Emicrania: meno stigma e più consapevolezza

Si è da poco conclusa la XVI Giornata del Mal di Testa (18 maggio), promossa dalla Società Italiana di Neurologia (SIN) e dalla Società Italiana per lo Studio delle Cefalee (SISC) per sensibilizzare la popolazione su un problema di salute molto diffuso, ma spesso sottovalutato o banalizzato. Con il termine cefalea si intende qualunque dolore percepito a livello del capo: è in sostanza un sinonimo del più popolare termine “mal di testa”. Le cefalee sono uno dei disturbi più frequenti: la stragrande maggioranza della popolazione ne è stata colpita almeno qualche volta nella vita. Il gruppo più numeroso è costituito dalle cefalee primarie, che non sono causate da un disturbo organico individuabile (traumi, problemi vascolari, infiammazioni, infezioni ecc.). Nelle cefalee primarie il sintomo mal di testa costituisce esso stesso la malattia ed eventuali indagini strumentali non rilevano anomalie di sorta.

All’interno del capitolo delle cefalee primarie, la parte del leone la fa l’emicrania e per la sua diffusione (colpisce circa il 15% della popolazione, con uno sbilanciamento di almeno due a uno a sfavore delle donne) e per la disabilità che può comportare. Non a caso, secondo il Global Burden of Disease Study, l’emicrania si colloca al secondo posto in assoluto per gli anni vissuti con disabilità e al primo posto addirittura nelle donne tra i 15 e i 49 anni.

<Si tratta di un disturbo importante>, afferma il Professor Alessandro Padovani, Presidente della Società Italiana di Neurologia, <che causa conseguenze spiacevoli sia a livello individuale, con un dolore a volte così intenso da costringere a letto per un giorno o due, spesso accompagnato ad altri sintomi invalidanti come nausea, vomito, fastidio per la luce, i rumori e gli odori, che sociale con fenomeni come assenteismo o presenza al lavoro o a scuola in condizioni di efficienza ridotta. Nei casi più gravi può portare addirittura alla necessità di passare ad un lavoro part time o richiedere un pensionamento anticipato. Inoltre, trattandosi di un disturbo non “visibile”, né evidenziabile con esami, espone chi ne soffre alla frequente evenienza di uno stigma sociale: chi ne è affetto spesso si sente dire frasi sminuenti del genere “ma dai, per un po’ di mal di testa…”, che in molti casi conducono a nascondere la malattia e a ritardare le cure>.

Molti studi hanno documentato che la metà dei soggetti con emicrania non sa di esserne affetto, ma pensa di soffrire di un banale mal di testa: molte donne, ad esempio pensano che gli attacchi di emicrania mestruali siano “normali”, facciano parte della fisiologia del ciclo mestruale, oppure è vittima di credenze diffuse quanto infondate, come la famigerata “cervicale”.

<La prima barriera che si oppone ad una gestione corretta dell’emicrania è quella della conoscenza, della consapevolezza di esserne affetti>, commenta il Professor Franco Granella, Presidente della SISC ed è soprattutto su questa barriera che si propone di agire la Giornata del Mal di Testa, diffondendo video di esperti che esprimono la loro opinione riguardo alle più comuni domande che le persone che soffrono di cefalea formulano sulla loro condizione. La seconda barriera, una volta formulata la diagnosi corretta, è la presa in carico da parte di un medico che abbia le conoscenze necessarie in materia e sia disposto a seguire nel tempo il paziente. L’Italia dispone di un’eccellente rete di centri cefalee su tutto il territorio nazionale, in cui i pazienti possono ricevere le cure più appropriate. Trattandosi di un disturbo che interessa milioni di persone, non è immaginabile che tutti i pazienti possano rivolgersi ad un centro cefalee. Per questo motivo il primo baluardo contro l’emicrania deve essere costituito dai medici di medicina generale (MMG), in grado di porre la diagnosi e di trattare i casi meno complessi, con terapie per l’attacco acuto ma anche di profilassi. Un altro contributo lo può fornire la rete dei neurologi ambulatoriali, presente sul territorio e perfettamente in grado di gestire la maggioranza dei casi di emicrania e delle altre cefalee primarie. I Centri Cefalee potrebbero così trattare i casi “difficili”, le emicranie resistenti a trattamenti multipli, quelle croniche, in cui il mal di testa ricorre per almeno 15 giorni al mese e quelle complicate dall’uso eccessivo di sintomatici, utilizzando anche i recenti farmaci specifici per l’emicrania, la cui efficacia e tollerabilità rappresentano un punto di svolta nella lotta a questa insidiosa malattia. Per maggiori info visitare il sito web delle Società Scientifiche che hanno promosso la Giornata: www.neuro.it; www.sisc.it

Il 27 maggio visite e servizi gratuiti in oltre 130 Ospedali Bollino Rosa di Fondazione ONDA

Fondazione Onda ETS, in occasione della Settimana nazionale dedicata al mal di testa, nella giornata del 27 maggio 2024 coinvolge gli ospedali con il Bollino Rosa per promuovere la seconda edizione dell’(H) Open Day dedicato all’emicrania, offrendo servizi gratuiti clinico-diagnostici e informativi alla popolazione, che includono visite neurologiche, consulenze con gli esperti, test di valutazione, infopoint, conferenze e distribuzione di materiale informativo per la prevenzione, la diagnosi e la cura delle cefalee.

<Promuovendo questo (H) Open day per il secondo anno, ci poniamo l’obiettivo di continuare a sensibilizzare la popolazione su una patologia spesso sottovalutata, talvolta neanche ritenuta come tale; un’occasione per offrire ai pazienti degli strumenti di diagnosi e cura offerti dai Centri cefalee riconosciuti come virtuosi nella presa in carico multidisciplinare dei pazienti>, dichiara Francesca Merzagora, Presidente di Fondazione Onda ETS.

I servizi offerti dalle oltre 130 strutture del network Bollino Rosa che hanno aderito all’iniziativa sono consultabili sul sito www.bollinirosa.it con indicazioni su date, orari e modalità di prenotazione, accedendo alla sezione “consulta i servizi offerti”. È possibile selezionare la regione e la provincia di interesse per visualizzare l’elenco degli ospedali aderenti.

Paola Trombetta

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