CAMMINARE IN CITTA’ PER SFIDARE IL DIABETE

Che l’attività fisica faccia bene, non è certo una novità. Ma è difficile da attuare all’interno dei grossi centri urbani, dove vive la maggior parte delle persone col diabete (due su tre). Per questo è partito il progetto Cities Changing Diabetes (citieschangingdiabetes.com), che ha coinvolto metropoli come Città del Messico, Houston, Copenhagen. Per l’Italia è stato ideato un programma di fit-walking che viene riassunto in 32 percorsi urbani appositamente validati, che saranno presentati in occasione della Giornata del Diabete (14 novembre). Si tratta del progetto Città per Camminare e della Salute, iniziativa patrocinata dalla Presidenza del Consiglio dei ministri, dal Ministero della Salute, dal Senato della Repubblica e dal CONI, ideata dalla Scuola del Cammino fit-walking Italia, con il contributo di Novo Nordisk: è stata studiata per offrire opportunità concrete e promuovere attività motoria e stili di vita salutari, alla base della prevenzione del diabete.

«Si stima che quattro italiani su 10 siano completamente inattivi e solo uno su 4 pratica qualche sport, secondo quanto rilevato recentemente dal Censis», puntualizza Salvatore Caputo, presidente Diabete Italia, l’organizzazione che raccoglie le società scientifiche e le associazioni di volontariato delle persone con diabete. «È come se la città “alimentasse” il diabete, in maniera lenta, ma continua, ed è per questo motivo che proprio dalle città bisogna partire per concentrare gli sforzi per combattere la pandemia diabete. E questo vuol dire soprattutto fare “prevenzione”. L’80% delle malattie croniche, tra cui il diabete, può essere prevenuto seguendo corretti stili di vita».

«Non è necessario essere un atleta professionista», spiega Maurizio Damilano, campione olimpico di marcia a Mosca ’80 e attuale presidente della “Scuola del cammino”. «Per essere in salute va benissimo spostarsi a piedi, utilizzare con più regolarità il cammino, ancor meglio se a passo veloce. Per questo abbiamo ideato il “Passaporto” che offre agli abitanti della penisola una proposta e soluzioni per muoversi, praticamente a costo zero, in centri urbani a misura d’uomo. Sono stati individuati 32 percorsi “validati” in tutta Italia, adatti a una pratica motoria semplice, ma efficace dal punto di vista della prevenzione salutistica. In questo modo si preserva e potenzia la propria salute e nel contempo si possono apprezzare le bellezze culturali e naturali delle nostre città».

«Se camminare può prevenire malattie croniche come il diabete, potrebbe anche migliorare la qualità di vita di chi ha il diabete e ridurre l’utilizzo delle terapie», fa notare Maria Luigia Mottes, del Comitato di Coordinamento di Diabete Italia e presidente dell’Associazione Diabetici della Provincia di Milano. «Dalla mia esperienza personale devo ammettere che quando faccio vita sedentaria assumo dosi maggiori di insulina rispetto alle giornate in cui cammino e sono in movimento. Per questo consigliamo ai nostri associati di muoversi, fare attività fisica, seguendo quei consigli fondamentali per riuscire a camminare almeno mezz’ora al giorno, utilizzando scarpe comode e adatte, soprattutto per i tanti che soffrono di piede diabetico».
A loro, in particolare, sono dedicate alcune iniziative, nella Giornata del 14 novembre. Per info: www.adpmi.org

di Paola Trombetta