DOLORE CRONICO E TERAPIA CON OPPIOIDI: ANCORA BASSA L’ADERENZA

Solo il 17% degli italiani, che hanno ricevuto una o più prescrizioni di farmaci oppioidi, per il trattamento del dolore, segue di fatto una terapia cronica. Il dosaggio medio giornaliero di questi medicinali, nei pazienti non oncologici, è ancora la metà rispetto a quello registrato negli altri Paesi europei. Questi i trend delle prescrizioni di oppioidi in Italia nel 2013, ottenuti da un’analisi dei dati forniti dal Ministero della Salute. Numeri ufficiali che fanno chiarezza sui presunti rischi di dipendenza o di abuso correlati all’impiego di queste sostanze nel nostro Paese. Questi dati sono stati presentati durante il pre-congress Mundipharma, nell’ambito del World Medicine Park, forum internazionale dedicato alle scienze mediche, in corso a Maiorca.

Su un totale di 2.520.000 pazienti che hanno ricevuto almeno una ricetta per l’assunzione di analgesici oppioidi nel 2013, solo 422.000, meno del 17%, hanno seguito un trattamento cronico. Tutti gli altri, circa l’83%, hanno fatto un uso sporadico di questi farmaci. Il dosaggio medio giornaliero di oppioidi è risultato, nei pazienti oncologici, di 80 mg/die, in linea con i valori del resto d’Europa, mentre in quelli non oncologici, di 30 mg/die, la metà del valore su cui si attestano gli altri Paesi (60 mg/die).

<Solitamente abbiamo dati che forniscono un’istantanea del consumo di farmaci; con quest’analisi abbiamo cercato di capire cosa accade nell’arco di un anno solare>, spiega Luca Miceli, autore dello studio e Dirigente medico presso la Clinica di Anestesia dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Udine>. <Su 12 milioni di italiani che, secondo i dati di letteratura, soffrono di dolore cronico benigno, solo il 4% risulta di fatto in trattamento continuativo con oppioidi. Stessa percentuale si riscontra anche sul fronte del dolore oncologico. I dati ci restituiscono un quadro sconfortante, che testimonia, più che l’abuso, il sottoimpiego di questi farmaci>.

Nonostante i dati smentiscano timori e allarmi circa il rischio di abuso dei farmaci oppioidi nel nostro Paese, il dibattito sul tema rimane ancora acceso, mentre passa sotto silenzio il problema della mancanza di accesso alle cure antalgiche per molti pazienti.

<Il 17% della popolazione mondiale risiede negli Stati Uniti e in Canada, dove avviene il 92% del consumo globale di oppioidi e derivati della morfina>, conferma Guido Fanelli, Presidente della Commissione ministeriale per l’attuazione della Legge 38. <Il consumo medio procapite di questi farmaci è pari a 800 mg di equivalenti in morfina nella popolazione statunitense, 0,64 mg nei Paesi dell’Africa sub-sahariana, 2 mg in Italia. Nel nostro Paese abbiamo dunque livelli di consumo ancora troppo bass che devono essere regolamentati>.  (P.T.)