BAMBINI, STATE LONTANO DAI TELEFONINI!

Che il cellulare non sia necessario ai bambini, è un dato di fatto. Che l’uso della tecnologia sia sempre più imperante, pure. Questi dispositivi sono utilizzati così tanto, e sempre più precocemente, che la maggior parte della gente pensa siano sicuri. Nel corso del convegno Sipps & Fimpaggiorna, tenutosi di recente a Caserta, è emersa la necessità di creare linee guida per evitare l’uso dei cellulari prima dei 10 anni e limitarli il più possibile dopo questa età.

Già qualche anno fa, l’Organizzazione Mondiale della Sanità aveva dichiarato la radiazione dai telefoni cellulari come un possibile fattore cancerogeno. Su questo punto sono stati fatti – e sono in corso – diversi studi ma non si è ancora arrivati a certezze univoche.

 Si tratta infatti di piccole ricetrasmittenti, che essendo normalmente tenute vicino alla testa durante le comunicazioni, hanno effetti nocivi sempre più evidenti per la salute. I bambini sono molto più vulnerabili, dato che possono assorbire almeno il doppio delle radiazioni rispetto agli adulti.
 Alcuni rischi sono legati agli effetti termici, perché l'interazione di un campo elettromagnetico con un sistema biologico provoca un aumento (localizzato per quanto riguarda i telefonini) della temperatura, attivando il sistema naturale del nostro organismo. Quando le esposizioni sono molto intense e prolungate, possono superare il meccanismo di termoregolazione portando a morte le cellule con necrosi dei tessuti.

«Ad oggi non conosciamo ancora tutte le conseguenze legate all’uso dei cellulari, ma – precisa il Dott. Giuseppe Di Mauro, Presidente della Sipps – da un utilizzo eccessivo potrebbero scaturire una perdita di concentrazione e di memoria, oltre a una minore capacità di apprendimento e un aumento dell’aggressività e di disturbi del sonno. Ritengo – prosegue – che i bambini non debbano usare il telefono cellulare o, se proprio i genitori non possono fare a meno di dare ai propri figli quest’oggetto, mi auguro che venga lasciato per pochissimo tempo, evitando loro di passarci ore e ore a scambiare sms, chattare o navigare». Oltre ai rischi per la salute fisica, questi apparecchi instaurano infatti un meccanismo diseducativo, una sorta di dipendenza che conduce un po’ all’isolamento.

L’ideale sarebbe imporre delle linee guida per una corretta regolamentazione che già in altri Paesi esistono. Il governo francese ha ad esempio vietato la pubblicità di telefoni cellulari per i bambini sotto i 14 anni escludendone anche l’uso nelle scuole. L’Agenzia europea dell’ambiente ha invitato i governi, l’industria e il pubblico ad adottare misure volte a ridurre l’esposizione dei bambini. Il parlamento israeliano ha raccomandato un programma di educazione per avvisare gli alunni a potenziali pericoli di uso del telefono cellulare. A San Francisco si obbligano i produttori di cellulari ad adottare l’etichettatura obbligatoria “radiazioni sui telefoni cellulari”… Anche da noi è quindi arrivato il momento di dettare finalmente delle regole chiare.

 

(Lara Luciano)