il test per verificare la salute del proprio fegato), di Piazza Castello, Cantù e Piazza Fontana, sono a disposizione materiali informavi sull’epatite C e le sue modalità di trasmissione. Anche sul sito EpatiteCmettiamociunpunto.it si trovano informazioni a partire da quattro storie di persone comuni che grazie al test hanno scoperto e curato l’infezione. Una delle molte lacune riguarda infatti la consapevolezza: oggi grazie all’impiego di farmaci antivirali ad azione diretta, l’epatite C può essere curata in modo da prevenire danni al fegato a lungo termine. Confermano l’importanza dell’iniziativa i dati di un’indagine condotta da AstraRicerche per conto di Gilead Sciences da cui risulta che gli italiani conoscono poco l’Epatite C, mentre occorre maggiore informazione perché sono migliaia le persone che vivono in Italia senza sapere di avere contratto il virus: l’assenza di sintomi, che si può protrarre anche per anni, non mette in allarme chi lo ha contratto che quindi non fa il test e non si cura. In questo modo il virus continua ad essere trasmesso da persona a persona e in chi lo contrae può compromette la funzionalità del fegato. Un problema di salute pubblica che potrebbe essere risolto grazie allo screening e alle terapie in grado di curare la malattia.

Antonella Franchini

 

 

 

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